Pagine

mercoledì 14 luglio 2010

Chi era Thomas Sankara?

Thomas Isidore Noel Sankara era nato a Yako nell'Alto Volta il 21 dicembre 1949. Iniziò la carriera militare a 17 anni (nel 1966) e fu formato come ufficiale dell'esercito in Madagascar (1971-72) divenenedo capitano. Durante la presidenza del colonnello Saye Zerbo, formò insieme ad altri giovani ufficiali una organizzazione segreta chiamata Regroupement des Officiers Communistes (ROC), cioè Gruppo degli Ufficiali Comunisti. Divenne Segretario di Stato nel 1981 e il 21 aprile 1982 - in opposizione alla deriva anti-labour del regime - rassegnò le dimissioni. Dopo un colpo di stato nel novembre 1982, che portò al potere Jean Baptiste Ouedraogo, Sankara divenne Primo Ministro. Venne presto destituito dal suo incarico e messo agli arresti domiciliari. L'arresto di Sankara e di altri suoi compagni causò una rivolta popolare, che sfociò in una e vera e propria rivoluzione guidata da egli stesso nel 1983. Divenne presidente dell'Alto Volta il 4 agosto 1983, il cui nome fu cambiato in Burkina Faso il 4 agosto 1984.
Burkina Faso significa "la terra degli uomini integri" nella lingua more e nella lingua bamanankan, parlate rispettivamente delle etnie mossi e dioula.

L'obiettivo di Sankara era la cancellazione del debito internazionale: cancellazione ottenibile soltanto se richiesta all'unìsono da tutte le nazioni africane. Non ebbe successo. Gli riuscì invece l'obiettivo di dare due pasti e 10 litri di acqua al giorno a ciascun abitante.

Sankara venne ucciso il 15 ottobre 1987 insieme a dodici ufficiali, in un colpo di stato organizzato da un suo ex compagno d'armi (e poi suo braccio destro), l'attuale presidente del Burkina Faso, Blaise Campaorè. Il complotto fu organizzato per consentire a Paesi fortemente industrializzati di poter continuare ad attingere, a costo bassissimo, alle risorse naturali del Burkina Faso e poter essere così altamente competitive sul Mercato Internazionale, così si disse. In realtà le idee di Sankara si stavano estendendo in tutto il continenete africano. Alla sua morte il Burkina Faso ripiombò nel dramma della povertà.

La sua politica rivoluzionaria si ispirò agli esempi di Cuba e del Ghana. Come Presidente, promosse la "Rivoluzione Democratica e Popolare". L'ideologia della rivoluzione venne da lui definita anti-imperialista nel suo Discorso di Orientamento Politico tenuto il 2 ottobre 1983.
Lottò contro la corruzione, promosse la riforestazione, l'accesso all'acqua potabile per tutti, e fece dell'educazione e della salute le priorità del suo governo.
In un discorso tenuto ad Addis Abeba in Etiopia, Sankara suggerì l'istituzione di un nuovo fronte economico africano che si potesse contrapporre a quello europeo e statunitense.
Soppresse molti dei privilegi detenuti sia dai capi tribali, sia dai politici, e attraverso dichiarazioni e gesti molto chiari, applicò con grande coerenza le sue idee. Ad esempio:
° il suo governo incluse un grande numero di donne, condannò l'infibulazione e la poligamia, promosse la contraccezione. Fu il primo governo africano a dichiarare che l'AIDS era la più grande minaccia per l'Africa;

° fece costruire centri sanitari in ogni villaggio burkinabé (l’Unicef definì la campagna di vaccinazione effettuata sui bambini, la più grande registrata nel mondo) e cantieri per opere idrauliche, creando un Ministero dell’Acqua;

° Sankara e i suoi collaboratori viaggiavano sempre in classe economica e a ranghi ridotti nelle visite diplomatiche. Vendette la maggior parte delle Mercedes in forza al governo e proclamò l'economica Renault 5, l'automobile ufficiale dei ministri;

° volle realizzare la "ferrovia del Shael", una linea che collega Ouagadougou al confine con il Niger, nonostante molti economisti e la banca Mondiale non lo ritenessero un progetto redditizio. Tale opera, successivamente ampliata, costituisce tuttora la principale via di comunicazione del Paese;

° durante un suo discorso all'ONU il 4 ottobre 1984, avanzò la richiesta di sospensione di Israele e di espulsione del Sud Africa dalle Nazioni Unite.

Altri provvedimenti voluti da Sankara, furono malvisti dalle potenze imperialiste, in primis gli Stati Uniti, che cercarono in tutti i modi di destabilizzare il Burkina Faso fino ad aiutare i golpisti per farlo uccidere. I paesi occidentali contribuirono dunque a isolare il paese dal punto di vista economico, come fatto con Cuba o altri stati nemici accelerando la fine violenta della rivoluzione in Burkina Faso.







Nessun commento:

Posta un commento