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sabato 31 luglio 2010

Le anime nere dell'Africa, Idi Amin Dada

Sanguinario, clownesco, impietoso, mostro, pazzo, tiranno furbo, capriccioso, crudele, selvaggio, cannibale, frutto marcio del colonialismo. Questi sono solo alcuni degli aggettivi che, nel 2003, alla morte dell'ex-dittatore dell'Uganda, Idi Amin Dada furono usati per descrivere la sua storia.

Idi Amin è senz'altro un'anima nera dell'Africa. Una figura controversa, perfino il luogo e la data di nascita (nato per alcuni nel 1925 per altri nel 1928) sono incerti. Negli 8 anni del suo regime in Uganda, dal 1971 al 1979, ha lasciato sul campo circa 500 mila morti (stima di Amnesty International). Incerta perfino la sua adolescenza e la sua carriera militare. Certo è che dal 1951 al 1960 fu campione nazionale dei boxe, nella categoria pesi massimi (era alto 2 metri e pesava 120 kg). Nel 1966 Milton Obote (primo ministro dall'indipendenza dell'Uganda, nel 1962) lo promosse generale e comandante dell'esercito.
Il 25 gennaio 1971, mentre Obote si trovava a Singapore, Idi Amin con un colpo di stato assunse il potere. Ben accolto inizialmente da una parte dell'occidente, presto Idi Amin metterà in atto paranoiche e crudeli reazioni. Dal 27 giugno al 4 luglio 1976 ad Entebbe, in Uganda, si consumò uno dei più complessi dirottamenti aerei ad opera di un gruppo palestinese ad un aereo Air France. Amin intervenne sostenendo i dirottatori e facendo liberare tutti i prigionieri di nazionalità non israeliana. Un comando israeliano intervenne liberando gli ostaggi (ad eccezione di 4 che moriranno) e distruggendo gran parte dell'aviazione ugandese. Fu l'inizio del declino di Amin.
Il suo regime assumeva connotati sempre più sanguinari (la rottura delle relazioni diplomatiche avvenne con molti paesi, che inizialmente avevano visto il suo regime con occhi benevoli), mentre le sue follie potevano essere sempre più inquadrate nei manuali di psicopatologia. Nel 1977, a seguito della rottura dei rapporti con il Regno Unito, assunse il titolo di " Sua Eccellenza il presidente a vita, Feldmaresciallo Al Hadji Dottor Idi Amin, VC, DSO, MC, Signore di Tutte le bestie della Terra e dei pesci del mare, Conquistatore dell'Impero Britannico in Africa in generale e in Uganda in particolare" (dove VC, DSO e MC stanno per onorificienze militari britanniche).
Nell'ottobre 1978 Amin invase la Tanzania (con l'aiuto delle truppe libiche) nel tentativo di conquistare la provincia tanzaniana di Kagera. La Tanzania dichiarò guerra all'Uganda e il 1 aprile 1979, senza combattere Amin lasciò il paese.
Fu in esilio in Libia fino alla fine del 1979, poi in Iraq e infine in Arabia Saudita, dove morì il 16 agosto 2003 a seguito di una grave complicanza della sua insufficienza renale. Nel 1989 aveva tentato di tornare in Uganda, ma fu bloccato in Zaire.
Su Amin Dada nel 2006 è stato girato un film, "L'ultimo re di Scozia", tratto dal libro di Giles Foden (1998), diretto da Kevin MacDonald e interpretato da Forest Whitaker (vincitore dell'Oscar come miglior attore).

Amin Dada è stato uno dei personaggi che, con l'uso assoluto del potere, con la corruzione e un atteggiamento violento e crudele (e in questo caso anche folle) hanno contribuito a rendere l'Africa più complessa e più arretrata. La sua azione (e vedremo, quella di tanti altri) ha impedito lo sviluppo di molte aree del continente e favorito la visione distorta, e talora un pò comica, che il nord del mondo ha avuto (e spesso ha ancora) nei confronti dell'Africa.
Qualche giorno fa, durante una "chiacchierata" sulle anime nere dell'Africa, con Alessio, -amico, giornalista e grande conoscitore dell'Africa - mi ricordava un episodio della vita di Amin che ben sintetizza, con amarezza, la sua dittatura e la sua esistenza.
Durante una riunione del consiglio dei ministri ugandese, il ministro del bilancio tentava di spiegare a Sua Eccellenza le difficoltà a far quadrare i conti. Amin sosteneva che era solo una questione di numeri, mentre il ministro ribatteva che la finanza era qualcosa di diverso, con variabili complesse. Al termine della discussione, Amin chiamò il suo ex professore di matematica, lo uccise e gli mangiò il cervello. Ora finalmente avrebbe compreso il bilancio.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Nonostante tutti i problemi attuali l'Uganda di Museveni sembra un'altro paese. Grazie a questo dittatore illuminato il paese ha conosciuto la sua rinascita.

Ora pero' dopo 25 anni di potere Museveni dovrebbe farsi da parte perche' la sua spinta rivoluzionaria si e' esaurita

Il problema e' che non si riesce ad individuare un politico degno di essere l'alternativa a M7 come affettuosamente e' chiamato Museveni.

Cosi' gli ugandesi sono costretti a sostenerlo incatenati nel loro amore e odio per il Vecchietto con il Capello.

Fulvio Beltrami

26 aprile 2011

Kampala Uganda

Gianfranco Della Valle ha detto...

Grazie Fulvio per la tua testimonianza. Credo che il problema vero di queste lunghe dittatture sia il dopo. Il ricambio dopo decenni di limitazione dell'opposzione e dell'alternanza democratica è sempre complesso. Inoltre come abbiamo visto anche altrove con il tempo rischiano di diventare "stati personali" con tutte le brutture del caso. In fin dei conti anche i primi anni di Gheddafi furono un'autentica rivoluzione.....
Mi auguro che Museveni e soprattutto gli ugandesi sappiano vedere il futuro.
Ciao, Gianfranco

Anonimo ha detto...

nooo..il vero problema e' il prima...il vero problema e' di quelle potenze che fanno salire al potere in quei posti gente del genere..

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