Oggi 7 agosto 2010 è il 50° anniversario dell'indipendenza della Costa d'Avorio (dal dominio francese). In realtà il 1960 porterà all'indipendenza ben 17 stati africani. Si comincerà con il Camerun il 1 gennaio 1960 per finire, il 28 novembre 1960 con la Mauritania.
L'ordine cronologico sarà Senegal, Togo, Madagascar, Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo), Somalia, Dahomey (oggi Benin), Niger, Alto Volta (oggi Burkina Faso), Costa d'Avorio, Ciad, Repubblica Centroafricana, Congo, Gabon, Mali, Nigeria e Mauritania.
Di questi 14 si staccheranno dalla Francia, uno dal Regno Unito, uno dal Belgio e uno, la Somalia, in parte dall'Italia e in parte dal Regno Unito.
In quell'anno, il 1960, nel mondo, vi sarà anche l'indipendenza di Cipro (16 agosto).
In un solo anno, gli stati africani indipendenti passeranno da 9 a 26.
Fino al 1960 erano 9 gli stati africani indipendenti: Etiopia (da quasi 2000 anni), la Liberia (dal 1847), il Sudafrica (dal 1910), l'Egitto (dal 1922), la Libia (dal 1951), il Sudan, il Marocco e la Tunisia (dal 1956) e il Ghana (dal 1957).
L'ultimo paese africano a raggiungere l'indipendenza è stata l'Eritrea (24 maggio 1993), fino ad allora parte dell'Etiopia. Nel mondo l'ultimo paese "nato" è il Montenegro (3 giugno 2006).
Aggiornamento 2011: il 9 luglio 2011, è diventato il Sud Sudan l'ultimo paese nato in Africa e nel Mondo.
A distanza di 50 anni - periodo relativamente breve per una struttura statale - la situazione di questi paesi è alquanto complessa. Alcuni vivono situazioni di guerra franca da decenni (ad esempio la Repubblica Democratica del Congo) , altri hanno delle strutture statali fragili e in balia di prese di potere non democratiche (ad esempio il Niger, il Madagascar, la Guinea Bissau) e aktri ancora appartengono, seppur nelle difficoltà tipiche dell'Africa, a paesi con strutture statali solide (ad esempio il Senegal, uno dei pochi paesi africani che non hanno vissuto un colpo di stato). Infine la Somalia, che vive da 20 anni in uno stato di totale anarchia (nel colpevole silenzio della comunità internazionale). Il cammino dell'Africa è ancora lungo e difficile.
L'ordine cronologico sarà Senegal, Togo, Madagascar, Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo), Somalia, Dahomey (oggi Benin), Niger, Alto Volta (oggi Burkina Faso), Costa d'Avorio, Ciad, Repubblica Centroafricana, Congo, Gabon, Mali, Nigeria e Mauritania.
Di questi 14 si staccheranno dalla Francia, uno dal Regno Unito, uno dal Belgio e uno, la Somalia, in parte dall'Italia e in parte dal Regno Unito.
In quell'anno, il 1960, nel mondo, vi sarà anche l'indipendenza di Cipro (16 agosto).
In un solo anno, gli stati africani indipendenti passeranno da 9 a 26.
Fino al 1960 erano 9 gli stati africani indipendenti: Etiopia (da quasi 2000 anni), la Liberia (dal 1847), il Sudafrica (dal 1910), l'Egitto (dal 1922), la Libia (dal 1951), il Sudan, il Marocco e la Tunisia (dal 1956) e il Ghana (dal 1957).
L'ultimo paese africano a raggiungere l'indipendenza è stata l'Eritrea (24 maggio 1993), fino ad allora parte dell'Etiopia. Nel mondo l'ultimo paese "nato" è il Montenegro (3 giugno 2006).
Aggiornamento 2011: il 9 luglio 2011, è diventato il Sud Sudan l'ultimo paese nato in Africa e nel Mondo.
A distanza di 50 anni - periodo relativamente breve per una struttura statale - la situazione di questi paesi è alquanto complessa. Alcuni vivono situazioni di guerra franca da decenni (ad esempio la Repubblica Democratica del Congo) , altri hanno delle strutture statali fragili e in balia di prese di potere non democratiche (ad esempio il Niger, il Madagascar, la Guinea Bissau) e aktri ancora appartengono, seppur nelle difficoltà tipiche dell'Africa, a paesi con strutture statali solide (ad esempio il Senegal, uno dei pochi paesi africani che non hanno vissuto un colpo di stato). Infine la Somalia, che vive da 20 anni in uno stato di totale anarchia (nel colpevole silenzio della comunità internazionale). Il cammino dell'Africa è ancora lungo e difficile.
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