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lunedì 2 agosto 2010

Dal coltan al cellulare, passando per il Kivu

Coltan è l'abbreviazione congolese della columbite-tantalite, una sorta di sabbia nera radioattiva da cui viene estratto il Tantalio (scoperto nel 1802 dal chimico svedese Anders Eckberg, porta il nome del dio greco Tantalo, costretto all'eterna sofferenza nell'aldilà), un metallo raro, resistente alla corrosione, usato per la costruzione di turbine aereonautiche, condensatori elettrici, per la produzione missilistica e nucleare e per il settore aereospaziale. E' di decisiva importanza per i produttori di telefonia mobile e per le playstations (serve ad ottimizzate il consumo di corrente elettrica nei chip di nuova generazione rendendo possibile il risparmio energetico) . Senza contare il suo ruolo per la costruzione di materiali chirurgici.
L'80% delle coltan si trova nella Repubblica Democratica del Congo e in particolare nella zona del Kivu. Dall'agosto 1998 in questa regione è in corso una sanguinosa guerra (si parla di 4 milioni di morti). Tanto per essere chiari l'etrazione del Coltan frutta 6 miliardi di dollari all'anno (il prezzo in pochi anni è aumentato dai 2 dollari al kilo del 1998 ai 100 dollari/kilo del 2006 - nel 2004 era arrivato a costare anche 600 dollari al kg) e solo nell'area del Kivu si parla di 20 milioni di dollari al mese. Impadronirsi delle miniere è stato per le guerriglie di quell'area (in particolare il Rassemblament Congolaise pour la Democrazie - RDC), ma anche per i gruppi provenienti dal Ruanda a seguito del genocidio del 1994, dal Burundi e dall'Uganda, un gioco da ragazzi. A rimetterci è stata la popolazione locale, e in particolare i bambini, costretti a lavorare a mani nude per estrarre il minerale, in uno stato di assoluta schiavitù. Il commercio con le multinazionali passa attraverso decine di intermediari.
Un rapporto dell'ONU del 16 aprile 2001 affermava che "il conflitto in Congo si svolge principalmente per il controllo e il commercio delle risorse minerarie".

Qualcuno ha definito l'area della Repubblica Democratica del Congo ( ex Congo Belga, ex Zaire) uno "scandalo geologico" per la ricchezza di minerali del sottosuolo (diamanti, oro, cobalto, tantalio, rame, uranio, cadmio, zinco, argento) , di petrolio e per il pregio del legno delle sue foreste. Queste immense ricchezze ne fanno uno dei Paesi più poveri del mondo.
Fin dall'indipendenza - avvenuta il 30 giugno 1960 - il paese è stato martoriato da guerre e dittature. Solo una settimana dopo scoppia una delle più gravi crisi africane - denominata appunto "Crisi Congolese" (1960-1965) - che attraverso colpi di stato (il 14 settembre 1960 viene deposto il primo ministro Lumumba) , tentativi di secessione dell'area mineraria del Katanga e poi del Kasai e l'assassinio dell'ex-primo ministro Patrick Lumumba (17 gennaio 1961) porterà ad una delle più lunghe e corrotte dittature africane, quella di Mobuto SeSe Seke (al potere ufficialmente dal 1965 al 1997, di fatto dal 1961). Mobuto viene deposto nel 1997 (dopo un anno di guerra)da Laurent Desirè Kabila (a sua volta assassinato il 16 gennaio 2001). Da allora il paese è guidato dal figlio di quest'ultimo, Joseph Kabila.
Nella Repubblica Democratica del Congo vivono circa 70 milioni di persone, di cui circa 10 milioni nell'area della capitale Kinshasa (fino al 1966 Leopoldville).

Sulla rete si trovano molte informazioni sul coltan e sulla guerra del Congo (anche se le scoperte di nuovi giacimenti in altri luoghi del mondo hanno fatto calare i prezzi e spostato l'attenzione altrove). Vi segnalo inoltre un capitolo, completamente dedicato al Tantalio, alla guerra del Congo e al coinvolgimento della multinazionale farmaceutica Bayer, del libro di Klaus Werner e Hans Weiss "I crimini delle multinazionali", scritto in Germania nel 2001 (giunto alla quarta edizione nel 2010) e edito in Italia solo nel 2010.

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