Nel 2002 il giornalista americano Greg Campbell scrive questo libro-inchiesta sul commercio dei diamanti e le connessioni con le guerre, in particolare in Sierra Leone. "Diamanti di sangue", edito in Italia da Carocci e pubblicato nel 2003 è un libro che lascia l'amaro in bocca.
Con lo stile tipico del miglior giornalismo d'inchiesta, Campbell parte dal "campo mutilati" di Freetown, gestito da Medici senza Frontiere e che definisce "il museo vivente dell'orrore" e attraverso racconti, documenti e verifiche sul campo ci introduce (e conduce) nella sanguinosa guerra civile della Sierra Leone condotta dal RUF (Revolutionary United Front) di Foday Sankoh a partire dal 1991.
Con lo stile tipico del miglior giornalismo d'inchiesta, Campbell parte dal "campo mutilati" di Freetown, gestito da Medici senza Frontiere e che definisce "il museo vivente dell'orrore" e attraverso racconti, documenti e verifiche sul campo ci introduce (e conduce) nella sanguinosa guerra civile della Sierra Leone condotta dal RUF (Revolutionary United Front) di Foday Sankoh a partire dal 1991.
Dalle miniere di Kenema ai contrabbandieri della Liberia (con la complicità di Charles Taylor, vedi post), al commercio di armi, ai legami con Osama bin Laden fino alle multinazionali diamantifiere.
Un percorso dettagliato. Preciso e puntuale nei riferimenti e al tempo stesso un libro che si legge anche come un reportages. Insomma credo sia la migliore inchiesta (si ferma alla fine del 2001) sul legame tra i dieci anni di guerra in Sierra Leone.
Il libro parte dal racconto di Ismael Dalramy -uno degli amputati del campo di Freetown che descrive il momento della carneficina "la vittima che gli stava davanti nella fila era stata subito spinta via con un calcio e all'improvviso si era trovato di fronte a un blocco di legno insanguinato e a un impaziente banda di adolescenti armati fino ai denti che non vedevano l'ora di sbrigare le consegne dellla giornata. Non tentò di opporsi con la forza, nè implorò pietà: si sfilò solo dalla mano sinistra un anello di metallo grezzo fatto da suo figlio e se lo mise in tasca. Quella fu l'ultima azione che le sue mani compirono per lui". Era il 1996. L'epilogo del libro è sempre con Ismael " i ribelli gli amputarono le braccia per fiffondere il messaggio che le persone senza mani non avrebbero potuto votare per gli oppositori del RUF. Il 14 maggio 2002 Ismael e centinaia di altri amputati hanno aspettato ore al caldo in fila per dimostrare che avevano torto. Quando venne il suo turno , l'uomo fece la croce sulla scheda con le dita dei piedi.."
Sui diamanti vi rimando al mio post.
Il libro parte dal racconto di Ismael Dalramy -uno degli amputati del campo di Freetown che descrive il momento della carneficina "la vittima che gli stava davanti nella fila era stata subito spinta via con un calcio e all'improvviso si era trovato di fronte a un blocco di legno insanguinato e a un impaziente banda di adolescenti armati fino ai denti che non vedevano l'ora di sbrigare le consegne dellla giornata. Non tentò di opporsi con la forza, nè implorò pietà: si sfilò solo dalla mano sinistra un anello di metallo grezzo fatto da suo figlio e se lo mise in tasca. Quella fu l'ultima azione che le sue mani compirono per lui". Era il 1996. L'epilogo del libro è sempre con Ismael " i ribelli gli amputarono le braccia per fiffondere il messaggio che le persone senza mani non avrebbero potuto votare per gli oppositori del RUF. Il 14 maggio 2002 Ismael e centinaia di altri amputati hanno aspettato ore al caldo in fila per dimostrare che avevano torto. Quando venne il suo turno , l'uomo fece la croce sulla scheda con le dita dei piedi.."
Sui diamanti vi rimando al mio post.
Nel 2006 il regista americano Edward Zwick ha girato il film "Blood Diamond- Diamanti di sangue" (con Leonardo di Caprio e l'attore del Benin Djimon Hounsou) che tratta il tema dei diamanti insanguinati della Sierra Leone. Seppure il soggetto del film sia firmato da Charles Leavitt e Gaby Mitchell, è difficile non vedere legami con il lavoro di Campbell.
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