Siti africani Patrimonio dell'Umanità -2
L'isola di Goree - Ile de Goree, è una piccola isola collocata a poco più di un miglio nautico dalla capitale del Senegal Dakar. Lunga circa 1 chilometro e larga circa 300 metri, nei suoi 36 ettari vivono, oggi oltre 1500 persone.
Nel 1978 fu inserita tra i Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO.
L'isola di Goree - Ile de Goree, è una piccola isola collocata a poco più di un miglio nautico dalla capitale del Senegal Dakar. Lunga circa 1 chilometro e larga circa 300 metri, nei suoi 36 ettari vivono, oggi oltre 1500 persone.
Nel 1978 fu inserita tra i Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO.
La sua unicità è l'essere stata, dal XV al XVIX secolo, luogo di transito degli schiavi africani verso le Americhe. Per la sua posizione strategica l'isola di Goree divenne, assieme a Saint Louis de Senegal, il primo punto di approdo, lungo quella fascia costiera che partendo dal Senegal e percorrendo tutto il Golfo di Guinea giungeva fino all'Angola e che fu tristemente nota per la tratta atlantica degli schiavi. Dalle coste del Senegambia partitorono una quantità di schiavi inferiori solo alla "costa degli Schiavi", ovvero la costa compresa tra il delta del Niger e l'attuale Benin (ex Dahomey).
La traversata verso l'America durava dalle 6 settimane ai 6 mesi a seconda della rotta e delle condizioni atmosferiche. Ogni nave trasportava centinaia di schiavi incatenati l'uno all'altro. Durante il tragitto vi era una mortalità che secondo alune fonti arrivava al 15% - e in caso di epidemia anche al 50%.
L'isola fu conquistata dai portoghesi nel 1444. Nel 1500 venne conquistata dagli olandesi e nel 1663 dagli inglesi e infine nel 1758 dai francesi. Tutti la usarono come luogo di transito degli schiavi verso le Americhe. I francesi ne fecero anche sede dell'amministrazione coloniale.
Quando nel 1857, sulla terraferma fu iniziata l'edificazione di Dakar, la macchina coloniale francese venne trasferita nella nuova città, facendo perdere di importanza l'isola.
Oggi l'isola ospita 4 musei: il Museo Storico, il Museo Marittimo, il Museo della Donna Senegalese e la Casa degli Schiavi, costruita nel 1776 (Maison des Escalves).
Negli anni '80, a seguito dell'inserimento nei siti patrimonio dell'umanità e grazie allo sforzo dell'UNESCO nell'isola furono realizzati importanti lavori di ristrutturazione architettonico.
L'isola su raggiunge comodamente con un traghetto da Dakar.
La traversata verso l'America durava dalle 6 settimane ai 6 mesi a seconda della rotta e delle condizioni atmosferiche. Ogni nave trasportava centinaia di schiavi incatenati l'uno all'altro. Durante il tragitto vi era una mortalità che secondo alune fonti arrivava al 15% - e in caso di epidemia anche al 50%.
L'isola fu conquistata dai portoghesi nel 1444. Nel 1500 venne conquistata dagli olandesi e nel 1663 dagli inglesi e infine nel 1758 dai francesi. Tutti la usarono come luogo di transito degli schiavi verso le Americhe. I francesi ne fecero anche sede dell'amministrazione coloniale.
Quando nel 1857, sulla terraferma fu iniziata l'edificazione di Dakar, la macchina coloniale francese venne trasferita nella nuova città, facendo perdere di importanza l'isola.
Oggi l'isola ospita 4 musei: il Museo Storico, il Museo Marittimo, il Museo della Donna Senegalese e la Casa degli Schiavi, costruita nel 1776 (Maison des Escalves).
Negli anni '80, a seguito dell'inserimento nei siti patrimonio dell'umanità e grazie allo sforzo dell'UNESCO nell'isola furono realizzati importanti lavori di ristrutturazione architettonico.
L'isola su raggiunge comodamente con un traghetto da Dakar.
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