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mercoledì 29 settembre 2010

Le anime nere dell'Africa: Mobutu Sese Seko

Mobutu è stato definito nelle versioni più morbide come il "padre e padrone dello Zaire" e il " baluardo anti-comunista in Africa Centrale" , in altre come un "assassino alcolista cleptomane".
Nato come Joseph Desirè Mobuto a Lisala, nel nord del Congo Belga il 14 ottobre 1930 era di etnia ngbandi. Suo padre, un cuoco, morì quando Joseph aveva 8 anni. Fu allevato dallo zio e studiò nella scuola cattolica divenendo contabile. Durante il servizio militare arrivò al grado di sergente maggiore e successivamente cominciò la pratica di giornalista scrivendo per il quotidiano L'Avenir di Leopoldville (futura Kinshasa)
Nel 1958 andò per la prima volta in Europa, dove a Bruxelles incontrò i giovani intellettuali congolesi, strinse amicizia con Patrice Lumumba ed entrando nel Movimento Nazionale Congolese (MNC). Partecipò, non ufficialmente (in quanto "segretario" di Lumumba), alle trattative del 1960 per l'indipendenza congolese (gennaio-febbraio 1960). Dopo l'indipendenza (30 giugno 1960), Lumumba, divenuto primo ministro lo nominò a Capo dell'Esercito Congolese. A seguito del tentativo di secessione del Katanga (sostenuta dai belgi con l'appoggio di un nutrito gruppo di mercenari, tra cui alcuni italiani) Lumumba chiese assistenza all'Unione Sovietica entrando il conflitto con il presidente Kasavubu. In questa situazione Mobutu, appoggiato dalla CIA (gli americani temevano l'influenza comunista nell'Africa Centrale) prese il potere arrestando Lumumba e lasciando al suo posto Kasavubu. Poco dopo fece assassinare Lumumba. Infine, il 25 novembre 1965, Mobutu prese definitivamente il potere con lo slogan "i politici hanno rovinato il paese in 5 anni, ora per 5 anni non sarà permessa attività politica nel paese" e assunse pieni poteri. Nel 1967 costituì il Movimento Popolare della Rivoluzione (MPR) che fino al 1990 resterà il partito unico del paese.
Nel 1966 fece arrestare, e successivamente giustiziare davanti a 50 mila persone, 4 membri del governo (tra cui l'ex Primo Ministro Evariste Kimba) accusati di aver tentato un golpe.
Nel 1968 toccò all'ex Ministro all'Educazione di Lumumba, Pierre Mulele, che fu torturato e ucciso dagli uomini di Mobutu. Da allora la lista dei dissidenti assassinati si allungò enormemente.
Nel 1970 - anno della visita del Re Baldovino I di Belgio- fece anche svolgere delle elezioni farsa. Alle legislative il suo partito unico ottenne il 98,33% mentre alle presidenziali agli elettori furono date due possibilità: verde=speranza e rosso=caos. Mobutu vinse con 10.131.699 voti contro 157.
Nell'ottobre 1971 - intraprendendo una campagna per la cultura africana - cambiò il nome del paese in Zaire. Agli zairesi fu ordinato di cambiare i nomi europei e proibito di usarli (pena 5 anni di prigione). Egli stesso, nel 1972, assunse il nome "Mobuto Sese Seko Nkuku Ngbendu Wa Za Banga" (che più o meno significa "guerriero irresistibile che andrà di conquista in conquista lasciando il fuoco dietro di se").
Lavorò molto al suo arricchimento personale (di fatto instaurò una cleptocrazia). Nel 1984 il suo patrimonio fu stimato in 5 miliardi di dollari (tutto depositato in conti svizzeri), l'equivalente del debito estero dello Zaire.
Trasformò il suo villaggio natale, Gbadolite, in una moderna "citta" (chiamata la "Versailles della giungla") con tre palazzi presidenziali (uno sullo stile di una pagoda cinese), - oggi tutti abbandonati - con un aereoporto con una pista da 3200 metri (nella foto) adatta a far atterrare il Concord che amava affittare dall'Air France,. Costruì un moderno ospedale con strumentazioni ad alta tecnologia (distrutto nel 1997) e un bunker anti-atomico.
Il 30 ottobre 1974 a Kinshasa (ex Leopoldville) si tenne l'incontro di boxe (Rumble in the Jungle) tra Muhammad Ali e George Foreman (da cui è stato ricavato uno straordinario documentario "Quando eravamo re"). Mobutu per ottenere l'incontro pagò 5 milioni di dollari ad ogni pugile.
Fino alla fine della guerra fredda Mobutu godeva dell'appoggio incondizionato di Belgio, Francia e Stati Uniti, in quanto "baluardo anti-comunista" in un'area dove Unione Sovietica e Cuba fornivano un grande appoggio al governo dell'Angola. Inoltre le immense ricchezze del sottosuolo congolese - le cui concessioni, in cambio di tangenti - erano affidate a società belghe, americane e francesi, contribuivano a "far chiudere entrambi gli occhi" alle potenze mondiali in tema di violenze, diritti umani e furti sistematici ed ingenti del denaro statale.
Finita la guerra fredda Mobutu perse le sue protezioni (le tangenti che le società straniere versavano per sfruttare le risorse minerarie erano oramai sempre più alte). In pochi anni il regime si sfaldò e il 18 maggio 1997 i ribelli guidati da Laurent Desirè Kabila (che Che Guevara, quando era stato in Congo negli anni '60 con le truppe cubane, aveva definito come un arrivista poco incline alla lotta per gli ideali) conquistarono Kinshasa e Mobutu abbandonò il paese, prima per il Togo e infine per il Marocco, dove morì il 7 settembre 1997 per cancro alla prostata.
Mobutu si sposò 2 volte ed ebbe 17 figli. Uno di essi, Francois Joseph Nzanga Mobutu Ngangawe è stato candidato presidente nel 2006 ed è oggi Vice Primo Ministro e Ministro della Sicurezza Sociale.
Alla morte di Mobutu la Svizzera congelò 8 milioni d franchi svizzeri depositati nelle banche elvetiche. Da allora e fino al 2009 i soldi furono trattenuti per impedire di consegnarli agli eredi e restituirli invece alla popolazione della Repubblica Democratica del Congo. Purtroppo l'esito è stato negativo poichè il 15 luglio 2009 i beni furono sbloccati a favore degli eredi. La Svizzera denunciava la scarsa collaborazione delle autorità congolesi (del resto nel governo siede uno dei figli di Mobutu).

La scheda, in inglese, su Wikipedia di Mobuto Sese Seko è completa e ricca di particolari.
Vi linko anche l'ottima e precisa scheda fatta, qualche anno addietro, dall'amico giornalista Alessio Antonini su Peacelink

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