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martedì 21 settembre 2010

Le Nazioni Unite e Sarkozy

Alla Nazioni Unite il presidente Sarkozy ha rilanciato (perchè al di là dell'importanza data alla notizia dai media mondiali, si tratta di una proposta già più volte enunciata da altri) la proposta di una tassa universale sugli scambi (transazioni) finanziari al fine di ridurre la povertà nel mondo - che trova nell'Africa un "terreno fertile".
Nel suo discorso, da leader consumato, Sarkozy ha esortato la platea, riunita in occasione della 65° Assemblea delle Nazioni Unite sugli Obiettivi del Millennio (stabiliti per il 2015), ad agire subito. Lo ha fatto con tono deciso quasi a dire "ma che aspettiamo?".
Premesso che - come sostengono molti commentatori internazionali - la necessità di una Tobin Tax sulle operazioni finanziarie (e sulle speculazioni) è doverosa, la sede in cui la tassa è stata proposta risulta inopportuna.
In primo luogo perchè le Nazioni Unite non hanno nessuna competenza in materia di tassazione, ma al massimo possono esortare i governi o la Banca Mondiale ad attivarsi verso tale proposta (considerati gli insuccessi delle Nazioni Unite negli ultimi 20 anni, la cosa fa sorridere...). Inoltre, spiace ricordarlo, le Nazioni Unite vivono forse il peggior periodo della storia, incapaci di essere determinanti nelle dinamiche della geopolitica globale ed inefficaci nelle crisi locali o di macroaree. Inoltre, come ha avuto modo di ricordare il Segreteario Generale Ban Ki-Moon le Nazioni Unite hanno "un buco di 26 miliardi di dollari " dovuto a fondi promessi e mai erogati (da Stati Uniti e Italia in testa). Allora quale può essere il potere di esattore (e di controllo) di un organismo che non è capace nemmeno di far pagare ai suoi più illustri membri? Cosa può fare un organismo che da oltre 50 anni si base su di un'organizzazione - quella del Consiglio di Sicurezza - frutto degli esiti della seconda guerra mondiale e che ancora vede il diritto di veto da parte di 5 nazioni sul resto del mondo?
L'impressione è che Sarkozy, da uomo politico, nel mezzo di un calo di consensi clamoroso in patria e in Europa, abbia trovato l'asso nella manica mediatico per rilanciarsi quale statista mondiale.
Da poco la FAO ha pubblicato il rapporto sulla povertà e l'UNICEF quello sulla mortalità infantile: gli obiettivi del Millennio, con scadenza 2015, sono ancora molto lontani.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo con la tua analisi politica, ben centrata, relativa al ruolo che Sarkozy ha voluto giocare in sede ONU a livello planetario.
Validissime inoltre le critiche mosse all'ONU in quanto organismo certamente da rinnovare sopratutto nel Consiglio di Sicurezza in quanto datato.
Marianna

Gianfranco Della Valle ha detto...

Grazie della tua sottolineatura. Purtroppo sia io che te abbiamo molto più che la certezza che mentre qualcuno è impegnato nel gioco della politica, altri muoiono.

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