Manu Dibango (vero nome Emmanuel N'Djokè Dibango) è un sassofonista e vibrafonista camerunese nato a Douala il 12 dicembre 1933 di etnia Yabassi. Sviluppa uno stile jazz fusion, in cui coniuga funky e musica tradizionale camerunese.
Musicista estremamente versatile ha esplorato diversi stili musicali, dal jazz al reggae, dal soul al blues, dallo spiritual all'electro music, dal funky alla musica tradizionale africana.
Nel 1949 si trasferisce a Marsiglia, poi a Parigi. Ha iniziato la sua carriera di musicista in Belgio e a Parigi negli anni '50 suonando nei club jazz. Negli anni '60 è in Congo con gli African Jazz di Joseph Kabasele (Le Grand Kalle), che aveva conosciuto a Bruxelles, all'Anges Noir Club, nel 1960 quando Kabasele faceva parte della delegazione dei leaders congolesi ch negoziavano l'indipendenza. Nel 1963 fonda una sua band in Camerun. Il successo internazionale (in particolare negli Stati Uniti) arriva nel 1972 quando incide il suo primo singolo Soul Makossa (da alcuni critici considerato il primo album di disco music della storia).
Musicista estremamente versatile ha esplorato diversi stili musicali, dal jazz al reggae, dal soul al blues, dallo spiritual all'electro music, dal funky alla musica tradizionale africana.
Nel 1949 si trasferisce a Marsiglia, poi a Parigi. Ha iniziato la sua carriera di musicista in Belgio e a Parigi negli anni '50 suonando nei club jazz. Negli anni '60 è in Congo con gli African Jazz di Joseph Kabasele (Le Grand Kalle), che aveva conosciuto a Bruxelles, all'Anges Noir Club, nel 1960 quando Kabasele faceva parte della delegazione dei leaders congolesi ch negoziavano l'indipendenza. Nel 1963 fonda una sua band in Camerun. Il successo internazionale (in particolare negli Stati Uniti) arriva nel 1972 quando incide il suo primo singolo Soul Makossa (da alcuni critici considerato il primo album di disco music della storia).
Da allora collaborerà con artisti della World Musica fra cui Fela Kuti, Herbie Hancock, Bill Laswell, Bernie Worrell, Art Blakey, Ladysmith Black Mambazo, Don Cherry e Eliades Ochoa.
Nel 2005 compone la colonna sonora del cartone animato "Kirikou e gli animali selvaggi" di Michael Ocelot.
Nel 1989 Manu Dibango, assieme alla giornalista di Le Monde, Danielle Rouard, pubblica una autobiografia intitolata " Trois kilos de cafè". Il titolo deriva da un'episodio raccontato da Emmanuel che quando nel 1949 lasciò il Camerun per la Francia, mandato dai genitori a studiare, aveva in valigia solo tre chili di caffè, per pagarsi l'affitto.
Manu Dibango muore a Parigi il 24 marzo 2020 a seguito di un polmonite da Coronavirus, aveva 86 anni.
Nel 2005 compone la colonna sonora del cartone animato "Kirikou e gli animali selvaggi" di Michael Ocelot.
Nel 1989 Manu Dibango, assieme alla giornalista di Le Monde, Danielle Rouard, pubblica una autobiografia intitolata " Trois kilos de cafè". Il titolo deriva da un'episodio raccontato da Emmanuel che quando nel 1949 lasciò il Camerun per la Francia, mandato dai genitori a studiare, aveva in valigia solo tre chili di caffè, per pagarsi l'affitto.
Manu Dibango muore a Parigi il 24 marzo 2020 a seguito di un polmonite da Coronavirus, aveva 86 anni.
Nella sua autobiografia Manu Dibango scrive questa frase che forse meglio esprime il suo percorso musicale e artistico.
"Mozart non m'impedisce di essere africano. Il continente non ha bisogno di spirito di parrocchia; dispone dell'arcobaleno di tutti i regimi che esistono sullo scacchiere politico. La mia "versatilità" tanto condannata non mi preoccupa affatto. Mi piace la contaminazione. Sono un esploratore nato".
"Mozart non m'impedisce di essere africano. Il continente non ha bisogno di spirito di parrocchia; dispone dell'arcobaleno di tutti i regimi che esistono sullo scacchiere politico. La mia "versatilità" tanto condannata non mi preoccupa affatto. Mi piace la contaminazione. Sono un esploratore nato".
Sito ufficiale di Manu Dibango
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