Nel 1994 Laterza pubblica questo breve saggio di Angelo Del Boca, sicuramente il massimo esperto italiano del colonialismo dell'Italia in Africa, sul "clamoroso fallimento dell'intervento ONU in Somalia".
La storia di quello che accadde in Somalia a partire dalla caduta del dittatore Siad Barre (25 gennaio 1991), la successiva guerra civile, l'intervento militare americano (Restore Hope) e delle Nazioni Unite e infine il ritiro del contigente (gennaio 1994) che lascia nella totale anarchia la Somalia.
Del Boca partendo dal presupposto che si trattava di un fallimento annunciato, come alcune testimonianze raccontano, offre alcune illuminanti e precise spiegazioni, sempre ben documentate, su una serie di errori strategici e di valutazione che hanno portato la comunità internazionale ad "impantanarsi" in quella che egli definisce la trappola somala.
Parallelamente a quanto avvenne in Somalia, all'azione svolta dalle Nazioni Unite e a quella degli Stati Uniti, Del Boca affronta il ruolo dell'Italia in tutta la vicenda. Un ruolo che oltre a scontare un passato non certo edificante nel paese del corno d'Africa, è frutto di una serie di approssimazioni politiche, di uno scarso peso nell'ambito della coalizione e di palesi violazioni delle elementari regole militari.
Un libro da leggere per chi vuole capire l'origine della attuale situazione in Somalia.
Il disastro dell'intervento in Somalia inciderà fortemente sul futuro del Paese, che a distanza di quasi 20 anni continua ad essere dominato dal caos, come anche le recenti cronache ci ricordano, nella totale indifferenza della comunità internazionale.
Secondo alcuni osservatori autorevoli, ciò che accadde in Somalia condizionò pesantemente il mancato intervento nella crisi, che poi degenerò nel genocidio, del Ruanda. Le truppe non africane furono ritirate definitivamente dalla Somalia alla fine di marzo 1994 , quualche settimana prima che scoppiasse (7 aprile 1994) la crisi Ruandese. La paura di "impantanarsi" in un'altra guerra civile africana spinse la comunità internazionale ad essere "molto cauta", a non far intervenire le truppe ONU che pure si trovavano nel paese e a sottovalutare ciò che accadeva in Ruanda. In pochi mesi (aprile-luglio 1994) furono barbaramente trucidati oltre un milione di persone.
Del Boca partendo dal presupposto che si trattava di un fallimento annunciato, come alcune testimonianze raccontano, offre alcune illuminanti e precise spiegazioni, sempre ben documentate, su una serie di errori strategici e di valutazione che hanno portato la comunità internazionale ad "impantanarsi" in quella che egli definisce la trappola somala.
Parallelamente a quanto avvenne in Somalia, all'azione svolta dalle Nazioni Unite e a quella degli Stati Uniti, Del Boca affronta il ruolo dell'Italia in tutta la vicenda. Un ruolo che oltre a scontare un passato non certo edificante nel paese del corno d'Africa, è frutto di una serie di approssimazioni politiche, di uno scarso peso nell'ambito della coalizione e di palesi violazioni delle elementari regole militari.
Un libro da leggere per chi vuole capire l'origine della attuale situazione in Somalia.
Il disastro dell'intervento in Somalia inciderà fortemente sul futuro del Paese, che a distanza di quasi 20 anni continua ad essere dominato dal caos, come anche le recenti cronache ci ricordano, nella totale indifferenza della comunità internazionale.
Secondo alcuni osservatori autorevoli, ciò che accadde in Somalia condizionò pesantemente il mancato intervento nella crisi, che poi degenerò nel genocidio, del Ruanda. Le truppe non africane furono ritirate definitivamente dalla Somalia alla fine di marzo 1994 , quualche settimana prima che scoppiasse (7 aprile 1994) la crisi Ruandese. La paura di "impantanarsi" in un'altra guerra civile africana spinse la comunità internazionale ad essere "molto cauta", a non far intervenire le truppe ONU che pure si trovavano nel paese e a sottovalutare ciò che accadeva in Ruanda. In pochi mesi (aprile-luglio 1994) furono barbaramente trucidati oltre un milione di persone.
Angelo Del Boca è nato a Novara nel 1925, scrittore, partigiano e storico, è stato tra i primi a denunciare le atrocità delle truppe italiane nelle colonie (in particolare in Libia e Abissinia). Ha insegnato Storia Contemporanea alla facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Torino. E' autore di numerose opere sul periodo coloniale italiano in Africa.
Nessun commento:
Posta un commento