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lunedì 27 dicembre 2010

Popoli dell'Africa: Ovimbundu

Gli Ovimbundu, o Mbundu, o Umbundu o Bunda, sono il gruppo etnico più numeroso dell'Angola con oltre 4,1 milioni di individui (circa il 40%). Molti sono diventati cristiani, pur restando ancora la alta la pratica dell'animismo. Parlano l'Umbunbu (o South Mbundu), una lingua bantu. Praticano la poligamia.
Essi vivono principalmente sull'aspro Altopiano di Biè (tra i 1200 e 1800 metri) nella zona centrale dell'Angola, a nord della città di Huambo.
Gli Ovimbundu scesero nel XVII sec. dal Nord Est (come molti gruppi africani essi sono formati da un mix di gruppi di varie origini e poco si conosce di loro prima del XVII secolo) entrando in contatto con i Portoghesi e, grazie alle loro capacità e alla loro organizzazione, presero subito controllo delle tratte del commercio. Ben presto assunsero una supremazia sulle tribù indigene dedite alla pastorizia. Nel 1800 si contavano 22 regni Ovimbundu, di cui 13 completamente indipendenti. Nel XX secolo a causa della reale penetrazione dei Portoghesi vi fu un rapido declino dei regni.
Tre furoni i regni importanti, quello di Bailundu (nord-ovest), quello di Bihe (nord-est) e quello di Wambu (centro), tutti giocarono un ruolo determinante nella tratta degli schiavi e nel commercio dell'avorio e della cera d'api. Al decadere dei regni, gli Ovimbundu tornarono ad occuparsi di agrocoltura e molti migrarono verso Luanda e Lobito per lavorare nelle piantagioni di caffè.
Dalle file dell'etnia Ovimbundu nacque l'UNITA (il leader storico dell'UNITA, Jonas Savimbi, morto in battaglia nel 2002, era un Ovimbundu), che prima lottò contro il governo coloniale portoghese e successivamente, dal 1975 al 2002, contro il governo centrale dell'MPLA in Angola. Le due principali città in territorio Ovimbundu (Huambo e Kuito) furono fortemente dannaggiate durante la lunga guerra civile in Angola (1975-2002).

Sito in portoghese, sulla cultura e l'attualità degli Ovimbundu (dove tra le altre cose vi è un dizionario on line portoghese-umbundu e viceversa).
Tra le cose curiose vi segnalo il testo "The Ovimbundu of Angola", dell'etnografo Wilfred Hambly, del 1934, scaricabile in Pdf dal sito dell'University of Illinois.
Mentre dal sito Sterns Music On-Line è possibile ascoltare alcuni brani di musica tradizionale Ovimbundu.




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