"Il sole rosso della stagione delle piogge scende lentamente dietro le palme del complesso detto "l'Intese" a Ouagadougou. Dietro le barriere, un pugno di case bianche, un salone delle conferenze di cemento armato e vetro...... Giovedì 15 ottobre 1987,ore 16 e trenta: una colonna di piccole auto - Renault 6 nere - lascia la strada asfaltata, svolta sulla pista di terra rossa, entra nel recinto. Nella sala deve iniziare la sezione straordinaria del Consiglio Nazionale delle rivoluzione del Burkina. I sicari sono appostati nelle prime case, vicino alla barriera d'entrata e nei cespugli che costeggiano il sentiero. Una granata dilania l'auto di testa. Paulin Bamoumi, addetto stampa della presidenza, Frederic Ziembie, consigliere giuridico, sono uccisi sul colpo. Sankara e nove guardie riescono a rifuguarsi nel padiglione più vicino. Appiattiti a terra nel corridoio reagiscono. Ma il padiglione è accerchiato. Una granata viene buttata all'interno. Sankara, ferito dice: "E' inutile. Vogliono me". Si alza. E' sereno. Si dirige verso la porta. Una raffica di Kalashnikov crivella il suo corpo. I sicari assassaltano il padiglione e sparano su tutto ciò che vive. Per molti dei colpiti l'agonia è lunga. Sankara agonizza per più di quaranta minuti nella polvere rossa del sentiero. Il suo sangue si mescola alla terra". Così Jean Ziengler, in La vittoria dei vinti (Edizioni Sonda, 1992) descrive la fine di Thomas Sankara e della sua rivoluzione burkinabè.
Su come avvenne l'assassinio di Thomas Sankara vi sono alcune versioni differenti da parte dei testimoni, anche se di poco conto, come quella che dice che fu ucciso appena uscito dall'auto (e non dopo essersi rifugiato nel padiglione), al grido del capo delle guardie "Uccidetelo!". La cosa che invece, a oltre 23 anni dall'omicidio, si continua a chiedere è giustizia sulla sua morte. Che gli assassini fossero guidati da Blaise Compaore, attuale presidente del Burkina Faso, amico e compagno d'armi di Sankara, legato al padre fondatore della vicina Costa d'Avorio Felix Houphouet Boigny (che aveva definito Sankara il "figlio ribelle"), con la complicità di servizi e potenze straniere, sembra cosa certa. Vi posto questo breve video tratto dalla trasmissione televisiva Ombre africane di Silvestro Montanaro in cui alcuni protagonisti - legati al criminale di guerra Charles Taylor, ricostruiscono una versione (che ovviamente non è oro colato) sull'omicidio di Sankara.
Proprio perchè la verità è complessa, da tempo il sito Thomas Sankara Net (che contiene tra l'altro un grande raccolta di testimonianze, articoli e materiali multimediali sulla figura di Sankara) ha aperto una campagna per chiedere giustizia internazionale (come si è fatto per molte altre situazioni che hanno interessato l'Africa) sulla morte di Thomas Sankara.
Vi segnalo anche il gruppo Facebook di Patrizia Donadello "Giustizia per Thomas Sankara", legato alla stessa campagna.
L'assassinio di Thomas Sankara (nella foto la sua tomba) è stata una tragedia per l'intera Africa. Ma pensate che un uomo, un capo di stato, un giovane militare, un presidente che stava ottenendo ottimi risultati sul piano sociale, che ebbe il coraggio di dire al mondo "Ci hanno prestato i soldi gli stessi che ci hanno colonizzato. Il debito non è che neocolonialismo ed è controllato dall'imperialismo. Dopo essere stati schiavi, siamo ora schiavi finanziari. Se non paghiamo, i creditori non moriranno di certo. Ma se paghiamo, moriremo noi. Dobbiamo avere il coraggio di dire soltanto: siete voi ad avere ancora dei debiti, tutto il sangue preso all'Africa", poteva rimanere vivo negli anni '80?
Conoscere la verità è oggi una giusta richiesta.
Vi segnalo anche il gruppo Facebook di Patrizia Donadello "Giustizia per Thomas Sankara", legato alla stessa campagna.
L'assassinio di Thomas Sankara (nella foto la sua tomba) è stata una tragedia per l'intera Africa. Ma pensate che un uomo, un capo di stato, un giovane militare, un presidente che stava ottenendo ottimi risultati sul piano sociale, che ebbe il coraggio di dire al mondo "Ci hanno prestato i soldi gli stessi che ci hanno colonizzato. Il debito non è che neocolonialismo ed è controllato dall'imperialismo. Dopo essere stati schiavi, siamo ora schiavi finanziari. Se non paghiamo, i creditori non moriranno di certo. Ma se paghiamo, moriremo noi. Dobbiamo avere il coraggio di dire soltanto: siete voi ad avere ancora dei debiti, tutto il sangue preso all'Africa", poteva rimanere vivo negli anni '80?
Conoscere la verità è oggi una giusta richiesta.
Vi segnalo - per chi vuole approfondire la storia di Sankara - l'ottimo lavoro di Carlo Batà "L'Africa di Thomas Sankara".
Ecco il documentario di Silvestro Montanari su Thomas Sankara
Ecco il profilo di Thomas Sankara
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9 commenti:
bello davvero questo post
Grazie e grazie per l'intervento.
Gianfranco Della Valle, Sancara
ho visto adesso su rai 3 la storia di questo meravoglioso uomo. Peccato che viene dato a queste ore in cui molti non vedono più i programmi TV. Dovrebbe servire come esempio ai nostri politici ma è un'utopia....
grazie ad addendum zeitgeist ho scoperto i killer economici dei capi di stato delle nazioni ex coloniali, con sankarà ho scoperto il primo che si ribellò a tutto questo... questo era un eroe...un eroe che non deve essere promulgato ricordato celebrato, perché troppo eroe... Tullio
Ho visto anche io su raitre il bellissimo documentario su Sankara. Veramente un grandissimo uomo con le idee giuste per rilanciare un'Africa sfruttata dall'Europa e dall'America. È un'indecenza che Stati Uniti e Francia si dicono difensori della libertá ed esportatori di democrazia. Ed è un' indecenza che nessuno li chiami a rispondere di queste azioni gravissime!!!!
Grazie per i vostri commenti. Nonostante la tarda ora (purtroppo) la trasmissione su Thomas Sankara è stata vista. Questo blog è dedicato (sicuramente con presunzione) a lui, che era un giusto ribelle. Un uomo che se non fosse stato ucciso, avrebbe contribuito sicuramente a rendere migliore il Burkina Faso, l'Africa e forse anche il nostro mondo. Grazie ancora.
Gianfranco, Sancara
Purtroppo non ho visto il documentario su Sankara. Chissà se è possibile reperirlo. Volevo segnalare un libro secondo me importante su Sankara, sui motivi del golpe del 15 ottobre 1987 e sulla situazione interna che si si era venuta a creare. Nel libro c'è anche la testimonianza diretta dell'unico sopravvissuto all'attacco dove morirono i 7 membri del Consiglio dell'Alleanza, Alouna Traoré. Il libro, intitolato "Il s'appelait Sankara", è stato scritto nel 1989 dal giornalista Sennen Andriamirado, già redattore capo di Jeune Afrique, che ha anche descritto la vita e l'opera di Sankara nella biografia "Sankara le rebelle". Ambedue sono stati editi da JAPRESS, Parigi.
Maurizio Montomoli
Ecco il link per il documentario: http://thomassankara.net/spip.php?article1450&lang=fr
Grazie a Thomassankara.net. Ti ringrazio per le puntuali segnalazioni, proverò a cercarli (devo ammettere di avere qualche problema con il francese....). Grazie per il commento.
Gianfranco Della Valle, Sancara
Esempio di integrita', uomo che avrebbe dato alto e significativo contributo non solo allo sviluppo del proprio Paese ma anche a quello del negletto continente
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