Firdaus, storia di una donna egiziana è un libro scritto dall'egiziana Nawal al Sadawi nel 1978 in arabo (pubblicato a Beirut) e tradotto in Italia, dalla versione inglese (Woman at Point Zero) nel 1986 da Giunti nella collana Astrea.
E' la storia di Firdaus, donna e prostituta rinchiusa nel carcere di Quanatin, condannata a morte per l'omicidio di un uomo, che attende l'esecuzione della sua condanna. E' rinchiusa nel suo silenzio e si rifiuta di chiedere la sospensione della pena. Non parla con nessuno, salvo aprirsi e raccontare la sua storia a Nawal, psichiatra e soprattutto donna.
Una storia di umiliazioni e di miserie, che sotto molti versi espone molte verità sulla comune condizione delle donne mussulmane, ma che può essere estesa, in modo più universale.
Firdaus racconta emozioni e disperazione, frustazioni e sogni che le fanno affermare con orgoglio "Sono un'assassina, ma non ho commesso delitti. Anch'io come voi uccido solo criminali ..... Nessuna donna può essere criminale. Per essere criminale bisogna essere un uomo..... Dico che siete criminali, tutti voi: padri, zii, mariti, magnaccia, avvocati, dottori, giornalisti, e uomini di tutte le professioni."
Il libro fu censurato in molti paesi arabi. Un libro intenso, duro e a volte crudo. Ma allo stesso tempo emozionante e comunque ben scritto.
E' la storia di Firdaus, donna e prostituta rinchiusa nel carcere di Quanatin, condannata a morte per l'omicidio di un uomo, che attende l'esecuzione della sua condanna. E' rinchiusa nel suo silenzio e si rifiuta di chiedere la sospensione della pena. Non parla con nessuno, salvo aprirsi e raccontare la sua storia a Nawal, psichiatra e soprattutto donna.
Una storia di umiliazioni e di miserie, che sotto molti versi espone molte verità sulla comune condizione delle donne mussulmane, ma che può essere estesa, in modo più universale.
Firdaus racconta emozioni e disperazione, frustazioni e sogni che le fanno affermare con orgoglio "Sono un'assassina, ma non ho commesso delitti. Anch'io come voi uccido solo criminali ..... Nessuna donna può essere criminale. Per essere criminale bisogna essere un uomo..... Dico che siete criminali, tutti voi: padri, zii, mariti, magnaccia, avvocati, dottori, giornalisti, e uomini di tutte le professioni."
Il libro fu censurato in molti paesi arabi. Un libro intenso, duro e a volte crudo. Ma allo stesso tempo emozionante e comunque ben scritto.
Quella di Firdaus è una storia vera, fu giustiziata nell'autunno del 1974.
Nawal al Sadawi è una scrittrice e psichiatra nata in Egitto nel 1931. E' un'attivista e militante femminista. Nata in un piccolo villaggio, in una famiglia di 8 figli, il padre era un funzionario governativo. Ha studiato e nel 1955 si è laureata in Medicina all'Università del Cairo. Lavorò presso il governo come Direttore Sanitario, ma ben presto fu allontanata per la sua attività politica soprattutto a favore della condizione femminile nell'islam. Fu allora ricercatrice all'Università (ricerche sulle nevrosi - durante queste ricerche incontrò Firdaus in carcere) e consulente delle Nazioni Unite per programmi a favore dell' emancipazione delle donne. Fu arrestata nel settembre 1981 (era tra gli oppositori del trattato tra egiziani e isralieni) siglato da Sadat), fu rilascita a fine anno dopo l'assassinio di Sadat. Nel 1991 fu costretta a trasferirsi negli Stati Uniti a seguito delle minacce ricevute dai fondamentalisti islamici (si recò in North Carolina dove insegnò). Fece ritorno in Egitto nel 1996, dove continua la sua attività politica (si era anche parlato di una sua candidatura alle presidenziali del 2005).
Ha scritto il suo primo romanzo nel 1957 e da allora ha pubblicato numerose novelle, opere teatrali e brevi romanzi. Inoltre notevole è la sua produzione di saggi attinenti soprattutto alla condizione della donna nell'islam e sulla mutilazione genitale femminile (che ella stessa subì da bambina).
Questo è il sito di Nawal al Sadawi
Ha scritto il suo primo romanzo nel 1957 e da allora ha pubblicato numerose novelle, opere teatrali e brevi romanzi. Inoltre notevole è la sua produzione di saggi attinenti soprattutto alla condizione della donna nell'islam e sulla mutilazione genitale femminile (che ella stessa subì da bambina).
Questo è il sito di Nawal al Sadawi
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