La medina di Tunisi (il centro storico o vecchia città - in realtà in arabo medina è il termine per indicare le città) è considerata la più grande del Nord Africa (270 ettari), la più abitata (oltre 100 mila persone) e la meglio conservata. Essa racchiude oltre 700 monumenti, tra palazzi, moschee, mausolei, edifici e fontane. Nel 1979 è stata, per queste ragioni, iscritta tra i Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco.
Costruita a partire dal VII sec e il XVI sec., a partire dal XII secolo Tunisi fu considerata una delle più importanti città del mondo islamico. Il suo centro storico rimase tale per secoli e secoli. Solo tra il 1800 e il 1900 si abbatterono le mura che circondavano la medina, per far posto alla città moderna.
Quando la Tunisia divenne indipendente (1956) si pensò che vivere nella medina fosse fuori moda e contrario a quell'idea di modernità che la nuova nazione voleva perseguire. Le famiglie borghesi abbandonarono il centro storico che fu occupato (a volte letteralmente) da quanti dalle campagne giungevano in città in cerca di lavoro e fortuna. Come avviene nei luoghi abbandonati delle grandi città vi furono fenomeni di degrado che via via portarono a far crescere la malsana idea di demolire parti del centro storico per far passare un grande viale. Contro questa ipotesi si crearono associazioni di cittadini ed intellettuali che si posero come obiettivo di salvaguardare la medina e le sue tradizioni (oggi l'Associazione Salvaguardia della Medina funge da ente che rilascia permessi ai restauri e alle modifiche degli edifici) . Il risultato è che lentamente la medina ha ripreso il suo antico ruolo di centro abitato e molti edifici sono stati restaurati (dal 1979 appunto è diventata Patrimonio dell'Umanità), attraverso il principio che il miglior modo per far conservare la medina è quello di farla rivivere.
Per chi vuole trovare informazioni in italiano sulla Tunisia vi segnalo il Corriere di Tunisi on line (sebbene in questi giorni ha sospeso le pubblicazioni) è ricco di approfondimenti e link.
Vai alla pagina dei Patrimoni dell'Umanità Unesco dell'Africa.
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