La Nera di....., raccolta di racconti - per l'esattezza tredici - del senegalese Ousmane Sembène, fu pubblicato nel 1962 a Parigi con il titolo Voltaique. In Italia è stato tradotto da Sellerio nel 1991. La Nera di è l'ultimo di questi racconti che sono in rigido ordine cronologico di composizione.
La sua narrativa - come egli stesso ha avuto modo di dire - "riparte dalla coscienza dei vinti", ovvero dalla "consapevolezza che l'anticolonialismo altro non è che mettere la storia alla rovescia". Nel suo stile di scrittura emerge chiaramente il tentativo, ben riuscito, di ricostruire un narrare scritto a partire dalla cultura orale. I suoi sono "racconti dal basso", in cui nella descrizione dei particolari, emerge il suo sguardo cinematografico, dove spesso il narratore si nasconde dietro ad una macchina da presa.
La sua narrativa - come egli stesso ha avuto modo di dire - "riparte dalla coscienza dei vinti", ovvero dalla "consapevolezza che l'anticolonialismo altro non è che mettere la storia alla rovescia". Nel suo stile di scrittura emerge chiaramente il tentativo, ben riuscito, di ricostruire un narrare scritto a partire dalla cultura orale. I suoi sono "racconti dal basso", in cui nella descrizione dei particolari, emerge il suo sguardo cinematografico, dove spesso il narratore si nasconde dietro ad una macchina da presa.
Nel 1966 lo stesso Sembène dirigerà un omonimo film , che viene considerato il primo film di finzione girato da un africano.
Ousmane Sembenè, scrittore, regista, produttore, attore e critico era nato in Senegal a Ziguinchor, in Casamance, nel 1923 da una famiglia di pescatori. E' morto a Dakar il 9 giugno 2007.
E' considerato uno dei più grandi autori e cineasti africani. Autodidatta, svolge vari lavori come meccanico e muratore. Si appassiona al cinema. Partecipa alla guerra come artigliere e successivamente a Dakar lavora come ferroviere dove si iscrive al sindacato mettendosi a capo delle rivolte salariali. Nel 1948 si trasferisce in Francia dove lavora come operaio alla Citroen e successivamente al porto di Marsiglia. Si iscrive al Partito Comunista Francese e si appassiona alla letteratura africana e alla negritudine. Nel 1956 vengono pubblicati i suoi primi romanzi, viaggia e incontra intellettuali come Sartre, Eluard e Casaire. Nel 1960 torna in Senegal e nel 1961 ottiene di ricevere formazione in cinematografia in URSS. Si stabilirà poi, a partire dagli anni '70, definitivamente in Senegal continuando a scrivere e a dirigere film, convinto della necessità di modificare quell'immagine stereotipata che "gli altri" hanno dell'Africa. L'ultimo suo lavoro cinematografico è Moolaadè del 2004 che affronta i temi delle mutilazioni genitali femminili.
E' considerato uno dei più grandi autori e cineasti africani. Autodidatta, svolge vari lavori come meccanico e muratore. Si appassiona al cinema. Partecipa alla guerra come artigliere e successivamente a Dakar lavora come ferroviere dove si iscrive al sindacato mettendosi a capo delle rivolte salariali. Nel 1948 si trasferisce in Francia dove lavora come operaio alla Citroen e successivamente al porto di Marsiglia. Si iscrive al Partito Comunista Francese e si appassiona alla letteratura africana e alla negritudine. Nel 1956 vengono pubblicati i suoi primi romanzi, viaggia e incontra intellettuali come Sartre, Eluard e Casaire. Nel 1960 torna in Senegal e nel 1961 ottiene di ricevere formazione in cinematografia in URSS. Si stabilirà poi, a partire dagli anni '70, definitivamente in Senegal continuando a scrivere e a dirigere film, convinto della necessità di modificare quell'immagine stereotipata che "gli altri" hanno dell'Africa. L'ultimo suo lavoro cinematografico è Moolaadè del 2004 che affronta i temi delle mutilazioni genitali femminili.
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