Gli Zulu sono circa 11 milioni di persone che vivono in Sudafrica, in particolare nella provincia di Kwa-Zulu-Natal. Parlano lo isiZulu, una lingua bantu.
Essi appartengono all'ampia nazione Ngoni, che comprende anche gli Swazi e i Ndebele.
Discendono da popoli emigrati dal bacino del Congo verso sud intorno al XVI secolo e che vennero in contatto con l'etnia San che già abitava l'area e da cui acquisirono tradizioni e abitudini.
Essi credono in un Dio creatore chiamato Nkulunkulu, il quale non ha contatti diretti con gli uomini e non interviene nelle questioni quotidiane.
Durante il XVII e il XVIII secolo gli Zulu costituirono un importante regno che svolse un ruolo di primo piano nella storia del Sudafrica.
Discendono da popoli emigrati dal bacino del Congo verso sud intorno al XVI secolo e che vennero in contatto con l'etnia San che già abitava l'area e da cui acquisirono tradizioni e abitudini.
Essi credono in un Dio creatore chiamato Nkulunkulu, il quale non ha contatti diretti con gli uomini e non interviene nelle questioni quotidiane.
Durante il XVII e il XVIII secolo gli Zulu costituirono un importante regno che svolse un ruolo di primo piano nella storia del Sudafrica.
Il Regno Zulu ebbe origine grazie all'opera di Shaka (nato nel 1787) e figlio illeggittimo del capo zulu (che allora era più semplicemente un sottoclan).
Fu un Impero che nel XIX secolo diede filo da torcere ai colonizzatori. Infatti a partire dal 1838 l'imperatore Dingana (fratellastro di Shaka, che aveva ucciso nel 1828) si scontrò con i boeri e, successivamente, gli Zulu si scontrarono con gli inglesi. Il 22 gennaio 1879 infatti a Isandlwana gli inglesi furono sconfitti dagli zulu. Passarono solo pochi mesi prima che gli inglesi dividessero l'Impero Zulu e lo annientassero, nel 1887. Alla proclamazione dell'indipendenza nel Sudafrica gli Zulu - nonostante ancora oggi siano il gruppo etnico più numeroso - furono sempre meno riconosciuti e a seguito delle leggi segregazioniste considerati cittadini "inferiori". Fu infatti costituito il bantustan (una sorta di riserva) chiamato Kwazulu dove, stando alle leggi, avrebbero dovuto risiedere tutti gli zulu del Sudafrica.
Dopo la fine dell'apartheid in Sudafrica, fu creata la provincia del KwaZulu-Natal (accorpando l'homeland KwaZulu e la provincia del Natal), dove vivono gran parte degli Zulu. In quell'area si è sviluppata anche l'ala indipendentista Zulu, guidata dal partito Inkatha Freedom Party il cui leader, Mangosuthu Buthalezi, pur presente nel Parlamento Sudafricano, ha rifiutato cariche di governo continuando, sempre con meno successo, a perseguire la causa indipendentista.
Gli Zulu sono abili artigiani, i loro lavori con perle colorate e i cesti di vimini sono molto apprezzati. Sono inoltre abili danzatori (le loro danze rievocano gli antichi splendori di guerriglieri) e posseggono una cultura musicale ampia e complessa. Le musiche tradizionali zulu sono conosciute nel mondo grazie ad uno storico gruppo nato nel 1960 - i Ladysmith Black Mambazo - e al lavoro di quello che è stato definito "lo zulu bianco", ovvero Johhny Clegg.
Oggi sono divisi a metà, tra quelli che vivono nelle città (spesso nei sobborghi) e quelli che abitano le zone rurali e che sono molto più legati alle tradizioni.
Dopo la fine dell'apartheid in Sudafrica, fu creata la provincia del KwaZulu-Natal (accorpando l'homeland KwaZulu e la provincia del Natal), dove vivono gran parte degli Zulu. In quell'area si è sviluppata anche l'ala indipendentista Zulu, guidata dal partito Inkatha Freedom Party il cui leader, Mangosuthu Buthalezi, pur presente nel Parlamento Sudafricano, ha rifiutato cariche di governo continuando, sempre con meno successo, a perseguire la causa indipendentista.
Gli Zulu sono abili artigiani, i loro lavori con perle colorate e i cesti di vimini sono molto apprezzati. Sono inoltre abili danzatori (le loro danze rievocano gli antichi splendori di guerriglieri) e posseggono una cultura musicale ampia e complessa. Le musiche tradizionali zulu sono conosciute nel mondo grazie ad uno storico gruppo nato nel 1960 - i Ladysmith Black Mambazo - e al lavoro di quello che è stato definito "lo zulu bianco", ovvero Johhny Clegg.
Oggi sono divisi a metà, tra quelli che vivono nelle città (spesso nei sobborghi) e quelli che abitano le zone rurali e che sono molto più legati alle tradizioni.
Vi segnalo la pagina sulla lingua Zulu dal sito Omniglot.
Vai alla pagina di Sancara dei Popoli d'Africa.
4 commenti:
Volevo ringraziare e complimentarmi per questo bellissimo blog. Più volte è stato per me un rifugio, o addirittura un viaggio. Magari a volte a volte mi dimentico della sua esistenza per mesi, però quando ne ho bisogno è qui. Può sembrare una esagerazione, ma è così. Paolo
Grazie Paolo (spero mi consenti di darti del tu). Le tue parole, oltre a farmi naturalmente piacere, incoraggiano il mio lavoro su questo blog che è frutto di sola passione per l'Africa. Grazie ancora. Gianfranco, Sancara
Per me è invece una bellissima scoperta. Sto girovagando, gli occhi pieni di meraviglia. Grazie. Irene
Grazie a te Irene. Ti auguro ogni meraviglia. Ciao Gianfranco
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