I Baggara (o Baqqarah) sono un popolo semi-nomade beduino - composto da circa un milione di individui (secondo altre fonti 600 mila) - che abitano l'area compresa dal lago Chad al Nilo. Vivono quindi in Sudan (Darfur e Kordofan) e in Ciad (est) principalmente, oltre che in Niger, Nigeria, Camerun e Repubblica Centroafricana (vedi mappa).
Con i nome Baggara si identificano almeno sette tribù differenti, accumunate da similitudini culturali e linguistiche. Il nome significa essenzialmente "allevatore di mucche".
Essi sono ritenuti i discenti delle migrazioni di tribù arabe, della famiglia Juhayna, che a partire dal XIII sec., e fino al XVIII sec., migrarono dalla Penisola Araba, attraverso l'Egitto verso ovest. Gli stessi che poi andarono in Andalusia e successivamente fecero ritorno nel nord Africa., dove si stabilirono.
Parlano la lingua shuwa (assieme ad altri dialetti arabi), una varietà di arabo chiamato anche Chadian e sono per la quasi totalità Mussulmani Sunniti.
Durante il XVIII secolo i Baggara prosperarono grazie al commercio degli schiavi nel sud della Nubia.
Oggi i Baggara vivono essenzialmente del proprio bestiame, con cui hanno un rapporto quasi devoto. E' dagli animali che ricavano non solo il cibo, ma anche le pelli per costruire tende e ripari. Durante gli spostamenti in cerca di pascoli e di acqua, essi coltivano anche sorgo, miglio e sesamo. Alcuni Baggara sono diventati, negli ultimi decenni, stanziali, vivendo in villaggi o città.
Sono degli abili scultori del legno.
Tra i Baggara è praticata la poligamia.
In Sudan, i Baggara hanno per secoli condiviso la terra con i Nuba, con cui vi erano scambi commerciali e perfino matrimoni tra le due etnie. Dalla metà degli anni '80, il governo di Khartoum ha spinto i Baggara (ovvero milizie proveniente da questa etnia) a ingaggiare una vera e propria "jihad" contro i Nuba, che avevano stretto alleanza con il Sud del Sudan. Questo processo si è inserito appieno nella sanguinosa guerra civile che per decenni ha contrapposto il nord del paese al sud. Anche in Darfur, molti dei miliziani guidati dal governo di Khartoum e che hanno devastato a partire dal 2003 quell'area del Sudan, appartengono all'etnia Baggara.
Per tutti gli approfondimenti vi rimando al sito Everyculture
Vai alla pagina di Sancara sui Popoli d'Africa
Essi sono ritenuti i discenti delle migrazioni di tribù arabe, della famiglia Juhayna, che a partire dal XIII sec., e fino al XVIII sec., migrarono dalla Penisola Araba, attraverso l'Egitto verso ovest. Gli stessi che poi andarono in Andalusia e successivamente fecero ritorno nel nord Africa., dove si stabilirono.
Parlano la lingua shuwa (assieme ad altri dialetti arabi), una varietà di arabo chiamato anche Chadian e sono per la quasi totalità Mussulmani Sunniti.
Durante il XVIII secolo i Baggara prosperarono grazie al commercio degli schiavi nel sud della Nubia.
Oggi i Baggara vivono essenzialmente del proprio bestiame, con cui hanno un rapporto quasi devoto. E' dagli animali che ricavano non solo il cibo, ma anche le pelli per costruire tende e ripari. Durante gli spostamenti in cerca di pascoli e di acqua, essi coltivano anche sorgo, miglio e sesamo. Alcuni Baggara sono diventati, negli ultimi decenni, stanziali, vivendo in villaggi o città.
Sono degli abili scultori del legno.
Tra i Baggara è praticata la poligamia.
In Sudan, i Baggara hanno per secoli condiviso la terra con i Nuba, con cui vi erano scambi commerciali e perfino matrimoni tra le due etnie. Dalla metà degli anni '80, il governo di Khartoum ha spinto i Baggara (ovvero milizie proveniente da questa etnia) a ingaggiare una vera e propria "jihad" contro i Nuba, che avevano stretto alleanza con il Sud del Sudan. Questo processo si è inserito appieno nella sanguinosa guerra civile che per decenni ha contrapposto il nord del paese al sud. Anche in Darfur, molti dei miliziani guidati dal governo di Khartoum e che hanno devastato a partire dal 2003 quell'area del Sudan, appartengono all'etnia Baggara.
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