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martedì 26 aprile 2011

L'Africa attraverso i numeri

Spesso i numeri (le statistiche) aiutano a comprendere la realtà. Conoscere alcuni dati essenziali permette di orientarsi tra le molte informazioni che, soprattutto in un'epoca veloce come la nostra, ci giungono ad un ritmo spesso frenetico.
Ad esempio negli ultimi mesi, a seguito delle rivolte scoppiate nel Nord Africa (e nel mondo arabo in particolare) si è parlato molto di una "popolazione giovane" e della "forte presenza della rete" ad informare verso l'interno e verso l'esterno.

Oggi in Africa vivono circa 1.123.800.000 persone, che rappresentano il 16% della popolazione mondiale (che si attesta intorno ai 6,9 miliardi). La popolazione dell'intera Africa è poco meno dell'India, circa 200 milioni in meno della Cina e quattro volte la popolazione degli Stati Uniti (20 volte quella dell'Italia). La Nigeria, con circa 155 milioni di abitanti è l'8° paese al mondo per popolazione (dopo Cina, India, Stati Uniti, Indonesia, Brasile, Pakistan e Bangladesh). L'Etiopia, con 90 milioni di abitanti è al 13° posto nel mondo.
L'Africa rappresenta il 20% delle superficie emersa del pianeta. Il Sudan, ancora per poco, è al 10° posto nel mondo per superficie (dopo Russia, Canada, Stati Uniti, Cina, Brasile, Australia, India, Argentina e Kazakistan), seguito all'11° dall'Algeria e al 12° dalla Repubblica Democratica del Congo.

L'Africa è il continente dove avviene la maggior crescita della popolazione. Nel 1960 l'Africa contava circa 284 milioni di abitanti, oggi oltre un miliardo. Per capirci se l'Italia fosse cresciuta allo stesso ritmo oggi gli italiani sarebbero 185 milioni! Infatti le prime dieci posizioni della crescita nel mondo sono occupate da paesi africani: Zimbabwe (+4,31% all'anno), Niger (+3,64), Uganda (+3,58), Burundi ( +3,46), Emirati Arabi Uniti ( +3,28), Etiopia (+3,19), Burkina Faso (+3,09), Zambia ( +3,06), Madagascar (+2,97) e Benin (+2,91).
Il mondo intero cresce al ritmo di 1,09% all'anno. La Cina al lo 0,49%, l'India all'1,34%, l'Italia allo 0,42%.
L'est europeo è la zona del mondo a tasso di crescita demografico negativo ( Russia -0,5%, Bulgaria - 0,78%). Anche il Sudafrica ha il segno negativo (-0,38%).

Dicevamo che l'Africa è un continente giovane per età. L'immagine in alto raffigura la stratificazione per classi d'età tra un paese africano (Uganda) e l'Italia. Come si vede chiaramente le differenze per quanto attiene i giovanissimi e gli ultra 65 enni sono enormi. Infatti se si entra nel dettaglio, l'Uganda ha il 50% della popolazione compresa tra i 0 e i 14 anni (contro l'Italia che ne ha il 13,4%). Sempre l'Uganda ha solo il 2,1% della popolazione oltre i 65 anni (in Italia sopra i 65 anni vi è il 20,3% della popolazione).
Ecco le percentuali di alcuni paesi africani per quanto attiene la popolazione 0-14 anni: Uganda 50%, Niger 49,7%, Mali 47,5%, RD Congo 46,4%, Ciad 46,4%, Etiopia 46,2, Burundi 46%.
Nei valori inferiori invece troviamo la Tunisia, le Maurizio e le Seychelles intorno al 22%, l'Algeria al 24%, il Marocco e il Sudafrica al 28%. Come riferimento l'Italia è al 13,4% mentre gli Stati Uniti sono al 20%.
Queste invece le percentuali sulla popolazione sopra i 65 anni: Tunisia 7,3%, Maurizio 7,2%, Seychelles 7,1%, Marocco 6%, Capo Verde 5,5%, Sudafrica 5,5%. Ai limiti inferiori invece: Uganda 2,1%, Niger 2,2%, Zambia 2,3%, Ruanda 2,4%, Sudan 2,5%. Come riferimento l'Italia è al 20,3% e gli Stati Uniti sono al 13%.

I numeri parlano chiaro. In Africa - in particolare quella sub-sahariana - vi è una enorme popolazione giovanile e una piccolissima quota di anziani. Il motivo è semplice: la vita media è bassa poichè la mortalità infantile è molto elevata. Inoltre la percentuale di giovani e di adulti che muoiono a causa di malattie o di guerre è ancora alta. Solo pochi arrivano quindi a diventare anziani. Per capirci l'esatto contrario di quello che avviene da noi, dove nascono pochi bambini, ma tutti (o quasi) arrivano a diventare adulti, di malattie di muore sempre meno (aspettativa di vita molto alta) e gli anziani aumentano.
Questi numeri devono però farci riflettere sugli scenari futuri.
Ricordo che circa vent'anni fa, eravamo credo nel 1993, un funzionario olandese dell'UNICEF, una sera a cena mi confessò la sua preoccupazione dicendomi più o meno queste parole: "Noi stiamo lavorando per impedire ai bambini africani di morire per stupide malattie, facciamo di tutto perchè possano studiare, alimentarsi ed essere protagonisti della propria esistenza. Il nostro obiettivo è fare in modo che nel futuro vi siano giovani, in salute e con una buona scolarità. Allora questi giovani chiederanno lavoro, denaro e democrazia.... succederà un casino!".
Credo che quel momento si stia avvicinando.

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