L'invenzione dell'Africa, pubblicato da La Meridiana nel 2005 è un libro scritto da Niccolò Rinaldi con un sottotitolo Un viaggio, un dizionario, che ben si addice a questo racconto sull'Africa in ordine alfabetico.
Aereo, baobab, città, dono, esploratori, frontiera, guerra, hotel, isola, laguna, museo, nome, ottimismo, pangea, qualità, Ruanda, segreto, tempo, uguaglianza, villaggio, Zanzibar.
Per ognuna di queste parole, Rinaldi, confeziona un racconto, una riflessione o un resoconto frutto di una duplice conoscenza, quella del viaggiatore e quella dell'osservatore politico (oggi è Parlamentare Europeo).
E' un libro che si legge per le sue curiosità, per la sua capacità di essere da stimolo ad approfondire alcune delle tematiche che Rinaldi porta all'attenzione con semplicità e con schiettezza rara.
Le pagine sul genocidio del Ruanda sono una chiaro e triste atto d'accusa alla comunità internazionale e a Kofi Annan in particolare, allora a capo delle operazioni di peace-keeping dell'ONU, infatti Rinaldi sottolinea come "il Ruanda ha certificato che può accadere di tutto senza che nessuno muova un dito".
Vi sottolineo anche un'altro delizioso passaggio alla lettera T di tempo, quando l'autore scrive "L'uomo non rinuncia al tempo. Non vuole, non sa e non può rinunciarvi. Ma se in qualche angolo del pianeta è andato più vicino a questa rinuncia, e' in Africa. Anche se non si vede, questa è la principale ragione del fascino dell'Africa". Chiunque abbia frequentato, anche se per poco, l'Africa non può che sorridere a questa fantastica verità.
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Per ognuna di queste parole, Rinaldi, confeziona un racconto, una riflessione o un resoconto frutto di una duplice conoscenza, quella del viaggiatore e quella dell'osservatore politico (oggi è Parlamentare Europeo).
E' un libro che si legge per le sue curiosità, per la sua capacità di essere da stimolo ad approfondire alcune delle tematiche che Rinaldi porta all'attenzione con semplicità e con schiettezza rara.
Le pagine sul genocidio del Ruanda sono una chiaro e triste atto d'accusa alla comunità internazionale e a Kofi Annan in particolare, allora a capo delle operazioni di peace-keeping dell'ONU, infatti Rinaldi sottolinea come "il Ruanda ha certificato che può accadere di tutto senza che nessuno muova un dito".
Vi sottolineo anche un'altro delizioso passaggio alla lettera T di tempo, quando l'autore scrive "L'uomo non rinuncia al tempo. Non vuole, non sa e non può rinunciarvi. Ma se in qualche angolo del pianeta è andato più vicino a questa rinuncia, e' in Africa. Anche se non si vede, questa è la principale ragione del fascino dell'Africa". Chiunque abbia frequentato, anche se per poco, l'Africa non può che sorridere a questa fantastica verità.
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