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martedì 10 maggio 2011

20 gennaio 1973, assassinato Amilcar Cabral

Amilcar Lopes da Costa Cabral è stato l'uomo che ha condotto, faticosamente lungo oltre 20 anni, la Guinea Bissau e Capo Verde all'indipendenza dal Portogallo. Indipendenza che non ha mai visto, poichè è stato ucciso solo pochi mesi prima.
Infatti nelle prime ore del 20 gennaio 1973, mentre rientrava a casa con la moglie, Amilcar fu assassinato a Conakry. A sparare fu Inocencio Kani, ex comandande del PAIGC (il partito fondato dallo stesso Cabral) , un traditore secondo la più semplice delle definizioni, assieme ad un comando di guineani. Presumibilmente sostenuto dai servizi portoghesi (nella stessa notte molti membri del PAIGC a Conakry furono arrestati) e forse con la complicità del Presidente della Guinea Sekou Tourè. In realtà l'effettiva dinamica di quell'assassinio, e le responsabilità, non furono mai definite.
Nato il 12 settembre 1924 a Bafatà (oggi in Guinea Bissau, allora nella Guinea Portoghese) da padre di origine capoverdiana e madre guineana. Studia agronomia a Lisbona, dove incontra le organizzazioni favorevoli all'indipendenza e si avvicina al marxismo. Rientrerà in Guinea solo nel 1952 e 4 anni dopo, assieme al fratellastro Luis e ad Aristides Pereira (entrambi saranno i primi presidenti delle due nazioni, la Guina Bissau e Capo Verde) fonda il PAIGC (Partido Africano da Indipendencia da Guinè e Cabo Verde).
Nato come movimento clandestino, il PAIGC in poco tempo si radica fortemente sul territorio. Cabral percorre ogni angolo del paese (estendendo la sua azione anche nei paesi limitrofi, in particolare in Casamance e Guinea), insegnando tecniche di coltivazione del terreno, distribuendo farmaci ottenuti dalla Svezia e dall'URSS, favorendo l'emancipazione sociale e culturale delle popolazioni rurali guineane. Soprattutto viene in contatto con l'estrema povertà che attanaglia il suo paese, che lo spinge ad intensificare il suo sforzo per la liebrazione.
Cabral approfondendo le tecniche e le teorie rivoluzionarie (è annoverato tra i massimi ideologi dei processi rivoluzionari, assieme a Fenon ed a Che Guevara), a partire dal 1963, porta il PAIGC ad intraprendere, una volta constatata l'assoluta indisponibilità del Portogallo a dialogare, la strada della guerriglia con le armi fornite dall'URSS e dalla Cina.



Contemporaneamente Cabral stringe legami con gli altri leader della lotta all'indipendenza delle colonie portoghesi, come Agostinho Neto, Marcelino Dos Santos, Mario Pinto de Andrade, Francisco Josè e Eduardo Mondlane. Successivamente viaggia incontrando i leader dei paesi africani indipendenti come Lumumba, Nkrumah e Ben Bella e chiede aiuto alle capitali europee, dell'est e perfino alla Cina.
Sotto la direzione di Cabral il PAIGC svolge un enorme "lavoro politico" (riconosciuto da tutti, perfino dai suoi avversari), nelle aree del paese una volta liberate. Si formano comitati in tutti i villaggi liberati, in cui è forte la presenza delle donne.
Nel 1972, oramai conquistato quasi l'intero paese,
Dopo il suo assassinio, la lotta fu intensificata. Il 24 settembre 1973 fu dichiarata unilateralmente l'indipendeza, che venne riconosciuta solo il 10 settembre 1974, dopo che la rivoluzione dei Garofani in Portogallo aveva destituito il regime fascista di Salazar e di Caetano (25 aprile 1974). Il primo presidente della Guinea Bissau fu Luis Cabral.

Cabral è uno di quei tanti leader africani che sono stati assassinati e che forse avrebbero potuto costruire un'Africa diversa.

Vi segnalo il Centro Amilcar Cabral di Bologna, centro studi sull'Africa, nato e a lui intitolato nel 1974.

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