La notizia è apparsa oggi sulle agenzie giornalistiche. La miniera d'oro all'aperto di Tasiast in Mauritania, di proprietà del colosso minerario canadese Kinross, si appresta a diventare, forse, la più grande d'Africa. Per questa ragione la Kinross assumerà a breve altre 3.000 persone (nel 2009 erano 454 i dipendenti della miniera), con un investimento complessivo di circa 2 miliardi di dollari.
Del resto la stima sulle riserve di oro presenti o probabili nell'area, determinata dalle nuove esplorazioni e stata portata da 1,95 milioni di oncie del 2008 a 7,6 milioni di oncie del 2010. Una cifra che porta la Mauritania ai primi posti del continente africano. Un oncia equivale a 31,1035 grammi (grazie a Clodoveo per la segnalazione dell'errore).
Oggi infatti l'Africa produce il 22% dell'oro mondiale (ovvero circa 439 tonnellate delle 1970 mondiali, dati del 2008). A partire dal 1880 il Sudafrica ha prodotto circa 1/3 dell'oro mondiale, ma a cominciare dalla fine degli anni '90, la produzione ha subito una drastica riduzione (da 523 tonnellate nel 1995 a 212 tonnelate nel 2008). Nel 2009 la Cina risulta essere il primo produttore mondiale di oro con 260 tonnelate, seguita dal Sudafrica 250, Stati Uniti 230, Australia 225, Perù 175, Russia 165, Canada 100 e Indonesia 90.
In Africa, stando ai dati della produzione del 2008, oltre alle 212 tonnellate di oro del Sudafrica, si producono circa 80 tonnellate nel Ghana, 41 tonnellate in Mali, 36 tonnellate in Tanzania, 19 tonnellate in Guinea, 7 tonnellate in Burkina e 6 tonnellate in Mauritania. Sono ben 32 su 53 i paesi africano che estraggono oro.
E' certo che se i dati della Kinross sono esatti, la geografia (e non solo) della produzione dell'oro in Africa e nel mondo, sono destinate a cambiare.
Nella conferenza stampa di presentazione del progetto di assunzione dei 3000 lavoratori, il presidente della Kinross ha assicurato "salari equi e condizioni di lavoro decente per tutti i lavoratori, con l'impegno a migliorare le norme in tema di lavoro".
La canadese Kinross, che è nata nel 1993, ha rilevato il 17 settembre 2010 la miniera di Tasiast (che ha iniziato a produrre solo nel 2008) e la miniera di Chirano in Ghana, dalla Red Back Mining acquisendone le quote azionarie.
Oggi infatti l'Africa produce il 22% dell'oro mondiale (ovvero circa 439 tonnellate delle 1970 mondiali, dati del 2008). A partire dal 1880 il Sudafrica ha prodotto circa 1/3 dell'oro mondiale, ma a cominciare dalla fine degli anni '90, la produzione ha subito una drastica riduzione (da 523 tonnellate nel 1995 a 212 tonnelate nel 2008). Nel 2009 la Cina risulta essere il primo produttore mondiale di oro con 260 tonnelate, seguita dal Sudafrica 250, Stati Uniti 230, Australia 225, Perù 175, Russia 165, Canada 100 e Indonesia 90.
In Africa, stando ai dati della produzione del 2008, oltre alle 212 tonnellate di oro del Sudafrica, si producono circa 80 tonnellate nel Ghana, 41 tonnellate in Mali, 36 tonnellate in Tanzania, 19 tonnellate in Guinea, 7 tonnellate in Burkina e 6 tonnellate in Mauritania. Sono ben 32 su 53 i paesi africano che estraggono oro.
E' certo che se i dati della Kinross sono esatti, la geografia (e non solo) della produzione dell'oro in Africa e nel mondo, sono destinate a cambiare.
Nella conferenza stampa di presentazione del progetto di assunzione dei 3000 lavoratori, il presidente della Kinross ha assicurato "salari equi e condizioni di lavoro decente per tutti i lavoratori, con l'impegno a migliorare le norme in tema di lavoro".
La canadese Kinross, che è nata nel 1993, ha rilevato il 17 settembre 2010 la miniera di Tasiast (che ha iniziato a produrre solo nel 2008) e la miniera di Chirano in Ghana, dalla Red Back Mining acquisendone le quote azionarie.
Per chi ha voglia di approfondire ecco un sito dove trovare informazioni sulle miniere d'oro in Africa
3 commenti:
Buon articolo, ma l'oncia d'oro equivale a 31,1035 grammi.
Clodoveo
Grazie per la segnalazione... ho provveduto a modificarlo. Avevo avuto un dubbio nello scriverlo, proponendomi di verificarlo in seguito, cosa che non ho fatto. Grazie ancora.
Gianfranco
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