Gli Afar (o Dancali) sono un gruppo etnico nomade, di circa 1,5 milioni di individui che vive in Etiopia (deserto della Dancalia) (in Etiopia sono circa 1,2 milioni), e in piccola parte anche in Eritrea e Gibuti.
Parlano la lingua afar della famiglia delle lingue cuscitiche (sottogruppo linguistico che prende il nome da Kush, che nella Bibbia era il figlio di Cam, stabilitosi in Africa).
Allevano cammelli, che sono anche il loro mezzo di trasporto, e altro bestiame (capre e pecore in particolare) e commerciano in sale, ricavato dall'evaporazione dei laghi costieri.
Sono ritenuti anche i baluardi contro l'estinzione dell'asino selvatico africano, che allevano.
Sono di religione islamica (mussulmani sunniti), poichè si convertirono nel X secolo a contatto con i mercanti arabi. Gli Afar fino a questo secolo sono stati coinvolti nella tratta degli schiavi.Sono ritenuti anche i baluardi contro l'estinzione dell'asino selvatico africano, che allevano.
La loro alimentazione è basata prevelentemente su pane e latte.
Essendo uin popolo nomade (solo una piccola parte, meno del 7-8% vive in aree urbane), costruiscono abitazioni semplici ed essenziali, ovvero piccole capanne con struttura di rami, coperte da pelli e altro materiali disponibile sul posto, a forma di semi-cupole.
Sono suddivisi in clans e la loro società è basata oggi su quattro sultanati ereditari. Praticano la circoncisione nei ragazzi in età pre puberale e, purtroppo, continuano ad usare pratiche di mutilazione genitale femminile.
Nel 1975 gli Afar diedero vita all'Afar Liberation Front, guidato fino ad aprile, quando è morto, dal sultano Ali Mirah, che ha ingaggiato una dura battaglia, anche armata, contro il governo Etiopico. A partire degli inizi degli anni 90, il movimento si è frammentato in tre tronconi. Oggi gruppi Afar siedono nel parlamento etiopico.
Il territorio degli Afar vive oggi un momento difficile alle prese con grandi cambiamenti ecologici grazie anche a scelte sbagliate del passato (soprattutto durante il regime del Dergue) come l'introduzione della pianta Prosopis juliflora, contro la deforestazione, che oggi è accusata di aver distrutto l'habitat degli Afar. Inoltre la scarsità di qcaua, l'inquinamento dei fiumi e la competizione sui terreni stanno minacciando fortemente la vita, e la conservazione delle tradizioni, del popolo Afar.
Per chi vuole approfondire vi segnalo il Blog AfarTriangle, sulla cultura Afar, con bellissime immagini. Oppure questo sito in francese o il sito dell'ONG svedese Afarfriends o il sito dell'ONG APDA (Afar Pastoralist Development Ass.) in Etiopia.
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