Dalla mezzanotte di oggi in Africa gli stati sono 54. A seguito del referendum del 9 gennaio scorso, oggi il nuovo stato del Sud Sudan, oltre 8 milioni di abitanti, è ufficialmente indipendente.
La lunga e sanguinosa storia che ha portato alla nascita del nuovo stato ha origini che risalgono ancora prima dell'indipendenza del Sudan, avvenuta nel 1956. Ci sono voluti anni di guerra, milioni di morti e interventi internazionali per giungere agli accordi di pace del 2005 che sono alla base del referendum dello scorso 9 gennaio e alla dichiarazione di indipendenza di oggi (9 luglio 2011).
Gli ultimi paesi a rendersi indipendenti in Africa furono l'Eritrea, il 24 maggio del 1993, la Namibia il 21 marzo del 1990 e lo Zimbabwe il 18 aprile del 1980.
Il Sud Sudan rappresenta anche il 193° stato indipendente del mondo.
Gli ultimi nati nel mondo furono il Montenegro il 3 giugno 2006, Timor Est il 20 maggio 2002 e Palau il 1 ottobre 1994.
La lunga e sanguinosa storia che ha portato alla nascita del nuovo stato ha origini che risalgono ancora prima dell'indipendenza del Sudan, avvenuta nel 1956. Ci sono voluti anni di guerra, milioni di morti e interventi internazionali per giungere agli accordi di pace del 2005 che sono alla base del referendum dello scorso 9 gennaio e alla dichiarazione di indipendenza di oggi (9 luglio 2011).
Gli ultimi paesi a rendersi indipendenti in Africa furono l'Eritrea, il 24 maggio del 1993, la Namibia il 21 marzo del 1990 e lo Zimbabwe il 18 aprile del 1980.
Il Sud Sudan rappresenta anche il 193° stato indipendente del mondo.
Gli ultimi nati nel mondo furono il Montenegro il 3 giugno 2006, Timor Est il 20 maggio 2002 e Palau il 1 ottobre 1994.
Il Sud Sudan, le cui terre custodiscono oltre l'80% del petrolio del Sudan, nasce ancora con enormi tensioni sui suoi confini e con una popolazione stremata dai lunghi anni di guerra ed isolamento, che resta una delle più povere d'Africa.
Sulla rete è possibile trovare analisi di ogni genere sullo stato attuale della situazione e sui possibili sviluppi. Per ora registriamo solo la gioia dei sudanesi del sud nelle vie di Juba (la capitale del nuovo stato) e, per una volta, ed almeno fino ad ora, della tenuta degli accordi internazionali e degli impegni.
Certo, la presenza quest'oggi a fianco di molti leader africani e di qualche personaggio di seconda fila dei governi europei, per i festeggiamenti ufficiali a Juba, del presidente del Sudan Al-Bashir, sulla cui testa pende un mandato di arresto della corte internazionale per crimini contro l'umanità per i fatti del Darfur, non è certo un bel segnale per la tanto auspicata legalità internazionale.
Sulla rete è possibile trovare analisi di ogni genere sullo stato attuale della situazione e sui possibili sviluppi. Per ora registriamo solo la gioia dei sudanesi del sud nelle vie di Juba (la capitale del nuovo stato) e, per una volta, ed almeno fino ad ora, della tenuta degli accordi internazionali e degli impegni.
Certo, la presenza quest'oggi a fianco di molti leader africani e di qualche personaggio di seconda fila dei governi europei, per i festeggiamenti ufficiali a Juba, del presidente del Sudan Al-Bashir, sulla cui testa pende un mandato di arresto della corte internazionale per crimini contro l'umanità per i fatti del Darfur, non è certo un bel segnale per la tanto auspicata legalità internazionale.
Ecco un video che Repubblica ha postato sul suo sito sul nuovo Paese.
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