Vi è il rischio che questa giornata della memoria, voluta dall'UNESCO, per ricordare una tragedia dell'umanità, trascorra in sordina, in questo periodo estivo e alle prese con questioni nazionali e internazionali di grande rilievo.
E' bene invece sottolineare come questo esercizio di memoria sia fondamentale, non solo per richiamare un dramma a lungo occultato o sconosciuto, ma per ricordare a noi e alle giovani generazioni come l'uomo può essere crudele e come l'economia mondiale e i luoghi dove essa si è sviluppata affondino le loro radici sullo sfruttamento e sulla tratta degli esseri umani.
La giornata commemora la notte tra il 22 e il 23 agosto del 1791, quando a Santo Domingo vi fu la prima grande rivolta degli schiavi, guidata da Toussaint Louvertoure, il primo generale maggiore di colore, che segnò la prima vittoria degli schiavi contro gli oppressori.
Gli studi sulla tratta atlantica degli schiavi, che durò con diversa intensità oltre tre secoli, non sono stati ancora in grado di quantificare con precisione il numero degli schiavi africani forzatamente portati sulle coste del continente americano. Si parla comunque di un numero tra i 9,5 e i 13 milioni di individui che sbarcarono nelle Americhe. Date le crudeli condizioni di trasporto e la lunghezza del viaggio, sono stati circa 20 milioni gli uomini e le donne che furono imbarcati sulle coste africane.
Dedichiamo allora in questa giornata un pensiero o un momento di riflessione a questa tragedia che non possiamo dimenticare e non possiamo più tollerare.
Perchè se è vero che la schiavitù è stata ufficialmente abolita sul finire del XIX secolo, ancora oggi la schiavitù e la tratta degli esseri umani, esistono e spesso molto vicino ai nostri occhi.
L'UNESCO ogni anno invita i Ministri della Cultura di tutti gli stati membri ad organizzare eventi in questa data, coinvolgendo la popolazione ed in particolare i giovani. Spiace vedere che nel nostro Paese, nel sito istituzionale dei Beni Culturali non vi sia traccia di questa giornata. Del resto non mi sembra di aver visto neppure nei giornali il minimo accenno alla questione.Vi sono invece in Italia eventi organizzati principalmente dall'UNESCO.
(A modi esempio vi segnalo il sito del Museo Nazionale di Liverpool, con tutte le iniziative di questi due giorni).
L'11 agosto 2010, quando morì il produttore televisivo David Wolpert, scrissi questo post per ricordare lo sceneggiato che aveva prodotto, Radici, che alla fine degli anni 70' fece conoscere al grande pubblico italiano il dramma della tratta degli schiavi.
2 commenti:
Per non dimenticare
Giusto per completezza, i primi ad esportare schiavi e quindi a dare inizio alla tratta (la schiavitù invece esiste da secoli) riducendo in catene milioni di persone non sono stati gli europei ma gli arabi:
https://it.wikipedia.org/wiki/Tratta_araba_degli_schiavi
E non fu solo fatta con persone africane ma anche europee in particolare italiani.
https://it.wikipedia.org/wiki/Tratta_barbaresca_degli_schiavi
Mi scuso se metto solo link a Wikipedia ma è giusto per dare un'indicazione di cosa sto parlando, chi vuole approfondire troverà moltissimo in rete specialmente in inglese.
Pochi purtroppo lo sanno perché tutto il mondo islamico tende a nascondere questa pagina disumana della propria storia ma credo sia ora di farla conoscere il più possibile visto che ha coinvolto milioni di persone.
Si tende troppo spesso a pensare che sia stata una cosa prettamente degli stati dell'Europa Occidentale ma la realtà è ben altra
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