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martedì 2 agosto 2011

Popoli d'Africa: Mossi

I Mossi sono il gruppo etnico maggioritario del Burkina Faso. Rappresentano oggi il 40% della popolazione con 6,2 milioni di individui. Un gruppo di circa un milione di persone vive nella Costa d'Avorio, mentre una comunità di circa 150 mila individui vive in Ghana. Piccolissime comunità vivono anche in altri paesi come Mali, Togo, Ghana e Benin.
Parlano la lingua Morè o Moore, della famiglia delle lingue del Niger-Congo. 
Nonostante la presenza di mussulmani e cristiani, la religiosità dei Mossi continua ad essere legata alla credenza di un Dio creatore dell'Universo chiamato Wende.
Gli storici concordano nel datare intorno al XI secolo la migrazione dei Mossi dal nord-est dell'attuale Ghana, verso le terre che oggi sono Burkina Faso. Secondo una tradizione, che come molte leggende contiene anche degli elementi storici comprovati, i Mossi derivano dal matrimonio tra una principessa Ashanti e un cacciatore Mende.
Originariamente i Mossi erano organizzati in tre diversi imperi: l'impero Tenkodogo (nato intorno al 1100), l'impero Yatenga (nato nel 1330) e l'impero Wagadugu (nato intono al 1440). A partire dal XV secolo si incomincia a parlare di Impero Mossi, che diventerà uno dei potenti e ricchi imperi africani pre-coloniali. Sarà conquistato dai francesi solo nel 1896-97. Alla conquista francese vi fu la migrazione, di una parte dei Mossi, verso l'attuale Costa d'Avorio.

Ancora oggi hanno un sistema politico-sociale molto centralizzato, che riconosce ancora un imperatore (Mogho Naaba) e dei notabili che dipendono direttamente dall'imperatore. Vivono in villaggi di famiglie estese (sono relativamente pochi gli abitanti nelle città), tradizionalmente in capanne dal tetto conico, mentre i granai (nella foto)sono costruiti su di una sorta di palafitta. Dalla nascita alla morte tutte le tappe della vita dei Mossi sono scandite da cerimonie e da riti di passaggio.
Sono allevatori e coltivatori (sorgo,miglio, sesamo e arachidi in particolare). 

La musica ha una funzione essenziale nella vita dei Mossi, non solo come intrattenimento e arte che accompagna le cerimonie, ma anche come elemento che scandisce il ritmo durante il lavoro agricolo. Infatti i Mossi usano molto gli strumenti a percussione ricavati da grandi zucche e suonati con le mani o in legno e suonati con bacchette durante il lavoro nei campi.
La costruzione di maschere, costruite da abili artigiani per le numerose cerimonie, ha un un doppio valore, quello sacro poichè mette in relazione gli uomini con gli spiriti ancestrali e quello politico poichè accompagna il potere della classe dominante.

Nell'agosto 1984, quando Thomas Sankara cambiò il nome dell'Alto Volta in Burkina Faso, utilizzo una parola in lingua diola (faso) e una parola in morè (burkina) per definire il nuovo corso del proprio paese: "terra degli uomini liberi". 

Per chi desidera approfondire  vi segnalo questo articolo di Christopher Roy dell'Università di Iowa, sugli Stili delle maschere Mossi


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