La piazza Jemaa el-Fna (a volte scritta anche Djemma el-Fna) è il luogo simbolo e il cuore pulsante della città di Marrakesh, in Marocco, fin dalla sua nascita nel XI secolo. Un luogo dove avviene di tutto. Musicisti, acrobati, bancarelle, venditori, ammaestratori di serpenti, cantastorie, tatuatori e ogni altra attrazione immaginabile e possibile per locali, turisti e viaggiatori. Al calare del sole, la piazza si trasforma in un'enorme ristorante, una festa gastronomica collettiva che si protrae fino a notte fonda.Ovunque spuntano tavoli, sedie, fuochi, bancarelle e quant'altro è possibile per cucinare qualcosa. Uno spazio che per le sue caratteristiche di luogo d'incontro e di scambio culturale è stato inserito nel 2008 tra i Patrimoni Immateriali dell'Umanità dall'UNESCO (il video è tratto dal sito dell'UNESCO).
In realtà sin dal 1922 il Marocco ha istituito una sorta di "protezione" della piazza quale simbolo dell'intero paese.
Oggi, come qualcuno l'ha giustamente definita, la piazza è "un catino colorato, un calderone umano ogni giorno dell'anno, in presenza o in assenza di turisti"
Il progetto UNESCO sulla piazza è concentrato in particolare sulla trasmissione delle conoscenze dello spazio culturale verso le giovani generazioni e sulla conservazione delle tradizioni e delle documentazioni relative a tutto ciò che avviene nella piazza.
Da un punto di vista architettonico la piazza, che ha una forma triangolare, non è nulla di speciale, senza nessun edificio di rilievo (vie era una moschea che fu distrutta secoli fa) e con molto cemento. Ma a farla diventare un luogo straordinario è appunto la moltitudine umana.
Recentemente, il 28 aprile scorso, uno dei luoghi simboli della Piazza, il Cafè Argana, con la sua terrazza che offre una splendida vista, è stato oggetto di un attacco terroristico che ha causato la morte di 15 persone e il ferimento di numerose altre.
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2 commenti:
Una piazza indimenticabile, poco raccomandabile dopo le 3 di notte fino a poco prima dell'alba nonostante i numerosi agenti di polizia, ma pur sempre stupenda. Ho avuto la pelle d'oca quando ho saputo del Cafè Argana, dal quale sono passato alcune volte. saluti
Grazie per il commento e per il prezioso consiglio. Capisco il tuo stato d'animo dopo la notizia del Cafè Argana, che credo abbia toccato chiunque si sia affacciato dalla sua terrazza. Saluti a te
Gianfranco Della Valle, Sancara
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