Nata libera (Born Free) e' un film del 1966, tratto dal romanzo autobiografico di Joy Adamson Nata libera: La straordinaria avventura della leonessa Elsa, scritto nel 1960. Entrambi (il libro prima e il film dopo) furono un grande successo. Il film, diretto da James Hill, fu interpretato da Virginia McKenna (nei panni di Joy) e da Bill Travers (nei panni del marito George) che per girare il film vissero a lungo con i coniugi Adamson, divenendone amici. La storia, ispirata alla realtà, è quella di una coppia di naturalisti inglesi George Adamson (in realtà nato in India da famiglia inglese-irlandese) e Joy Adamson (in realtà Friederike Victoria Gessner, austriaca nata nell'attuale Repubblica Ceca, naturalizzata inglese), che vivono in Kenya, nel Parco Naturale di Meru, in cui George riveste il ruolo di capo guardiano della riserva. Nel 1956 la coppia adotta tre cuccioli di leoni rimasti orfani in seguito all'abbattimeno dei genitori. Due dei cuccioli saranno inviati allo zoo, mentre una leonessa, la più piccola, che sarà chiamata Elsa, sarà cresciuta dalla coppia e da Joy in particolare, divenendo un'amica inseparabile. Elsa una volta cresciuta, sarà non senza fatica, reintrodotta nell'ambiente naturale grazie alla tenacia e alla competenza di Joy, pur senza mai perdere il contatto con loro. Morirà pochi anni dopo di malattia. Il film, frutto degli scritti di Joy, è girato in Kenya, ed è una piacevole avventura, girata con intelligenza anche in considerazione dei tempi.
Sia il libro che il film hanno avuto dei seguiti, senza naturalmente lo stesso successo.
Qualche sera fa, ho rispolverato questo vecchio film dalla "mia cineteca africana" e l'ho rivisto, complice il ponte scolastico, assieme ai miei figli. Per noi adulti forse il film risente di tutto il peso dei suoi quasi 50 anni: colori un pò sbiaditi, qualche eccesso di perbenismo e una visione dell'Africa spiccatamente "da uomo bianco". Però mentre lo guardavo apprezzavo il grande sforzo che fu fatto per trasmettere al pubblico l'amore per questi felini, per sottolinearne le difficoltà nelle relazioni e perchè no anche la pericolosità, in un'epoca in cui i mezzi di comunicazioni non erano certo quelli che oggi conosciamo. Poi ho visto gli occhi affascinati dei miei figli, che hanno seguito, incollati al divano, l'evolversi dell'avventura di Elsa con grande curiosità, partecipazione e stupore. Poi guardando i siti internet abbiamo visto le foto della vera Elsa. Da qualche giorno molte delle nostre chiacchierate vertono sui leoni, sugli Adamson e sui parchi naturali dell'Africa.
Come spesso accade il libro e poi il film ebbero il grande merito di far conosce al pubblico un lavoro eccezionale - quello dei coniugi Adamson - che portò non solo a delle conoscenze straordinarie sui leoni e la loro organizzazione sociale (in particolare George studiò fino alla fine dei suoi giorni il comportamento di questi felini), ma diede un forte impulso al tema della conservazione animale in Africa.
Sia il libro che il film hanno avuto dei seguiti, senza naturalmente lo stesso successo.
Qualche sera fa, ho rispolverato questo vecchio film dalla "mia cineteca africana" e l'ho rivisto, complice il ponte scolastico, assieme ai miei figli. Per noi adulti forse il film risente di tutto il peso dei suoi quasi 50 anni: colori un pò sbiaditi, qualche eccesso di perbenismo e una visione dell'Africa spiccatamente "da uomo bianco". Però mentre lo guardavo apprezzavo il grande sforzo che fu fatto per trasmettere al pubblico l'amore per questi felini, per sottolinearne le difficoltà nelle relazioni e perchè no anche la pericolosità, in un'epoca in cui i mezzi di comunicazioni non erano certo quelli che oggi conosciamo. Poi ho visto gli occhi affascinati dei miei figli, che hanno seguito, incollati al divano, l'evolversi dell'avventura di Elsa con grande curiosità, partecipazione e stupore. Poi guardando i siti internet abbiamo visto le foto della vera Elsa. Da qualche giorno molte delle nostre chiacchierate vertono sui leoni, sugli Adamson e sui parchi naturali dell'Africa.
Come spesso accade il libro e poi il film ebbero il grande merito di far conosce al pubblico un lavoro eccezionale - quello dei coniugi Adamson - che portò non solo a delle conoscenze straordinarie sui leoni e la loro organizzazione sociale (in particolare George studiò fino alla fine dei suoi giorni il comportamento di questi felini), ma diede un forte impulso al tema della conservazione animale in Africa.
George Adamson, "il padre dei leoni", è considerato da tutti anche uno dei padri della conservazione animale.
Il 20 agosto 1989 George, all'età di 83 anni, fu barbaramente assasasinato, assieme a due assistenti,da un gruppo di banditi somali vicino al suo campo al Kora National Park.
Anche Joy (nella foto in alto con Elsa), che è stata anche una pittrice, era stata assassinata il 3 gennaio 1980 (iniziamente ritenuta uccisa da un leone, in realtà assassinata da un'ex dipendente licenziato).
Ecco alcuni siti dove è possibile trovare foto, documenti e filmati sulla vita di George e Joy Adamson. Consiglio caldamente di esplorarli perchè contengono documenti di una rara bellezza e densi di emozioni.
Vai alla pagina di Sancara su Film sull'Africa
2 commenti:
scusa potrei sapere i titoli dei film che possiedi sull' Africa perché vorrei vederli grz
ciao, domanda un pò aspecificia. Credo di avere tra lingua italiana e linguia origine tra i 200 e 300 titoli (a scanso di equivoci non li ho visti proprio tutti)... se mi dai qualche indicazione in più sui tuoi interessi posso provare a darti qualche consiglio, altrimenti ecco un buon database (http://www.cinemafrica.org/). ciao
Gianfranco Della Valle, Sancara
Posta un commento