Il Parco Nazionale di Niokolo-Koba, si trova in Senegal, lungo le rive del fiume Gambia, non lontano dai confini con la Guinea Bissau. Si estende attualmente in un'area di 9130 km quadrati, quasi interamente pianeggianti (il punto più alto è costituito dal Monte Assirik, alto 311 metri). Originariamente, nel 1926, l'area era una Riserva di Caccia, divenuta Riserva Forestale nel 1951 e Riserva Faunistica nel 1953. Fu istituito come parco il 1 gennaio 1954, esteso progressivamente fino all'attuale estensione nel 1969 e nel 1981 inserito tra i Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO e tra le Riserve della Biosfera (vedi scheda UNESCO). L'inserimento nel Patrimonio dell'Umanità è dovuto alla peculiarità dell'esosistema che con la presenza di quattro fiumi (Gambia, Niokolo, Koulontor e Sereko) rappresenta ambiente umido di primaria importanza.
Dal 2007 è stato inserito tra i siti a rischio a causa del bracconaggio, degli incendi, della progressiva perdita d'acqua delle pozze, vitali per gli animali e per un livello di managment piuttosto scarso. Sono in corso programmi per la salvaguardia del sito.
Nel parco vivono oltre 70 specie di mammiferi, 36 specie di rettili e 330 specie di uccelli, oltre che 1500 specie vegetali.
Tra le specie maggiormenti presenti nel parco vi sono antilopi (in particolare Derby Eland - Taurotragus derbianus, la più grande antilope africana), scimmie (babbuini in testa), leoni, leopardi, facoceri, ippopotami e coccodrilli.
Essendo anche una Riserva della Biosfera, vi è una permanenza interna della popolazione locale che è dedicata soprattutto all'agricoltura, alla pastorizia e all'attività turistica. Oltre naturalmente alla ricerca (presente nelle Riserve della Biosfera) il sito è anche sede di una Scuola Forestale che forma guardia parchi.
Negli anni novanta fu tentata un'operazione (finanziata dall'Unione Europea) di mettere in rete Niokolo Koba e il parco Bandia della Guinea, ma i risultati non sono stati duraturi. Le ultime testimonianze raccontano di un parco dove è sempre più difficile vedere i grandi mammiferi. Resta pur sempre un'ambiente, per le sue caratteristiche, da vedere.
Nel parco è possibile alloggiare al Simenti, un lodge sul fiume. Oggi ristrutturato ed accogliente.
Sono stato a Niokolo Koba nel febbraio del 1994. Eravamo partiti, con la nostra macchina, da Bansang (con me Raffaella e l'amico Fabio, che era passato a trovarci). Giungemmo a notte fonda all'ingresso del parco e trovammo un posticino dove dormire nelle vicinanze. Al mattino entrammo nel parco. Contrariamente a quanto accade nei grandi parchi dell'Africa dell'Est non vi era nessun obbligo di avere una guida e si poteva liberamente scorrazzare in macchina per il parco. Le strade, tutte sterrate, erano secche in quella stagione (in Africa occidentale le piogge giungono sul finire di maggio per protrarsi fino ad ottobre). A proprio rischio si poteva scendere e gironzolare a piedi per il parco, cosa che naturalmente facemmo in abbondanza e con grande divertimento. Incontrammo una comunità molto numerosa di babbuini (una quarantina) nei pressi del fiume. Scendemmo dall'auto e ci avvicinammo in silenzio a piedi. Passammo una buona oretta ad osservarli, sempre più vicini, fino a quando il gruppo, probabilmente non più impaurito, iniziò ad avvicinarsi troppo. I maschi adulti non sembravano eccessivamente socievoli e fummo costretti a rientrare in auto. In poco tempo (avevamo un pick-up) l'auto fu giocosamente assalita dai babbuini che si allontanarono solo quando accendemmo il rumoroso motore. A Niokolo Koba vedemmo una gran quantità di gazzelle e antilopi, facoceri, piccoli ippopotami nel fiume, babbuini e scimmie in abbondanza nonchè uccelli di grossa taglia che stazionavano nelle pozze d'acqua.
Solo al tramonto, giungemmo al Simenti (nella foto) (allora vi erano solo due luoghi ove dormire all'interno del Parco e uno era chiuso). Eravamo gli unici avventori, dormimmo infatti nella grande stanza comune. Guardando oggi il sito dell'Hotel Simenti, la situazione mi sembra molto diversa. Vi era però uno spettacolo stupendo: il tramonto (e il successivo chiarore lunare) dalla terrazza che guardava al fiume. Lo scenario è straordinario e si odono i suoni della foresta pluviale. Quando il buio attanaglia l'orizzonte, la luna illumina gli occhi dei coccodrilli che vivono nel fiume, uno spettacolo straordinario. Passammo i due giorni successivi alla ricerca dei leoni (allora si parlava di poche unità presenti nel parco), che non incontrammo. Fummo fortunati ad incontrare un leopardo.
Mi è rimasta la sensazione di un luogo, da un punto di vista paesaggistico, di una straordinaria bellezza, ma molto trascurato.
Vai alla pagina di Sancara sui Patrimonio dell'Umanità in Africa
Vai alla pagina di Sancara sulle Riserve della Biosfera in Africa
Tra le specie maggiormenti presenti nel parco vi sono antilopi (in particolare Derby Eland - Taurotragus derbianus, la più grande antilope africana), scimmie (babbuini in testa), leoni, leopardi, facoceri, ippopotami e coccodrilli.
Essendo anche una Riserva della Biosfera, vi è una permanenza interna della popolazione locale che è dedicata soprattutto all'agricoltura, alla pastorizia e all'attività turistica. Oltre naturalmente alla ricerca (presente nelle Riserve della Biosfera) il sito è anche sede di una Scuola Forestale che forma guardia parchi.
Negli anni novanta fu tentata un'operazione (finanziata dall'Unione Europea) di mettere in rete Niokolo Koba e il parco Bandia della Guinea, ma i risultati non sono stati duraturi. Le ultime testimonianze raccontano di un parco dove è sempre più difficile vedere i grandi mammiferi. Resta pur sempre un'ambiente, per le sue caratteristiche, da vedere.
Nel parco è possibile alloggiare al Simenti, un lodge sul fiume. Oggi ristrutturato ed accogliente.
Sono stato a Niokolo Koba nel febbraio del 1994. Eravamo partiti, con la nostra macchina, da Bansang (con me Raffaella e l'amico Fabio, che era passato a trovarci). Giungemmo a notte fonda all'ingresso del parco e trovammo un posticino dove dormire nelle vicinanze. Al mattino entrammo nel parco. Contrariamente a quanto accade nei grandi parchi dell'Africa dell'Est non vi era nessun obbligo di avere una guida e si poteva liberamente scorrazzare in macchina per il parco. Le strade, tutte sterrate, erano secche in quella stagione (in Africa occidentale le piogge giungono sul finire di maggio per protrarsi fino ad ottobre). A proprio rischio si poteva scendere e gironzolare a piedi per il parco, cosa che naturalmente facemmo in abbondanza e con grande divertimento. Incontrammo una comunità molto numerosa di babbuini (una quarantina) nei pressi del fiume. Scendemmo dall'auto e ci avvicinammo in silenzio a piedi. Passammo una buona oretta ad osservarli, sempre più vicini, fino a quando il gruppo, probabilmente non più impaurito, iniziò ad avvicinarsi troppo. I maschi adulti non sembravano eccessivamente socievoli e fummo costretti a rientrare in auto. In poco tempo (avevamo un pick-up) l'auto fu giocosamente assalita dai babbuini che si allontanarono solo quando accendemmo il rumoroso motore. A Niokolo Koba vedemmo una gran quantità di gazzelle e antilopi, facoceri, piccoli ippopotami nel fiume, babbuini e scimmie in abbondanza nonchè uccelli di grossa taglia che stazionavano nelle pozze d'acqua.
Solo al tramonto, giungemmo al Simenti (nella foto) (allora vi erano solo due luoghi ove dormire all'interno del Parco e uno era chiuso). Eravamo gli unici avventori, dormimmo infatti nella grande stanza comune. Guardando oggi il sito dell'Hotel Simenti, la situazione mi sembra molto diversa. Vi era però uno spettacolo stupendo: il tramonto (e il successivo chiarore lunare) dalla terrazza che guardava al fiume. Lo scenario è straordinario e si odono i suoni della foresta pluviale. Quando il buio attanaglia l'orizzonte, la luna illumina gli occhi dei coccodrilli che vivono nel fiume, uno spettacolo straordinario. Passammo i due giorni successivi alla ricerca dei leoni (allora si parlava di poche unità presenti nel parco), che non incontrammo. Fummo fortunati ad incontrare un leopardo.
Mi è rimasta la sensazione di un luogo, da un punto di vista paesaggistico, di una straordinaria bellezza, ma molto trascurato.
Vai alla pagina di Sancara sui Patrimonio dell'Umanità in Africa
Vai alla pagina di Sancara sulle Riserve della Biosfera in Africa
1 commento:
https://www.youtube.com/watch?v=Lr35XdIljR0
Posta un commento