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mercoledì 2 novembre 2011

Presentato il Rapporto 2011 sullo Sviluppo Umano

E' stato presentato oggi dall'UNDP, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di Sviluppo, il Rapporto 2011 sullo Sviluppo Umano (per le questioni generali e le definizioni potete andare al post dello scorso anno di Sancara).
Il nuovo rapporto evidenzia che nonostante un generale progresso medio dell'indice, permangono alcuni aspetti negativi che riguardano la distribuzione del reddito (peggiorato in molte aree del pianeta) ed i danni ambientali che incidono in maniera più significativa sui paesi più poveri. Gli estensori del rapporto sottolineano come in assenza di un contrasto ai danni ambientali ed in definitiva ad un modello di sviluppo più sostenibile, entro il 2050 i progressi fin qui ottenuti potrebbero essere vanificati.


Sono 47 i paesi ritenuti a "sviluppo umano molto alto", tale lista è capeggiata (come lo scorso anno) dalla Norvegia, seguita dall'Australia e dell'Olanda (7° lo scorso anno). Al 4° posto gli Stati Uniti, al 9° la Germania, al 12° il Giappone (primo tra gli asiatici) al 20° la Francia, al 23° la Spagna, al 24° l'Italia (era 23° lo scorso anno), al 28° il Regno Unito, al 30° posto gli Emirati Arabi (primo tra i paesi medio-orientali, ad eccezione di Israele al 17°), al 34° l'Estonia (prima tra i paesi ex-sovietici) e al 44° il Cile (primo tra i sudamericani).

Dal 48° al 94° posto vi sono i paesi ad "alto sviluppo umano", capeggiati dall'Uruguay. In questa lista si trova il primo paese africano, le Seychelles (al 52°posto), seguito dalla Libia al 64°, dalle Maurizio all 77° e dalla Tunisia l 94°.

Dal 95° al 141° posto si trovano i paesi a "medio sviluppo umano", capeggiati dalla Giordania e dall'Algeria. In questa lista vi è anche il primo paese dell'Africa sub-sahariana, il Gabon 106° (93° lo scorso anno).
In questa lista al 101° posto la Cina (era 89° lo scorso anno).

Infine dal 142° al 187° posto si trovano i paesi a "basso sviluppo umano", capeggiati dalle Isole Salkomone e seguiti dal Kenya. In questa lista vi sono ben 36 paesi africani su 53).
Gli ultimi 15 paesi del mondo, in termini di sviluppo, sono africani (Burundi, Niger e R.D. del Congo gli ultimi tre).
Solo la Somalia, per ovvi motivi, non è inclusa nella lista.

E' interessante notare come nell'ultimo quinquennio (2006-2011) i migliori avanzamenti di classifica sono stati  ottenuti da Hong Kong (+14), Cuba (+10), Venezuela e Tanzania (+7). Di contro le peggiori performance negative arrivano dal Kuwait (-8 posti), Finlandia e Dominica (-7) e Samoa e Siria (-6).

In quest'occasione l'UNDP ha aggiunto altri due parametri che sono l'Indice Multidimensionale di Povertà (imp) che valuta l'accesso all'acqua potabile, ai servizi sanitari e ai beni essenziali e l'Indice di Diseguaglianza di Genere (idg) che inserisce la rappresentatività in Parlamento delle donne, gli anni di scolarizzazione a la partecipazione al mondo del lavoro. Inserendo questi nuovi parametri non sono mancate delle sorprese, come lo slittamento indietro di molte posizioni di Stati Uniti (dal 4° al 47° posto) e del Regno Unito.

Vedi il post relativo al Rapporto 2010 sullo Sviluppo Umano

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