Joseph Kony è un'anima nera che non ha ancora terminato la sua devastante azione nel continente africano. Nato nel 1962 (secondo altri fonti nel 1961) a Oduk, un villaggio nel nord dell'Uganda, da padre catechista cattolico e madre anglicana, la sua carriera di macellaio (perchè oggi altro non è che questo) inizia nel 1987 quando entro' in uno dei gruppi "millenaristi" che si formarono nella "terra degli Acholi" (etnia di cui egli fa parte) in Uganda e che seguivano l'Holy Spirit Movement della "profetessa" Alice Auma, una sua cugina, in lotta contro il governo di Yoweri Museveni.
Ma andiamo con ordine, naturalmente con una massiccia semplificazione.
Nel gennaio 1986 Yoweri Museveni (attuale presidente dell'Uganda) e il suo National Resistence Army entrarono a Kampala defenestrando il presidente Bazlio "Tito" Okello, di etnia Acholi (militare che era subentrato a Milton Obote con un golpe il 27 luglio 1985). In agosto del 1986 nacque l'Holy Spirit Movement, che fino al novembre 1987 si oppose con le armi al governo di Museveni. La nascita del movimento - guidato da Alice Auma - è un misto tra leggenda, misticismo e follia religiosa. Alice (che era nata nel 1956, morirà in esilio in Kenya nel 2007), dopo essersi convertita nel 1985 al cristianesimo, sostenne di essere posseduta dagli spiriti e in un momento di delirio religioso annunciò che il suo spirito guida, Lakwena, gli aveva ordinato di combattere il governo ugandese, conquistare Kampala e liberare dalle storiche persecuzioni gli Acholi. Il movimento fondava le sue radici ideologiche all'interno del "millenarismo", un movimento della chiesa cristiana (staccatosi da quelli che poi sarebbero divenuti i "testimoni di Geova") ispirato ad alcuni versetti dell'Apocalisse di Giovanni e che professava il ritorno di Cristo, il quale avrebbe regnato per mille anni. A questo movimento aderì subito Joseph Kony. Gli adepti, che raggiungeranno le 20 mila unità, si lanciarono in attacchi suicidi contro l'esercito ugandese, protetti da uno speciale olio, capace di trasformare i proiettili in acqua. Con loro si alleò l'UPDA (Uganda People's Democratic Army) composta dai militari di etnia acholi che erano stati "messi da parte" dopo la cacciata di Okello. Nel novembre 1987 gli insorti furono pesantemente sconfitti alle porte di Kampala, e Alice si rifugiò in Kenya assieme ad uno sparuto gruppo di fedelissimi.
Kony, che aveva anch'egli sostenuto di essere guidato da uno spirito, decise di prendere in mano la situazione e fondò un gruppo che, dopo aver cambiato svariati nomi assunse l'attuale denominazione Lord's Resistence Army (LRA) (tradotto in italiano Esercito di Resistenza del Signore) nel 1993. Sin da subito i ribelli di Kony usarono strategie non convenzionali di lotta. Rapimento di bambini e bambine per farne guerriglieri o schiavi sessuali (ad oggi un numero vicino ai 40 mila), stupri di massa, amputazioni e menomazioni di ogni genere, omicidi (oltre 12.000) e lo sfollamento di quasi 2 milioni di persone.
Lo scopo dichiarato di Kony è sempre stato quello "di stabilire nel paese una teocrazia basata sulla Bibbia e sui Dieci Comandamenti". La sua è senz'altro una forma di integralismo che, come avviene anche nelle altre religioni, trova nell'estremismo -e nella follia - una delle maggiori ragioni di essere.
Nonostante i tentativi di negoziare e combattere l'LRA (che nel 1988 vantava, secondo alcuni oltre 10.000 operativi), a distanza di oltre 20 anni, Kony ed i suoi uomini continuano a seminare il terrore. Sin dal 1994 l'LRA si è inserita all'interno dei sanguinosi conflitti della regione, prima sbarcando in Sud Sudan (spalleggiati dal governo di Khartoum, islamico, in chiave anti-SPLA, i ribelli del sud) e successivamente (2005) nella Repubblica Democratica del Congo stabilendo le basi all'interno del Parco nazionale di Garamba.
L'esercito di Kony, al crescere della sua follia, si è assottigliato, secondo gli esperti oggi non raggiungerebbero un migliaio di attivi, capaci però di seminare il terrore grazie a tecniche di guerriglia spietate e imprevedibili.
Nel 2002 gli Stati Uniti e la Gran Bretagna inserirono l'LRA tra i gruppi internazionali del terrorismo. Nel gennaio 2005, quando il governo Sudanese e la SPLA siglarono lo storico accordo di pace (che porterà nel 2011 alla nascita del Sud Sudan), l'LRA sembrò accusare il colpo, trasferendo le proprie basi nella Repubblica Democratica del Congo. Nell'ottobre del 2005 la Corte Internazionale di Giustizia (su pressioni delle organizzazioni non governative, interenazionali e locali) chiese l'arresto, con 33 capi d'imputazione, di Joseph Kony, del suo vice Vincent Otti (assassinato nel 2007 dallo stesso Kony perchè troppo "entusiasta" dei colloqui di pace in corso con il governo ugandese) e altri 3 leaders dell'LRA. Nel 2007 l'LRA sconfinò anche nella Repubblica Centroafricana, stabilendo anche lì delle basi e continuando a gettare nel terrore intere popolazioni inermi.
E' chiaro che dalle origini a oggi, il movimento di Kony ha perso qualsiasi legittimazione "di opposizione politica", sconfinando nella pura è semplice sopravvivenza attraverso un sistema di delirante crudeltà e di terrore.
Come avevo già scritto lo scorso anno (vedi post), gli Stati Uniti hanno deciso di lanciare una campagna atta a sconfiggere - per sempre - Kony e i suoi uomini. Proprio nei mesi scorsi sono stati inviati in Uganda dei soldati per "favorire" la risoluzione della "questione LRA". E' chiaro che gli Stati Uniti non si muovono per "spirito umanitario". Gli interessi nella regione sono immensi (petrolio e minerali) e i rapporti con i governi locali (Uganda e Sud Sudan in particolare) sono strategici. Le speranze per le popolazioni locali sono quelle che, almeno una volta, gli interessi degli Stati Uniti e la fine del terrore che ha scatenato Kony, possano coincidere.
Per ora, Joseph Kony, resta uno dei più ricercati criminali dell'Africa e fino ad oggi, anche quello che è lasciato agire in modo meno disturbato.
Lo scopo dichiarato di Kony è sempre stato quello "di stabilire nel paese una teocrazia basata sulla Bibbia e sui Dieci Comandamenti". La sua è senz'altro una forma di integralismo che, come avviene anche nelle altre religioni, trova nell'estremismo -e nella follia - una delle maggiori ragioni di essere.
Nonostante i tentativi di negoziare e combattere l'LRA (che nel 1988 vantava, secondo alcuni oltre 10.000 operativi), a distanza di oltre 20 anni, Kony ed i suoi uomini continuano a seminare il terrore. Sin dal 1994 l'LRA si è inserita all'interno dei sanguinosi conflitti della regione, prima sbarcando in Sud Sudan (spalleggiati dal governo di Khartoum, islamico, in chiave anti-SPLA, i ribelli del sud) e successivamente (2005) nella Repubblica Democratica del Congo stabilendo le basi all'interno del Parco nazionale di Garamba.
L'esercito di Kony, al crescere della sua follia, si è assottigliato, secondo gli esperti oggi non raggiungerebbero un migliaio di attivi, capaci però di seminare il terrore grazie a tecniche di guerriglia spietate e imprevedibili.
Nel 2002 gli Stati Uniti e la Gran Bretagna inserirono l'LRA tra i gruppi internazionali del terrorismo. Nel gennaio 2005, quando il governo Sudanese e la SPLA siglarono lo storico accordo di pace (che porterà nel 2011 alla nascita del Sud Sudan), l'LRA sembrò accusare il colpo, trasferendo le proprie basi nella Repubblica Democratica del Congo. Nell'ottobre del 2005 la Corte Internazionale di Giustizia (su pressioni delle organizzazioni non governative, interenazionali e locali) chiese l'arresto, con 33 capi d'imputazione, di Joseph Kony, del suo vice Vincent Otti (assassinato nel 2007 dallo stesso Kony perchè troppo "entusiasta" dei colloqui di pace in corso con il governo ugandese) e altri 3 leaders dell'LRA. Nel 2007 l'LRA sconfinò anche nella Repubblica Centroafricana, stabilendo anche lì delle basi e continuando a gettare nel terrore intere popolazioni inermi.
E' chiaro che dalle origini a oggi, il movimento di Kony ha perso qualsiasi legittimazione "di opposizione politica", sconfinando nella pura è semplice sopravvivenza attraverso un sistema di delirante crudeltà e di terrore.
Come avevo già scritto lo scorso anno (vedi post), gli Stati Uniti hanno deciso di lanciare una campagna atta a sconfiggere - per sempre - Kony e i suoi uomini. Proprio nei mesi scorsi sono stati inviati in Uganda dei soldati per "favorire" la risoluzione della "questione LRA". E' chiaro che gli Stati Uniti non si muovono per "spirito umanitario". Gli interessi nella regione sono immensi (petrolio e minerali) e i rapporti con i governi locali (Uganda e Sud Sudan in particolare) sono strategici. Le speranze per le popolazioni locali sono quelle che, almeno una volta, gli interessi degli Stati Uniti e la fine del terrore che ha scatenato Kony, possano coincidere.
Per ora, Joseph Kony, resta uno dei più ricercati criminali dell'Africa e fino ad oggi, anche quello che è lasciato agire in modo meno disturbato.
In rete è disponibile anche il sito LRA Crisis Tracker, pubblicato dall'organizzazione americana Invisible Children, che aggiorna in tempo reale su tutte le operazioni in cui è coinvolta l'LRA e dove è possibile trovare ogni approfondimento a riguardo.
Vi segnalo questo blog di Solomon Akugizibwe, un attivista dell'Uganda, che in questo post scrive un ritrattato di Joseph Kony
1 commento:
Joseph kony Maldito Criminal morir es poco.
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