Con questo terzo post continua il viaggio di Sancara dedicato alla presenza africana ai Giochi Olimpici, in vista dei prossimi giochi che si inaugureranno a Londra a fine luglio. Nel primo post si è affrontato la questione generale relativa alla partecipazione dei paesi africani, mentre nel secondo si è cercato di analizzare le discipline sportive che hanno caratterizzato la stora dell'Africa alle Olimpiadi estive.
In questo terzo post, cercheremo di analizzare la presenza femminile africana ai Giochi.
Delle 313 medaglie vinte dall'Africa alle Olimpiadi, 63 sono femminili (21 di oro, 22 di argento e 20 di bronzo, cioè il 20,1%).
Esse sono state vinte in 5 discipline sportive: l'atletica leggera, che con 37 medaglie (17 di oro) è la disciplina più rappresentata (la prima medaglia fu vinta a Los Angeles nel 1932), seguita dal nuoto con 15 medaglie (5 di oro e la prima vinta nel 1928), poi con una medaglia ciascuna l'hockey (oro nel 1980), il sollevamento pesi (argento nel 2000) e il judo (bronzo nel 2008).
Alice Annum sul podio ai Giochi del Commonwealth 1970 |
La prima donna africana a partecipare alle Olimpiadi fu naturalmente una "colona", tale Barbara Nash, nuotatrice di 17 anni del Sudafrica, che nel 1920 ad Anversa gareggiò nei 100 e nei 300 stile libero (fermandosi in entrambre le gare alle semifinali).
Bisognerà aspettare le Olimpiadi di Tokyo nel 1964 per vedere le prime africane di colore partecipare alle Olimpiadi. Alle Olimpiadi Giapponesi parteciparono 7 atlete (3 del Ghana, 2 della Nigeria e 2 dell'Uganda), che nell'atletica leggera ebbero tutte un ruolo marginale. Tra di esse vi era anche una 15enne del Ghana, tale Alice Annum (nella foto) che arrivò 29° nel salto in lungo. Riusci però a partecipare ad altre due Olimpiadi (1968 e 1972). In particolare, a Monaco 1972, fu finalista nei 100 e nei 200 metri (rispettivamente 6° e 7°).
Infine solo nel 1972 a Monaco parteciperonno le prime atlete del Nord- Africa. Saranno le marocchine Fatima El-Faquir (100 e 200 metri, ferma alle batterie) e la mezzofondista Malika Hadky.
A vincere la prima medaglia olimpica africana al femminile fu, il 17 maggio 1928 ad Amsterdam, il quartetto della 4x100 femminile Sudafricana composto da Rennie Rhoda, Frederika Van der Goes, Marie Bedford e Kathleen Russell. La Rhoda, passata dopo le Olimpiadi al golf con buoni risultati, morì suicida nel 1963 a 52 anni.
El-Moutawakel, vincitrice a Los Angeles |
Nel 1984 a Los Angeles vi fu invece la prima medaglia, per di più di oro, dell'Africa del Nord. A vincerla fu la marocchina Nawel El-Moutawakel, che con 54"61 vinse i 400 metri ostacoli. La El-Mouawakel fu anche la prima donna mussulmana a vincere una medaglia alle Olimpiadi. La sua carriera agonistica si chiuse nel 1987 con la vittoria ai Giochi del Mediterraneo, mentre iniziò quella ugualmente prestigiosa di diplomatica e politica dello sport. Fu consigliera della IAAF e dal 1998 membro del Comitato Olimpico Internazionale. Nel 2007 fu anche Ministro dello Sport del Marocco.
A Bercellona, nel 1992, il quartetto nigeriano femminile della 4x100 raggiunse uno storico bronzo. La steffetta era composta da Beatrice Utondu, Christy Thompson-Opara, Faith Idehem e Mary Onyali, le ragazze nigeriane riuscirono con degli ottimi cambi ad essere a ridosso degli Stati Uniti e allo squadrone ex-sovietico che a Barcellona si era presentato come Comunità di Stati Indipendenti (CSI). Mary Onyali vinse anche ad Atlanta nel 1996 il bronzo nei 200 metri ed è l'unica nigeriana ad aver partecipato a 5 olimpiadi (da Seul 1988 a Londra 2004). A Barcellona vinse la medaglia d'argento anche la bianca sudafricana (il Sudafrica era stato riammesso allo olimpiadi a seguito dell'esclusione a causa dell'apartheid) Elana Mayer, mentre l'algerina Hassiba Boumelka vinse l'oro nei 1.500 metri.
L'unica medaglia africana femminile di uno sport a squadre, fu vinta nelle Olimpiadi di Mosca del 1980, dalla nazionale dello Zimbabwe nell'hockey su prato.
A Bercellona, nel 1992, il quartetto nigeriano femminile della 4x100 raggiunse uno storico bronzo. La steffetta era composta da Beatrice Utondu, Christy Thompson-Opara, Faith Idehem e Mary Onyali, le ragazze nigeriane riuscirono con degli ottimi cambi ad essere a ridosso degli Stati Uniti e allo squadrone ex-sovietico che a Barcellona si era presentato come Comunità di Stati Indipendenti (CSI). Mary Onyali vinse anche ad Atlanta nel 1996 il bronzo nei 200 metri ed è l'unica nigeriana ad aver partecipato a 5 olimpiadi (da Seul 1988 a Londra 2004). A Barcellona vinse la medaglia d'argento anche la bianca sudafricana (il Sudafrica era stato riammesso allo olimpiadi a seguito dell'esclusione a causa dell'apartheid) Elana Mayer, mentre l'algerina Hassiba Boumelka vinse l'oro nei 1.500 metri.
L'unica medaglia africana femminile di uno sport a squadre, fu vinta nelle Olimpiadi di Mosca del 1980, dalla nazionale dello Zimbabwe nell'hockey su prato.
Kirsty Covetry acconta trionfatrice in Zimbabwe, nel 2004 |
Infine, ma questo sarà oggetto di un'altro post, è una donna l'atleta africano che ha conquistato più medaglie ai Giochi Olimpici, si tratta della nuotatrice dello Zimbabwe Kirsty Coventry, che partecipando a tre Olimpiadi (2000, 2004 e 2008) ha vinto complessivamente 7 medaglie (2 ori, 4 argenti e un bronzo) nel dorso e nei misti (alle due ultime olimpiadi). Dietro di lei, tra le donne, tre fondiste etiopi (Tulu Derartu, Dibaba Tirunesh e Wami Gete) che hanno vinto tre medaglie (le prime due anche 2 di oro) e la nuotatrice sudafricana Penelope Haynes, anch'essa vincitrice di 3 medaglie di cui 2 di oro.
Vai al post L'Africa ai Giochi Olimpici - prima parte
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