Foto dal sito Blackethics.com |
Gli Ewe, sono un gruppo etnico che vive in Africa Occidentale e in particolare in Ghana (zona sud-orientale), in Togo (sud) e in Benin (una piccola zona sud-occidentale). Si stima che la popolazione totale sia di circa 3,1 milioni di individui (di cui la maggioranza, circa 2,1 milioni, in Ghana). Parlano la lingua Ewe, una lingua simile al Gbe parlata da altri popoli della zona. Stando agli etnografi e agli storici, l'area di origine degli Ewe è controversa, secondo alcuni sarebbe il nord del Benin, da dove furono forzatamente costretti alla fuga dall'espansione degli Yoruba, secondo altri originarono nell'ovest della Nigeria e secondo altri ancora migrarono nel XV secolo dall'ovest del Niger verso il Ghana. Gli Ewe furono protagonisti di importanti regni fino all'arrivo degli europei. Durante il periodo coloniale e a seguito della Conferenza "spartitoria" di Berlino, la terra degli Ewe fu divisa tra i britannici, i tedeschi (che uscirono dopo la seconda guerra mondiale) e i francesi. Nonostante vi siano stati alcuni tentativi di riunire la "eweland" il progetto è restato nel cassetto. Originariamente agricoltori (mais, in particolare) e abili pescatori, hanno poi sviluppato l'arte del commercio e dell'artigianato, in particolare i tessuti che sono molto ricercati per la loro lavorazione e per i loro disegni.
In giallo, l'area degli Ewe |
Gli Ewe sono un popolo che ha suscitato, per la loro complessa cultura e per la complessità delle conoscenze musicali, un grande interesse da parte di chi si è avvicinato a loro. Già nel 1906, il missionario tedesco Jacob Spieth scrisse un libro (Die Ewe-Stamme, tradotto anche in inglese) sul popolo Ewe, che ancora oggi, a oltre 100 anni di distanza, costituisce un valido elemento per lo studio della cultura Ewe, anche per gli antropologi africani.
Gli Ewe, che hanno una complessa struttura sociale su base patrilineare, restano ancora legati alle loro tradizioni e alla loro cosmogonia originale che vede in Mawu (femminile) e Lisa (maschile) le divinità creatrici dell'Universo. Tra gli Ewe vi sono anche cristiani e mussulmani, frutto dell'evangelizzazione e dell'espansione dell'islam.
La musica, ed in particolare l'uso delle percussioni, è un elemento di grande importanza per gli Ewe, che credono che un bravo percussionista sia tale perchè i suoi spiriti ancestrali lo erano. I loro strumenti musicali sono diversi e conosciuti in tutta l'Africa occidentale per la loro bellezza e per la sonorità. Come spesso avviene, assieme alla musica, si sono sviluppate forme di danza rituali complesse, che interessano tutti gli eventi ritenuti importanti della comunità.
Gli Ewe sono conosciuti anche per le loro storie, simili alle nostre fiabe con una forte connotazione di insegnamento morale e per la loro poetica.
Per chi vuole approfondire vi linko questa interessante storia degli Ewe, pubblicata nel 2011 ad opera di Kobla Dotse, su uno dei tanti siti americani della diaspora Ewe.
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