Per molti è stato uno dei più grandi eventi musicali della storia. Il concerto chiamato Live Aid (in realtà furono due concerti contemporanei, a Londra e Filadelfia) nasce dalla volontà dell'irlandese Bob Geldorf (cantante e leader dei Boomtown Rats oltre che impegnato attivista) e del cantatuore Midge Ure (leader degli Ultravox) con l'intento di aiutare le popolazioni dell'Etiopia, colpite da una gravissima siccità.
Il 13 luglio 1985 a partire dalle 12.00 allo Stadio Wimbledon di Londra (e fino alle 22) e dalle 13.50 al JFK Stadium di Filadelfia (e fino alle 4.05) si susseguirono sul palco i più grandi artisti del rock. Un evento ripreso dalla BBC e dall'ABC e che, un'innumerevole numero di televisioni e radio, hanno trasmesso in parte. Si stima che un miliardo e mezzo di persone seguirono il concerto. Live Aid "non solo è stato un trionfo perchè ha portato i mali dell'Africa davanti ad una platea vastissima, ma aveva anche annunciato a gran voce un'epoca di moralità". Purtroppo, la seconda parte, quella che chiedeva "un'altra dimensione delle politiche di aiuti e di sviluppo", a distanza di decenni, è decisamente fallita.
Fu un'evento straordinario capace di raccogliere 140 milioni di dollari (nel 1992 quando fu chiuso il fondo che era stato aperto nel 1985, il ricavato complessivo fu di 245 milioni di dollari).
Naturalemente il grande afflusso di denaro, non ha inciso (se non alleviando, in parte, le sofferenze del momento) sulle sorti di un paese come l'Etiopia.
Naturalemente il grande afflusso di denaro, non ha inciso (se non alleviando, in parte, le sofferenze del momento) sulle sorti di un paese come l'Etiopia.
Sicuramente una delle più memorabili apparizioni di quel concerto (a Filadelfia) fu quella dei Queen. L'energia impressa da Freddy Mercury, nato in Africa, fu straordinaria. Ancora oggi, guardando e ascoltando questo filmato, è impossibile non emozionarsi.
Dal sito di Rollinstones Italia è possibile vedere alcuni meravigliosi filmati di quei concerti.
La siccità e la carestia nel nord dell'Etiopia, iniziò nel 1984, per concludersi (almeno nella sua parte più acuta) alla fine del 1985. Colpì complessivamente 8 milioni di individui e di questi, un milione morirono di fame, molti dei quali bambini.
Foto di Barry Thumma, marzo 1985 |
Le immagini trasmesse dalla BBC che descrivevano, come un commentatore ebbe a dire, "la cosa più vicina all'inferno sulla Terra", ebbero un impatto molto forte su chi vide quelle immagini e sugli organizzatori del concerto.
Certo la crisi del 1984-85 in Etiopia era stata largamente annunciata. Le organizzazioni avevano lanciato, inascoltate, l'allarme da tempo. Il governo etiope tentò, con la forza (e sotto gli occhi silenziosi della comunità internazionale) di spostare i contadini del nord verso il sud (furono oltre 600 mila le "deportazioni"), nel mentre infuriava la guerra - sostenuta dai sovietici - con la guerriglia eritrea e tigrina- sostenuta dagli americani.Per descrivere meglio com'era la situazione in Etiopia a quel tempo, vi posto, dalla rivista Nigrizia, un articolo di Angelo Del Boca (ex giornalista di Il Giorno e grande esperto di Africa coloniale italiana) apparso appunto su Nigrizia nel febbraio 1985.
E' inultile sottolineare come, nonostante le buone intenzioni e nonostante il fatto che il grande afflusso di denaro abbia, nell'immediato, portato benefici alla popolazione locale, non sono mancati, come testimonia anche questo reportage (sempre su Nigrizia o su The Telegraph), casi in cui il denaro degli aiuti è stato dirottato altrove.
Così, quando nel 2011, scoppiò l'ennesima grave carestia nel Corno d'Africa (Sancara scrisse questo post intitolato Siccità, carestie e ipocrisie) il pensiero fu quello di constatare amaramente, come eventi come Live Aid (purtroppo) e quasi 30 anni di assurde politiche si sviluppo (con un'afflusso di denaro straordinario) non siano serviti a nulla.
Ecco una galleria fortografica su quella carestia di Brian Stewart
Vai alla pagina di Sancara su Date storiche per l'Africa
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