Festa per l'indipendenza a Juba, dalla rete |
Il 9 luglio 2011, esattamente un anno fa, nasceva il 54° stato indipendente dell'Africa. Dopo una lunghissima guerra, durata decenni, oltre 2 milioni di morti e un processo di pace, difficile e incompleto, iniziato nel 2005 e che si concludeva con il referendum del 9 gennaio 2011 che sanciva, a maggioranza "bulgara", la voglia di indipendenza. Nasceva così il Sud Sudan, popolato da 8 milioni di persone, con capitale Juba e che galleggia, letteralmente, sul petrolio. Un paese fragilissimo, inesistente sotto il profilo delle istituzioni, in balia degli interessi di mezzo mondo per le sue risorse (non solo petrolio, ma anche oro, rame, zinco e l'acqua) e per le sue terre (il fenomeno del land-grabbing è, stando agli analisti,in netta ascesa)
Lo scorso anno, alla nascita del nuovo stato, il 193° del mondo, Sancara pubblicò questo post, che registrava la felicità del popolo del nuovo stato, che sottolineava una volta tanto la tenuta degli accordi internazioni e che poneva alcuni interrogativi per il futuro, soprattutto nei rapporti con il Sudan.
Il presidente del Sud Sudan, Salva Kiir (dalla rete) |
Interrogativi che ancora oggi (solo ad aprile scorso Sancara pubblicava questo post, seguendo l'ennesima,e forse la più grave, crisi militare e politica tra i due paesi) sono attuali e rischiano di far precipitare in un nuovo baratro il neonato paese.
Gli operatori umanitari - sono molte le organizzazioni non governative e le agenzie internazionali che operano nel Sud Sudan - da tempo lanciano allarmi sulla situazione, che peggiora di giorno in giorno, della popolazione locale.
Le ingerenze internazionali (in primo luogo di Stati Uniti e Cina, ma anche Israele, Iran, Egitto ed Etiopia, per citare solo quelli che più hanno le "mani in pasta" nella complessa vicenda), le storiche rivalità (religiose e non solo tra i due paesi), un puzzle etnico complesso (sono molte le etnie del paese, alcune rivali tra di loro, storicamente gruppi nati dalla contaminazione tra popoli rabi e popoli bantu), una forte connotazione islamica del regime del nord (il regime di Al Bashir, salito al potere con un golpe nel 1989, oltre ad aver condiviso il potere per una decina di anni con uno dei massimi teorici del fondamentalismo islamico, ha anche ospitato per anni (1991-1996) Bin Laden) una completa inadeguetezza del management politico del sud (i leader del Sud Sudan, una volta morto in uno strano incidente aereo lo storico leader John Garang, sono tutte seconde file dell'organizzazione militare che per decenni hanno guidato le battaglie: guerriglieri perstati alla politica), la totale interdipendenza tra i due paesi (ad esempio il petrolio del sud per essere venduto deve usare gli oleodotti del nord e soprattutto l'affaccio all'acqua,e i porti, del nord) e un'odio reciproco derivato da 40 anni di sanguinosa guerra, fanno della situazione sudanese una delle più complesse e intrigate della martoriata Africa.
Vi segnalo questo interessante Dossier curato dalla Campagna Italiana per il Sudan, un cartello di associzioni e gruppi per la Pace italiani di ispirazione cattolica, operante in Sudan e per il Sudan a partire dal 1995.
Vai alla pagina di Sancara sulle Date storiche per l'Africa
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