Nel 1994 l'africanista Alessandro Aruffo pubblica, con un saggio postumo di Giovanni Pirelli, per conto della casa editrice ErreEmme (collana Il pensiero forte) un piccolo libro dedicato alla figura dello psichiatra, intellettuale e combattente Frantz Fenon, intitolato Fanon o l'eversione anticoloniale.
Frantz Fenon (1925-1961) - da noi decisamente poco conosciuto - può essere considerato il padre del pensiero anticoloniale e terzomondista.
Nato in Martinica nel 1925, da una famiglia discendente da schiavi africani della piccola borghesia. Visse sulla propria pelle il razzismo dei francesi durante l'occupazione nazista della Francia e combattè poi con la resistenza. Riuscì a laurearsi a Lione in Psichiatria nel 1951 e lavorò dal 1953 all'Ospedale Psichiatrico di Blida in Algeria. Affiancò il FNL in Algeria divenendo presto l'intellettuale di riferimento della lotta di liberazione algerina. Espulso dal paese nel 1957 per le sue posizioni contro il colonialismo francese, si recò in Tunisia, da dove scrisse testi di strategia militare rivoluzionaria. Nel 1958 partecipò ad Accra, come membro del FNL, alla Prima Conferenza dei Popoli Africani. Nel 1960 viaggiò molto in Africa, fu al Cairo, poi ancora ad Accra, vide Lumumba in Congo, poi Mumiè in Camerun, poi in Angola Roberto Holden ed infine fu in Mali. Alla fine nel 1960 gli venne diagnosticata una leucemia, si recò prima in Unione Sovietica, poi in Italia (dove incontrò per l'ultima volta Jean Paul Sartre) e infine negli Stati Uniti (aiutato dalla CIA), dove morì, sotto falso nome il 6 dicembre 1961, troppo presto per festeggiare la vittoria e l'indipendenza algerina, dove riposa in terra.
La sua opera più importante, I dannati della terra, scritta quando già malato come una sorta di testamento, (pubblicata nel 1961, in Italia nel 1962), influenzerà i movimenti di liberazione e quelli rivoluzionari del mondo intero. Da Ernesto "Che" Guevara a Steve Biko, dal movimento delle Black Panters a Ali Shariati, da Melcom X ai movimenti palestinesi e quelli dei tamil per finire ai teorici del panafricanismo.
Fanon è riconosciuto come il teorico della rivolta coloniale ed il primo esponente a parlare di psicopatologia della colonizzazione.
Questo libretto è un'ottimo modo per avvicinarsi al pensiero, complesso e militante, di questo straordinario intellettuale che ha dato forza e idee all'anticolonialismo e alle lotte di liberazione.
Il testo di Aruffo e Pirelli, si snoda in due parti. La prima curata da Alessandro Aruffo, guida il lettore al pensiero di Fanon attraverso i riferimenti teorici e culturali che hanno influenzato il lavoro, purtroppo breve, di un pensatore attento alla psicologia degli ultimi, ed in particolare alle forme di razzismo - con la sua psicopatologia - che interessano il Nero e il Bianco.
Fanon dice, poco prima di morire, (il testo è frutto di una conversazione con Sartre, riportata dallo stesso scrittore francese) "Noi Neri siamo buoni; abbiamo orrore della crudeltà. Avevo creduto lungamente che gli africani non si sarebbero combattuti. Ohimè! sangue nero è fatto scorrere da neri e scorrerà ancora per molto: i bianchi fuggono, ma i loro complici armati sono tra noi; presto l'ultima battaglia combattuta dal colonizzato contro il colono evolverà in quella fra colonizzati". Mai pensiero fu più critico e al tempo stesso più profetico. Fanon ha saputo descrivere con grande intensità quel che, purtroppo è accaduto in Africa dopo la sua morte.
La seconda parte del libro è curato da Giovanni Pirelli (per la cronaca scrittore socialista che nasce nella famosa famiglia di imprenditori e che rifiutò di stare in azienda, morto per incidente stradale nel 1973), studioso che ha avuto il merito di far conoscere in Italia il pensiero di Fanon. Si tratta di un saggio biografico (apparso già nel 1971) e di una cronologia della vita di Fanon scritto con grande passione e competenza. Un viaggio nel pensiero fanoniano, che si chiude con l'esortazione di Fanon a "mettere l'Africa in movimento".
L'Africa si è mossa, eccome.
Vai alla pagina di Sancara su Libri sull'Africa
Fanon è riconosciuto come il teorico della rivolta coloniale ed il primo esponente a parlare di psicopatologia della colonizzazione.
Questo libretto è un'ottimo modo per avvicinarsi al pensiero, complesso e militante, di questo straordinario intellettuale che ha dato forza e idee all'anticolonialismo e alle lotte di liberazione.
Il testo di Aruffo e Pirelli, si snoda in due parti. La prima curata da Alessandro Aruffo, guida il lettore al pensiero di Fanon attraverso i riferimenti teorici e culturali che hanno influenzato il lavoro, purtroppo breve, di un pensatore attento alla psicologia degli ultimi, ed in particolare alle forme di razzismo - con la sua psicopatologia - che interessano il Nero e il Bianco.
Fanon dice, poco prima di morire, (il testo è frutto di una conversazione con Sartre, riportata dallo stesso scrittore francese) "Noi Neri siamo buoni; abbiamo orrore della crudeltà. Avevo creduto lungamente che gli africani non si sarebbero combattuti. Ohimè! sangue nero è fatto scorrere da neri e scorrerà ancora per molto: i bianchi fuggono, ma i loro complici armati sono tra noi; presto l'ultima battaglia combattuta dal colonizzato contro il colono evolverà in quella fra colonizzati". Mai pensiero fu più critico e al tempo stesso più profetico. Fanon ha saputo descrivere con grande intensità quel che, purtroppo è accaduto in Africa dopo la sua morte.
La seconda parte del libro è curato da Giovanni Pirelli (per la cronaca scrittore socialista che nasce nella famosa famiglia di imprenditori e che rifiutò di stare in azienda, morto per incidente stradale nel 1973), studioso che ha avuto il merito di far conoscere in Italia il pensiero di Fanon. Si tratta di un saggio biografico (apparso già nel 1971) e di una cronologia della vita di Fanon scritto con grande passione e competenza. Un viaggio nel pensiero fanoniano, che si chiude con l'esortazione di Fanon a "mettere l'Africa in movimento".
L'Africa si è mossa, eccome.
Vai alla pagina di Sancara su Libri sull'Africa
2 commenti:
Questo blog è molto interessante e utile.COMPLIMENTI...
Grazie per i complimenti, fanno sempre piacere. Continua a seguire Sancara e sentiti libero di commentare e criticare.
Ciao
Gianfranco, Sancara
Posta un commento