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lunedì 24 settembre 2012

Sabratha

Sabratha è un'antica città fondata nel VII secolo a.c. dai Fenici sulla costa dell'odierna Libia (non molto distante dal confine tunisino) come avanposto commerciale e caduta presto sotto la tutela di Cartagine e infine diventata parte dell'Impero Romano a partire dal 46 a.c.
Riprosperò sotto l'Impero Romano ed in particolare durante il regno di Settimo Severo, imperatore romano originario della vicina Leptis Magna, fu ricostruita ed abbellita, arrivando ad essere una città di oltre 20 mila abitanti. Il declino della città seguì (anche a seguito del forte terremoto del 365, in cui secondo gli studiosi la costa scivolò di un centinaio di metri) di pari passo quello dell'Impero Romano e dopo essere stata occupata dai Vandali e dai Bizantini, perse la sua importanza strategica con l'arrivo dei popoli arabi a partire dal VII secolo, che spostarono lentamente le maggiori attività sull'odierna Tripoli.
Fu poi intorno agli anni '20, durante la colonizzazione italiana, che gli archeologi iniziarono gli scavi che portarono alla luce i resti e le rovine  dell'antica città.

Teatro romano con scena a tre piani (dalla rete)
Gli scavi, affidati all'archeologi romano Renato Bartoccini, portarono alla luce un insieme di tempi e monumenti di epoca romana, alcuni dei quali ottimamente conservati, oltre ai resti dei primi insediamenti fenici.
In particolare l'elemento di maggior rilievo di Sabratha è il teatro romano, capace secondo gli studiosi di accogliere nelle sue gradinate 5000 persone. In particolare la scena a tre piani, con colonne di marmo sovrapposte rappresenta non solo un capolavoro dell'architettura romano, ma anche uno dei pezzi meglio conservati della presenza di Roma nelle coste mediterranee africane.
nel sito archeologico vi sono anche terme e anfiteatri romani oltre che mura di epoca bizantina. Inoltre in due distinti Musei, uno punico e uno rimano, vengono conservati gli oggetti ritrovati durante gli scavi. Altri oggetti sono nel Museo Nazionali di Tripoli.

Nel 1982 il sito è stato inserito tra i Patrimoni dell'Umanità dall'UNESCO per il suo alto valore culturale.

Immagini di Sabratha da un sito UNESCO

Linko anche questo interessantissimo studio di Nicola Bonacasa sulle Terme romane di Sabratha (sei secondo il Bonacasa), che ben sottolinea il rapporto - intenso e raffinato - che i romani avevano con le Terme.

Vai alla pagina di Sancara sui Patrimoni dell'Umanità in Africa

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