Quando si parla di ricerca scientifica, di grandi e attrezzati laboratori, raramente si pensa all'Africa. Poichè, nonostante tutto si ha ancora la convinzione del continente come il luogo ove si prova a conservare la natura (e le tradizioni), dove i conflitti sono all'ordine del giorno e dove, al massimo, qualcuno saccheggia qualcosa. Eppure in Africa vi sono straordinari istituti di ricerca che quotidianamente contribuiscono ad arricchire la conoscenza umana, semmai come già altre volte sottolineato, anche in ambienti scientifici vi è una certa difficoltà a dare visibilità alla stessa ricerca. Nel 2009 nasceva infatti in Sudafrica un programma, denominato Africa Science Trackers (AST) che aveva lo scopo di indicizzare tutte le ricerche di scienziati africani pubblicate a partire dal 2000 al fine di aumentare la visibilità negli indici internazionali.
Molti degli istituiti di ricerca presenti in Africa sono emanazioni di istituzioni europee, americane e asiatiche che hanno aperto delle sedi operative "overseas".
Vi sono però delle brillanti eccezioni, tra queste sicuramente il CIRMF (Centre International de Recherces Medicales de Franceville o in inglese International Centre for Medical Research in Franceville) in Gabon.
Il CIRMF è stato inaugurato il 5 dicembre 1979, frutto di un'idea - quanto mai illuminata - dell'allora Presidente Omar Bongo, che coinvolse la compagnia petrolifera francese ELF (oggi Total Gabon). La ELF al tempo estraeva l'85% del petrolio gabonese con 59 milioni di barili all'anno (oggi è al 24% con 21 milioni di barili annui) ed era in una condizione di monopolio nella ricerca di nuovi giacimenti petroliferi. Originariamente (a metà degli anni'70), la ELF fu coinvolta in studi sulla fertilità e il CIRMF nasceva proprio allo scopo di continuare - richiamando esperti da tutto il mondo - gli studi in merito alla fertilità e alle malattie sessualmente trasmissibili. Sorto nella cittadina di Franceville nella zona sud orientale, si sviluppava inizialmente su 2000 metri quadrati su di un terreno di 45 ettari. Da lì il passaggio è stato breve: un centro di primatologia, le nuove malattie sessualmente (AIDS in testa), retrovirus, parassitologia e infine Ebola.
Oggi il CIRMF, che dal 1997 (a seguito della prima epidemia di Ebola nel paese) dispone di un laboratorio ad alta sicurezza, è il centro all'avanguardia sullo studio di Ebola e delle sue modalità di trasmissione, oltre che di altre malattie virali emergenti, di retrovirus, di parassitologia, di malattie ematologiche e di rischi ambientali.
Nel 2008 è stato costruito un nuovo laboratoria ad altissima sicurezza, dove è possibile manipolare agenti biologici di 4 livello (i più pericolosi per l'uomo).
Il futuro della capacità umana di difendersi da malattie sempre più aggressive è legata agli sviluppi della ricerca scientifica in questi campi e l'Africa è in prima fila.
Ecco un articolo recente su Viruses che descrive gli studi, e la storia, sul virus Ebola effettuati dal CIRMF
Nessun commento:
Posta un commento