Jomo Kenyatta, dalla rete |
Il 12 dicembre 1963, il Kenya diventa il 34° stato indipendente dell'Africa e a guidarlo sarà Jomo Kenyatta, l'uomo che aveva preso in mano le redini del paese dopo la sanguinosa rivolta contro l'impero coloniale britannico. Quella dell'indipendenza del Kenya - ed in particolare la rivolta dei Mau-Mau - è stata una storia complessa, in parte mai raccontata in modo veritiero, e che ha lasciato sul campo oltre 10 mila morti, molti dei quali torturati e trucidati. Al tempo stesso è forse una delle macchie più infami della storia coloniale britannica.
Il Kenya entra nell'orbita dell'impero britannico fin dalla fine del 1800, divenendone un protettorato nel 1895. Il colonialismo inglese diede vita ad uno sfruttamento sistematico delle terre (soprattutto i fertili altopiani) a seguito del "Land Acquisition Order" del 1902, in cui i coloni bianchi poterono acquistare terre e ottenere la supremazia politica nel Consiglio coloniale. Naturalmente le terre che acquistavano erano quelle abitate, da sempre, dalle popolazioni locali, in particolare di etnia kikuyu (la stessa di Kenyatta e maggior gruppo etnico del paese). Agli africani non rimeneva che essere la manodopera a basso costo (chiamati squatters) che, anche grazie al potere politico, era sempre più discriminata e ghettizzata. Alla fine della prima guerra mondiale i bianchi erano l'1% della popolazione e possedevano il 25% delle terre. Per i Kikuyu la terra aveva un alto valore simbolico e si inseriva all'interno di una ricca e complessa organizzazione rituale tribale.
bandiera del Kenya |
In Kenya ritrova Harry Thuku che da quell'anno guida il Kenya Africa Union (KAU) evoluzione del movimento creato da Eliud Mathu (primo africano a sedere nel Consiglio Legislativo) Kenya African Study Union. Il gruppo, nonostante sia composto da persone di quasi tutte le etnia del paese, è di fatto guidato dall'etnia kikuyu. Nel 1951 nasce in seno all'etnia kikuyu il movimento Mau Mau, una sorta di società segreta (era previsto un giuramento "per combattere per le terre che sono state prese con la forza dall'uomo bianco") di tipo militare allo scopo di resistere al colonialismo bianco. In breve i guerriglieri Mau Mau furono oltre 15 mila e il loro scopo fu quello di terrorizzare i coloni europei con violenze e distruzioni. Ma assieme a loro crescevano i gruppi di protesta contro la politica coloniale inglese, che aveva assunto, anche a Nairobi, una forma di segregazione razziale sempre più simile a quello che accadeva in Sudafrica.
Al crescere della ribellione Mau Mau, cresceva anche la repressione inglese. Il 21 ottobre 1952 il governatore, Sir Evelyn Baring, dichiarò lo "stato di emergenza" e fece arrestare Kenyatta accusandolo di dirigere le file dei Mau Mau. Kenyatta, pur sostenendo la legittimità della lotta Mau Mau, negò di essere coivolto nell'organizzazione, ma nonostante questo l'8 aprile 1953 fu condannato a 7 anni di reclusione e ai lavori forzati (sarà liberato solo nel 1960) e il movimento KAU fu messo fuorilegge.
campo concentramento vicino nairobi (dalla rete) |
I numeri esatti non si conoscono (tutta la documentazione sui campi di prigionia fu distrutta prima dell'indipendenza quando anche in Inghilterra gruppi di pressione politica chiedevano luce su questi fatti), ma nel periodo 1952-1960 (quanto durerà l'emergenza) furono uccisi oltre 10 mila guerriglieri Mau Mau e giustiziati oltre 1000 "indigeni simpatizzanti". Mentre 333 furono le vittime europee, di cui "solo" 32 direttamente riconducibili alle violenze dei Mau Mau.
La storia dei Mau Mau si concluse il 18 febbraio 1957 quando fu impiccato Dedan Kimathi, ultimo comandante Mau Mau rimasto nella foresta.
Nel 1960 - dopo che il governo britannico aveva tentato di concedere alcune concessioni governative alle popolazioni locali - fu liberato Kenyatta (che dal 1959 era stato mandato al confino) e già l'anno dopo nel novembre 1961 egli guidò la delegazione del Kenya African National Union (KANU), nuovo nome del KAU, a Londra per trattare per l'indipendenza, che arriverà appunto il 12 dicembre 1963. Kenyatta guiderà con moderazione e senza nessuna "vendetta" nei confronti degli inglesi il paese fino al 22 agosto 1978 quando morirà a 88 anni. Il suo successore, già vice-presidente, Daniel Arap Moi guiderà il paese fino al 2002 in modo decisamente diverso.
La ribellione Mau Mau ebbe il merito di accelerare il processo di indipendenza.
La ribellione Mau Mau ebbe il merito di accelerare il processo di indipendenza.
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