dal sito dell'UNESCO |
Il rito della pesca (si tiene nella laguna prodotta dal fiume Bani, tributario del Niger), dura per oltre 15 ore ed è svolto con migliaia di reti a maglia sottile: E' preceduto dal sacrificio, agli spiriti della pesca, di animali (pecore e galli) che vengono poi mangiati durante i festeggiamenti successivi. Danze mascherate nella piazza cittadina chiudono poi le cerimonie. Il rito si svolge senza soluzioni di continuità dal XV secolo e rischiava di scomparire. Nel 2009 l'UNESCO l'ha inscritto tra i Patrimoni Intangibili dell'Umanità allo scopo di tutelare un bene, culturale e spirituale, che appartiene alla storia e all'identità del Mali. Nel 2010 fu anche lanciato un appello internazionale per salvare questo rito.
foto dal sito dell'UNESCO |
Quello delle pesca collettiva è un rito, che con caratteristiche diverse, si celebra anche tra altre etnie del Mali, come i Dogan e i Bambara.
Ecco il link di un video sul Sankè Mon, dal sito dell'UNESCO
Vai alla pagina di Sancara sui Patrimoni Immateriali dell'Umanità in Africa.
Nessun commento:
Posta un commento