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I Mijikenda sono 9 gruppi etnici bantù (il nome significa nove tribù), che vivono nei pressi della foresta sacra di Kaya (divenuta Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO nel 2008) sulla costa del Kenya.
I riti e le pratiche relative alla foresta, ritenuta sacra, sono stati inseriti tra i Patrimoni Immateriali dell'UNESCO nel 2009, in quanto bisognosi di urgente salvaguardia. Si tratta di uno dei rari esempi in cui l'UNESCO oltre a salvaguardare il luogo fisico (la foresta) ha impegnato anche i governi alla tutela di un patrimonio di conoscenze, tramandate da generazione in generazione, che rischiava di essere perduto per sempre.
L'insieme delle pratiche rituali, che comprendono cerimonie di vario genere, ma anche un'intima conoscenza della foresta, come ad esempio il compendio delle erbe medicinali, sono state sviluppate a partire dal XVI secolo, quando i Mijikenda migrarono dall'odierna Somalia, in villaggi fortificati chiamati Kayas, 11 complessivamente, in un'area di 200 chilometri. Questi villaggi, di cui oggi rimangono i resti (furono abbandonati negli anni '40), sono oggi preservati da un consiglio di anziani, denominato Kambi.
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La foresta è un ecosistema molto ben mantenuto a causa della sua sacralità. Le popolazioni locali ritengono che all'interno della foresta vi abitino gli spiriti degli antenati, il cui legame e la cui protezione influisce sulla vita di ogni giorno. All'interno della foresta, tra i suoi sentieri si tengono cerimonie quali le sepolture, i matrimoni, i riti di passaggio e il consiglio degli anziani.
Gia' dal 1992 il Kenya aveva decretato che le foreste fossero Monumento Nazionale, inserendo così le foreste tra le area di conservazione, di studio e di tutela.
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