I Fang (o Fan) sono un gruppo etnico che vive in Camerun, Gabon (dove costituiscono la prima etnia) e Guinea Equatoriale. Secondo gli etnografi appartengono ad un più vasto gruppo, composto da una ventina di etnie, denominato Beti-Pahuin. Giunsero nell'attuale area geografica intorno al XVIII secolo, provenienti dal Nord-Est (dall'attuale Nigeria), e qui si "mescolarono" (anche con altre migrazioni) alle popolazioni locali. Abili cacciatori e soprattutto guerrieri, erano temuti per la loro aggressività e sospettati di praticare (almeno fino al XVII secolo) l'antropofagia. Parlano la lingua Fang e secondo alcuni studi sono un numero vicino ad 1 milione e 100 mila. Hanno una società priva di capi (nella lingua non esiste nemmeno una parola adatta a definire tale funzione) e la gestione delle funzioni di leader è affidata al più capace (e quindi più influente) discendente della famiglia che ha fondato il villaggio. Vivono in piccoli villaggi, ai margini della foresta, distanti l'uno dall'altro. Sono poligamici.
Coltivano principalmente manioca, mais, banane e palme, sebbene oggi molti sono coinvolti nelle piantagioni di cacao e caffè introdotte dai coloni.
Tra gli animali cacciati ai fini alimentari dai Fang vi è anche un tipo di rana (la rana golia, Conraua Goliah), che può giungere ai tre chili, oggi a rischio estinzione.
La loro religione, il sincretismo Bwitri, incentrato sulla figura di una divinità chiamata Mebe'e (è un monoteismo, con una forte presenza di riti legati agli spiriti degli antenati) culto comune in molte altre etnie dell'Africa Occidentale, fu intaccato dall'impatto con i coloni (tedeschi e spagnoli prima e poi francesi), che spinsero il gruppo verso il cristianesimo a partire dalla metà del 1900.
Tra le loro tradizioni e riti vi è quello di conservare cranio e ossa dei defunti (cosa che ha generato il sospetto di cannibalismo) poichè ritengono che nello scheletro si conservano le forze e le energie del morto.
Sono abili artigiani, le loro sculture di legno (maschere e figure antropomorfiche) sono origini e uniche per la perfezione dell'intaglio e la ricchezza della lavorazione.
Per chi vuole approfondire ecco uno studio dell'Università di Lione sulla lingua e la cultura Fang
Ecco alcune opere in legno degli artisti Fang
Vai alla pagina di Sancara sui Popoli d'Africa
Coltivano principalmente manioca, mais, banane e palme, sebbene oggi molti sono coinvolti nelle piantagioni di cacao e caffè introdotte dai coloni.
Tra gli animali cacciati ai fini alimentari dai Fang vi è anche un tipo di rana (la rana golia, Conraua Goliah), che può giungere ai tre chili, oggi a rischio estinzione.
La loro religione, il sincretismo Bwitri, incentrato sulla figura di una divinità chiamata Mebe'e (è un monoteismo, con una forte presenza di riti legati agli spiriti degli antenati) culto comune in molte altre etnie dell'Africa Occidentale, fu intaccato dall'impatto con i coloni (tedeschi e spagnoli prima e poi francesi), che spinsero il gruppo verso il cristianesimo a partire dalla metà del 1900.
Tra le loro tradizioni e riti vi è quello di conservare cranio e ossa dei defunti (cosa che ha generato il sospetto di cannibalismo) poichè ritengono che nello scheletro si conservano le forze e le energie del morto.
Sono abili artigiani, le loro sculture di legno (maschere e figure antropomorfiche) sono origini e uniche per la perfezione dell'intaglio e la ricchezza della lavorazione.
Per chi vuole approfondire ecco uno studio dell'Università di Lione sulla lingua e la cultura Fang
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1 commento:
la Nigeria non è nel nord-est.
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