Nelson Mandela è stato un grande Uomo. Gli attestati di stima e il dolore per la sua scomparsa si susseguono di minuto in minuto, in ogni angolo del pianeta. Non solo le formali dichiarazioni delle cancellerie e dei governi del pianeta (alcuni forse colpevolmente in ritardo con la storia) ma, e soprattutto, di milioni di cittadini del mondo, che si sono sentiti in dovere di omaggiare il Madiba.
Mandela ha dedicato, e sacrificato, la propria vita per una causa. Lo ha fatto nel modo più totale. Sulla sua storia, sul suo impegno giovanile, sui 27 anni trascorsi in carcere, senza peraltro aver commesso un solo reato, è stato scritto e saranno scritti fiumi di parole. E' vero, i primi settanta anni della vita di Mandela sono stati intensi e straordinari. Il suo carisma cresceva di giorno in giorno (grazie, bisogna dirlo, anche a tanti amici che tenevano accesa la fiamma della sua lotta) e per le autorità razziste sudafricane è stato impossibile spegnerlo.
Ma, forse ancor più intensi sono stati gli ultimi vent'anni di Nelson Mandela. Quando, una volta liberato nel 1990 e una volta giunto alla Presidenza (1994), ha saputo tenere unito, e in pace, un paese che, siamo onesti, rischiava di trasformarsi in una carneficina. Ha saputo - e questo è stato un suo vero capolavoro - evitare le vendette e far decollare quel processo, ancora in corso, di un grande paese africano multietnico. Ha saputo contenere lo spirito di rivalsa (anche qui dobbiamo essere onesti, assolutamente legittimo) e incanalare le energie compresse da decenni in una strada di sviluppo e di crescita.
Ha saputo non farsi prendere dalla brama di potere. Finito il suo mandato presidenziale, si è fatto da parte, tra lo stupore e perfino le critiche di molti. Ad ottanta anni ha capito - e questo ne fa un politico quasi unico - che altri dovevano fare, che il suo tempo era finito e che dopo aver sacrificato la sua vita per una causa, che dopo aver vinto, era giunto il tempo di riposarsi.
Certo come tutti gli uomini Nelson avrà fatto i suoi errori, avrà commesso qualche ingenuità o si sarà fidato di chi non lo meritava. Gli storici, nell'approfondire la biografia di quest'uomo, sapranno guidarci tra le mille sfumature di un periodo storico e di una vicenda umana complessa e non sempre limpida.
Certo per il Sudafrica la strada è ancora lunga, la morte di Mandela porrà anche seri problemi all'interno del suo African National Congress (ANC), oramai da tempo in un ciclone di scandali e corruzione, tenuti per ora a freno solo dalla presenza, recentemente solo carismatica, del grande vecchio.
Nelson Mandela ha avuto la forza, la tenacia, la grandezza, il privilegio e perfino la fortuna, si sopravvivere alla propria storia, di riuscire a vedere il frutto, forse ancora acerbo, della sua lotta e del suo sacrificio. Ha avuto il piacere di veder crescere, da osservatore, la propria nazione con quella che egli considerava la sua maggiore ricchezza: il suo popolo. Altri, non solo sono stati eliminati prima, ma spesso non vedranno mai realizzati i sogni e le idee per cui hanno sacrificato la propria vita.
3 commenti:
Grandissimo! Addio Madiba!!
Come sempre, un post straordinario! Certo il personaggio lo merita, ma la sintesi è davvero intelligente, Grazie!
Grazie a te Elisa. Per le parole e per continuare a leggere il mio blog. A questo punto.... Buone Feste e che il 2014 sia un anno importante per te.
Gianfranco, Sancara
Posta un commento