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lunedì 9 dicembre 2013

Cinque nuovi elementi africani tra i Patrimoni Immateriali dell'Umanità

Si è conclusa sabato 7 dicembre a Baku, in Azeibajian, l'ottava sessione della Commissione per i Patrimoni Immateriali dell'UNESCO. Tra le tante decisioni vi sono state anche l'iscrizione di 4 elementi tra i patrimoni che necessitano di urgente salvaguardia (tra cui uno africano) e di altri 25 elementi da considerarsi patrimoni immateriali dell'umanità (4 di essi sono africani).
Diventano così complessivamente 281 gli elementi iscritti nella lista oltre ai 35 che richiedono urgenti azioni di salvaguardia. Di questi 37 sono in Africa.

cerimonia Xooy (foto dal sito UNESCO)
Tra i patrimoni che necessitano di urgente salvaguardia vi è quello della tradizione Empaako dell'assegnazione dei nomi tra alcune etnie (Batooro, Banyoro, Bakutu, Batagwenda e Banyabindi) dell'ovest dell'Uganda. Tale pratica, risalente al 1500, rischia di essere perduta per sempre.

Le altre iscrizioni tra gli elementi da salvaguardare, decisi a Baku, sono:

- Il pellegrinaggio annuale presso il mausoleo del mistico mussulmano Sidi Cheikh, che avviene in Algeria alla fine di giugno;

- La pratica e la conoscenza della musica Imzad dei Tuareg, una musica che ha anche una funzione terapeutica e che è suonata dalle donne con uno strumento chiamato appunto Imzad. E' praticata tra i Tuareg dell'Algeria, del Mali e del Niger;

- La festa di commemorazione della vera croce di Cristo durante il festival di Maskel (settembre) in Etiopia;

- La cerimonia di divinazione Xooy, che avviene tra i Serer del Senegal, prima della stagione delle piogge.

Nella pagina di Sancara, Patrimoni Immateriali dell'Umanità, è possibile vedere i link ai post sui singoli elementi, via via che essi saranno trattati nel blog.

Nel 2014, la nona sessione della Commissione dell'UNESCO, si terrà in Perù alla fine di novembre.




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