Il rito mascherato Ijele è praticato nel sud-est della Nigeria (in particolare nello stato di Anambra) dalla comunità Igbo. Alcuni sostengono che si tratta di un'evocazione di uno "spirito" che rappresenta l'intero continente africano.
Alla base del rito vi è la grande maschera, costituita da una massiccia costruzione (generalmente in bambù) che supera i 4 metri di altezza finemente decorata a rappresentare una maschera. Generalmente sono impiegati 100 persone che lavorano pe 6 mesi per costruire la maschera-struttura. Secondo alcuni si tratta del più grande, in termini di dimensioni, rito mascherato del mondo.
Di origine antica (unica certezza che nasce negli attuali territori molti secoli fa) e sotto molti aspetti ancora da studiare, oggi il rito accompagna alcuni particolari eventi come i funerali, matrimoni, riti di fertlità e le celebrazioni. AD esso sono associate danze (che coinvolgono anche giovanissimi), musiche e pratiche sociali tramandate da generazioni.
Di origine antica (unica certezza che nasce negli attuali territori molti secoli fa) e sotto molti aspetti ancora da studiare, oggi il rito accompagna alcuni particolari eventi come i funerali, matrimoni, riti di fertlità e le celebrazioni. AD esso sono associate danze (che coinvolgono anche giovanissimi), musiche e pratiche sociali tramandate da generazioni.
Nel 2009 il rito mascherato Ijele è stato inserito tra i patrimoni intangibili dell'umanità da parte dell'UNESCO. Esso infatti gioca un ruolo di primo piano nella comunità Igbo, sia negli aspetti spirituali che in quelli più marcatamente festosi. Contemporaneamente riafferma il ruolo centrale degli aspetti culturali e tradizionali che in esso sono contenuti.
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