I Kongo o Bakongo sono un gruppo etnico bantu dell'Angola (area nord-ovest), del Congo e della Repubblica Democratica del Congo. Vivono lungo la costa atlantica dove sembra siano giunti a partire dal XIII secolo, dalle foci del fiume Congo, durante una delle grandi migrazioni bantu. Parlano la lingua KiKongo e sono stimati essere oggi circa 10,2 milioni di individui. La parola Kongo significa cacciatore. Essi sono anche agricoltori e ottimi lavoratori del ferro, del legno e della ceramica.
Nel XIV secolo costituirono alcuni regni (Congo e Loango, i più importanti) che si dissolsero solo nel XVIII secolo, tre secoli dopo l'arrivo dei portoghesi (i quali introdussero il cristianesimo), soprattutto per dissidi interni.
In particolare il regno Kongo (1395-1914), il cui sovrano Nzinga Mbemba si convertì al cristianesimo (sebbene pratiche legate ai riti tradizionali siano sempre state conservate) grazie all'opera di evangelizzazione dei portoghesi (che lo ribattezzarono re Alonso I), offrì anche un grande tributo in schiavi verso la rotta nel Nuovo Mondo. Secondo alcune stime, dall'area del regno Kongo partirono più di 10 milioni di schiavi alla volta delle piantagioni d'oltre oceano.
Il Regno Congo, la cui capitale fu Mbanza Kongo (ribattezzata dai portoghesi San Salvador) era diviso in 6 provincie e la sua influenza si estendeva ben oltre i suoi confini (oltre 130 mila chilometri quadrati). Era un regno molto evoluto grazie anche alla ricchezza di materie prime e alla capacità di lavorarle. L'avvento della tratta degli schiavi contribuì a sgretolare il substrato sociale su cui reggeva il reame.
Nel 1885 con la Conferenza di Berlino, il territorio dell'antico regno fu diviso tra le grandi potenze coloniali.
Il popolo Kongo (che a Luanda sono diventati abili e ricchi commercianti) diede un grande contributo alla lotta per l'indipendenza dell'Angola e del Congo (con l'organizzazione Abako) e ancora oggi rappresentano l'asse portate dei movimenti di liberazione dell'enclave di Cabinda.
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Il Regno Congo, la cui capitale fu Mbanza Kongo (ribattezzata dai portoghesi San Salvador) era diviso in 6 provincie e la sua influenza si estendeva ben oltre i suoi confini (oltre 130 mila chilometri quadrati). Era un regno molto evoluto grazie anche alla ricchezza di materie prime e alla capacità di lavorarle. L'avvento della tratta degli schiavi contribuì a sgretolare il substrato sociale su cui reggeva il reame.
Nel 1885 con la Conferenza di Berlino, il territorio dell'antico regno fu diviso tra le grandi potenze coloniali.
Il popolo Kongo (che a Luanda sono diventati abili e ricchi commercianti) diede un grande contributo alla lotta per l'indipendenza dell'Angola e del Congo (con l'organizzazione Abako) e ancora oggi rappresentano l'asse portate dei movimenti di liberazione dell'enclave di Cabinda.
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