Dave Eggers, un giovane scrittore americano, nel 2006 scrive un romanzo (What is the What?) che altro non è che l'autobiografia di Valentino Achak Deng, un giovane sudanese sfuggito alla guerra civile che ha devastato il Sudan per decenni (che oggi si presenta, senza aver risolto i problemi, diviso in due nazioni: Sudan e Sud Sudan) e giunto, dopo molte peripezie, negli Stati Uniti.
Uscito in Italia nel 2007 grazie a Mondadori e tradotto con il titolo Erano solo ragazzi in cammino.
La storia di Achak parte dal piccolo villaggio di Marial Bai (nel libro in realtà incomincia a ritroso nella sua casa ad Atlanta), nell'attuale Sud Sudan (non lontano dai confini con il Darfur), dove viene sorpreso dalla guerra ed è costretto, rimasto orfano, a scappare, assieme ad altri bambini verso l'Etiopia. Siamo alla fine degli anni '80. E' un lungo viaggio che descrive, nel dettaglio, tutti i drammi della guerra e di quella guerra, in particolare.
I "ragazzi in cammino" (conosciuti come Lost Boy) pagano un prezzo altissimo affrontando la fuga, gli orrori, la fame, la morte e le ingiustizie. Un viaggio di sopravvivenza che li porta miracolosamente fino in Etiopia, dove coloro che non sono morti durante lungo cammino, affrontano l'altra faccia atroce della guerra, quella dei campi profughi.
La storia di Achak è di quelle a lieto fine (purtroppo poche hanno questa evoluzione), trascorre nove anni in Etiopia e in Kenya (molti dei quali nel campo di Kakuma), inizia a lavorare come educatore per l'UNCHR, da dove poi giunge negli Stati Uniti. Diventa così un punto di riferimento e un leader della comunità sud-sudanese negli Stati Uniti e assieme a Dave Eggers nel 2006 fonda la Valentino Achak Deng Foundation che si occupa di costruire scuole e contribuire alla formazione dei giovani nel Sud Sudan.
E' un libro scritto bene (per qualcuno forse troppo lungo), con tratti di autentico romanticismo, altri di grande sofferenza, altri ancora di suggestivo fascino e perfino divertente.
Il racconto di un viaggio di fuga, che diventa di ricerca. Una ricerca di un luogo dove stare al mondo e di un'identità strappato troppo presto e senza comprenderne i motivi.
Il racconto di Achak è anche una storia di un popolo, i Dinka e delle loro tradizioni, rivissute attraverso i ricordi del padre.
Talora commovente, altre volte irritante, un libro che aiuta a capire drammi che a noi, dal nostro mondo dorato, appaiono perfino irreali.
I "ragazzi in cammino" (conosciuti come Lost Boy) pagano un prezzo altissimo affrontando la fuga, gli orrori, la fame, la morte e le ingiustizie. Un viaggio di sopravvivenza che li porta miracolosamente fino in Etiopia, dove coloro che non sono morti durante lungo cammino, affrontano l'altra faccia atroce della guerra, quella dei campi profughi.
La storia di Achak è di quelle a lieto fine (purtroppo poche hanno questa evoluzione), trascorre nove anni in Etiopia e in Kenya (molti dei quali nel campo di Kakuma), inizia a lavorare come educatore per l'UNCHR, da dove poi giunge negli Stati Uniti. Diventa così un punto di riferimento e un leader della comunità sud-sudanese negli Stati Uniti e assieme a Dave Eggers nel 2006 fonda la Valentino Achak Deng Foundation che si occupa di costruire scuole e contribuire alla formazione dei giovani nel Sud Sudan.
E' un libro scritto bene (per qualcuno forse troppo lungo), con tratti di autentico romanticismo, altri di grande sofferenza, altri ancora di suggestivo fascino e perfino divertente.
Il racconto di un viaggio di fuga, che diventa di ricerca. Una ricerca di un luogo dove stare al mondo e di un'identità strappato troppo presto e senza comprenderne i motivi.
Il racconto di Achak è anche una storia di un popolo, i Dinka e delle loro tradizioni, rivissute attraverso i ricordi del padre.
Talora commovente, altre volte irritante, un libro che aiuta a capire drammi che a noi, dal nostro mondo dorato, appaiono perfino irreali.
Vi è un passaggio nel libro in cui viene detto ad Achak "Il Sudan è morto. Non ci vivremo mai più". Un frase che racchiude tutta l'impotenza di un popolo in fuga e una rassegnazione tipica di chi non ha più nemmeno la forza di sperare.
Unica cosa che il libro non aiuta a capire sono i motivi della guerra, che restano sempre sullo sfondo.
Dave Eggers, nato a Boston nel 1970, scrittore, saggista e sceneggiatore, ha pubblicato il suo primo libro nel 2000 (L'opera struggente di un formidabile genio, un racconto autobiografico che lo ha reso celebre). E' stato il fondatore di una rivista letteraria, McSweeney's, diventata poi una casa editrice.
Unica cosa che il libro non aiuta a capire sono i motivi della guerra, che restano sempre sullo sfondo.
Dave Eggers, nato a Boston nel 1970, scrittore, saggista e sceneggiatore, ha pubblicato il suo primo libro nel 2000 (L'opera struggente di un formidabile genio, un racconto autobiografico che lo ha reso celebre). E' stato il fondatore di una rivista letteraria, McSweeney's, diventata poi una casa editrice.
Sud Sudan in attesa del referendum -
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Sudan e Sud Sudan ancora ai ferri corti -
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