L'indipendenza del Marocco è stata segnata, caso abbastanza raro in Africa e non solo, da una relativa tranquilla transizione. I francesi, impegnati in quell'epoca in due sanguinose guerre d'indipendenza, in Algeria ed in Indocina, decisero, anche su pressione degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, di negoziare l'indipendenza del Marocco al primo tentativo di far nascere un esercito di liberazione. Si può affermare, per deduzione, che l'indipendenza del Marocco fu dovuta alla lotta d'indipendenza del Fronte Nazionale di Liberazione in Algeria e agli uomini di Ho Chi Minh in Indocina. Queste forze, che impegnarono fortemente sul campo i francesi (sconfiggendoli alla fine) facilitarono la sorte degli indipendentisti marocchini.
Abitato fin dal Neolitico da popoli berberi, il Marocco (che prende il nome dalla città di Marrakech, che ne fu capitale nel medioevo), a causa della sua strategica posizione è stato un susseguirsi di colonizzazioni. Fenici, cartaginesi, romani, vandali, visigoti e infine arabi. Questi ultimi, a partire dal 788 introdussero l'islam e regnarono attraverso varie dinastie (quella attuale è la dinastia Alawita). Dal XVII secolo iniziarono le penetrazioni coloniali europee (inglesi, tedeschi, francesi e spagnoli si contesero il territorio) che portarono, alla fine, ad un protettorato diretto francese e ad un protettorato spagnolo. Pur non mancando rivolte e ribellioni interne (soprattutto nelle campagne), che i francesi sedarono con la forza, nel 1927 alla salita al trono del sultano Mohamed V (1927-1961), la Francia impose il dominio diretto sul Marocco.
Durante la II Guerra Mondiale il Marocco fu teatro di aspri scontri con l'esercito tedesco e dello sbarco alleato nel 1942.
Già prima della guerra (fine anni '30) si era costituito il partito Istiqlal (che in arabo significa "partito dell'indipendenza"), che sebbene fu ufficialmente fondato nel 1943, aveva nel suo programma l'indipendenza del Marocco. Il Sultano appoggiò il partito Istiqlal (che è sempre rimasto vicino alla casa reale) al punto tale che dal 1953 al 1955 fu esiliato in Madagascar.
Con la proclamazione dell'indipendenza, avvenuta appunto il 2 marzo 1956, Mohamed V nel 1957 fu proclamato Re. Alcune città rimasero in mano agli spagnoli, mentre Tangeri fu incorporata solo successivamente nel territorio del Maraocco. Alla sua morte, avvenuta nel 1961, gli successe il figlio Hassan II (1961-1999) ed oggi, a guidare il paese vi è il figlio di Hassan II, Mohamed VI, mentre il partito Istiqlal (conservatore e di destra) è ancora presente nella coalizione di governo.
Il Marocco indipendente è sempre stato in bilico tra una monarchia parlamentare (vi sono state regolari elezioni, vinte anche dalle opposizioni), la forte presenza del re (che ha sempre usato i suoi privilegi politici), tensioni interne sfociate più volte in vere e proprie rivolte e una posizione sul piano internazionale a volte isolata (il Marocco fu il secondo paese arabo dopo l'Egitto a riconoscere Israele, fu però espulso dall'Unione Africana per le sue posizioni sul Sahara Occidentale) e altre volte al centro della geopolitica del Mediterraneo.
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