I Toposa (o Akara) sono un gruppo etnico, di circa 800 mila unità, che vivono nella regione di Greater Kapoeta, lungo il fiume Loyooro, nel Sud Sudan. Secondo gli storici provengono dall'Abissinia e sono passati, nella loro migrazione per il nord dell'Uganda, per giungere verso l'inizio nel 1800 nell'attuale area.
Tradizionalmente i Toposa sono degli allevatori nomadi di bovini, capre, pecore, cammelli e asini da cui ricavano latte, sangue e cuoio, ma nel passato furono coinvolti anche nel commercio dell'avorio. Oggi sono anche cercatori di oro. Solo le donne si dedicano all'agricoltura coltivando principalmente sorgo. Negli ultimi tempi sono soggetti ad una lenta, ma continua, modernizzazione che li stanno allontanando dalle loro tradizioni.
Parlano una lingua del ceppo nilotico molto simile alla lingua parlata dai Turkana a cui si legano per alcuni modi di vivere, ma con cui sono in continui scontri armati.
I Toposa hanno un grande rispetto per i figli, per cui non esistono nella loro struttura sociale bambini orfani. Infatti, in assenza del padre, il figlio viene adottato dai vicini, così come i figli delle "ragazze-madri".
Sono poligamici e utilizzano molto, ai fini estetici, la scarificazione.
Dopo essere stati a malapena sfiorati dal primo conflitto sudanese, durante la seconda guerra sudanese (quella che dal 1983 giunse fino agli accordi di pace del 2005) i Toposa ebbero un approccio molto pragmatico con le alleanze. Dopo essere stati oggetto di attacco da parte dei ribelli dello SPLA, furono poi con loro contro il governo sudanese. Di contro, le forze armate del Sudan, a volte sfruttando la storica rivalità con i Dinka, tentarono, a volte con successo, di allearsi con i Toposa. Negli anni '90 i Toposa furono armati da entrambe le parti in conflitto.
Oggi i Toposa sono abbastanza marginalizzati nel nuovo paese (Sud Sudan), vivono in aree semi-desertiche e aride, isolati, e lontani dalle decisioni politiche.
Ecco un approfondimento, con alcune stupende immagini, dal blog Trip Down Memory Lane
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