"My personal goal is for Africans to be respected around the world before I die"
La rivista americana Forbes colloca la sengalese Magatte Wade, 38 anni, tra i giovani più influenti per la costruzione dell'Africa di domani. Un riconoscimento che, se da un lato premia l'imprenditorialità, originale e creativa, di questa giovane e bella donna africana, dall'altro lato ci fa capire la velocità e il dinamismo con cui oggi l'Africa si muove.
La Wade, dopo essersi trasferita in Francia, ed esserci formata in Francia, Germania e infine negli Stati Uniti, nel 2004 fa nascere l'Adina World Beverages, un'azienda frutto dell'attività di start-up della Silicon Valley. Adina, in wolof, lingua natale della Wade, significa vita.
L'idea è quella di lanciare sull'ampio mercato nord-americano, e non solo, una bevanda tradizionale senegalese, ricavata dall'ibisco, tentando di scardinare un monopolio tipico delle multinazionali delle bevande (che in Africa hanno già ampiamente superato le bevande locali). L'idea funziona. Quella bevanda rossa, che in ogni angolo del Senegal (e non solo) si vende in sacchetti di plastica (fredda o addirittura congelata a modi ghiacciolo) divenda il traino di un'impresa su cui pochi avevano scommesso. Adina, poi svilupperà una serie di altri prodotti ricavati da essenze e aromi tipici delle culture tradizionali, dal caffè organico al the, attraverso la continua ricerca di un'economia sostenibile e compatibile con le produzioni locali.
Nel giro di poco l'Adina diventa un'azienda da 30 milioni di dollari. Nel 2009 la Wade, la lascia (pare in disaccordo sulla gestione) e poco dopo fonda, a Dakar, la Tiossan, un'azienda che sempre usando prodotti della tradizione senegalese, si occupa di profumi e prodotti naturali per la pelle. Anche questa un'operazione imprenditoriale riuscita alla grande.
La Wade, la cui storia è quasi del tutto ignota in Italia, però non è solo una semplice, e vincente, imprenditrice. E' una giovane leader - il cui sorriso è contagioso - che può influenzare, con le sue azioni, il futuro dell'Africa. Le sue idee sono chiare e tendono a far ricredere molti "occidentali" su quelle immagini, un po' approssimative e confuse, che hanno del continente nero. L'Africa non è solo il luogo dei disastri, degli orrori e delle miserie. E' un continente vivo, dinamico dove è possibile fare impresa e dalle cui tradizioni si possono trarre idee e straordinarie oppurtunità.
Il suo blog è una finestra sull'Africa, attraverso i suoi post e i commenti di coloro che la seguono. Lei, non fa mistero, di avere in Nelson Mandela il suo grande eroe africano.
Un pensiero che che questo blog ha sempre sostenuto (come del resto altri più autorevoli, come Immagine dell'Africa o African Voices), convinto che solo diffondendo un pensiero diverso sull'Africa, differente da quel senso di "superiorità" che da secoli ha caratterizzato la comunicazione sull'Africa, possono emergere quelle eccellenze e quelle storie, che guideranno il continente, e forse il pianeta, verso il futuro.
Nel giro di poco l'Adina diventa un'azienda da 30 milioni di dollari. Nel 2009 la Wade, la lascia (pare in disaccordo sulla gestione) e poco dopo fonda, a Dakar, la Tiossan, un'azienda che sempre usando prodotti della tradizione senegalese, si occupa di profumi e prodotti naturali per la pelle. Anche questa un'operazione imprenditoriale riuscita alla grande.
La Wade, la cui storia è quasi del tutto ignota in Italia, però non è solo una semplice, e vincente, imprenditrice. E' una giovane leader - il cui sorriso è contagioso - che può influenzare, con le sue azioni, il futuro dell'Africa. Le sue idee sono chiare e tendono a far ricredere molti "occidentali" su quelle immagini, un po' approssimative e confuse, che hanno del continente nero. L'Africa non è solo il luogo dei disastri, degli orrori e delle miserie. E' un continente vivo, dinamico dove è possibile fare impresa e dalle cui tradizioni si possono trarre idee e straordinarie oppurtunità.
Il suo blog è una finestra sull'Africa, attraverso i suoi post e i commenti di coloro che la seguono. Lei, non fa mistero, di avere in Nelson Mandela il suo grande eroe africano.
Un pensiero che che questo blog ha sempre sostenuto (come del resto altri più autorevoli, come Immagine dell'Africa o African Voices), convinto che solo diffondendo un pensiero diverso sull'Africa, differente da quel senso di "superiorità" che da secoli ha caratterizzato la comunicazione sull'Africa, possono emergere quelle eccellenze e quelle storie, che guideranno il continente, e forse il pianeta, verso il futuro.
Ecco una sua intervista su Forbes
Ecco una sua intervista del settembre 2013
Ecco il blog di Magatte Wade
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