I Bamileke sono un gruppo etnico bantu del Camerun distribuito nella zona nord e ovest, lungo il bacino del fiume Cross. Il loro nome significa letteralmente "quelli che stanno in basso" (nel senso geografico), derivante dall'affermaziione mbale-keo.
Sono stimati essere intorno agli 8 milioni di individui.
Originari del Nord (secondo alcuni sono state trovate tracce nell'area dell'Egitto), nel XVII secolo infatti i Bamileke migrarono verso sud per sfuggire all'islamizzazione.
Oggi sono divisi in diversi gruppi e clan, parlano una lingua semi-bantu e, secondo gli etnolinguisti, possono essere riconosciuti ben 11 dialetti diversi. L'organizzazione sociale prevede una scala gerarchica molto rigida, che a partire dal re, giunge fino al capofamiglia.
Popolo primitivamente di agricoltori (sia gli uomini che le donne lavoravano i campi) e abili cacciatori, sono oggi più dediti al commercio e in generale al mondo del business con grande dinamicità e intraprendenza.
Divisi tra il cristianesimo e l'islam, hanno mantenuto molti legami con un ricco e complesso mondo di rituali che sono sempre accompagnati da maschere, statue (in legno e bronzo, molte di figure animali, tra le quali l'elefante, il bufalo e il leopardo sono rappresentati in modo particolare), musiche e danze. In particolare la presenza di società segrete consentono di preservare e mantenere l'ordine sociale nel regno. Tra le società segrete più attive vi è la Kwifo, letteralmente la notte, intimamente legata al re.
Tra le cerimonie rituali quella legata al culto dei defunti (cerimonia dei teschi) è sicuramente la più sentita dal popolo bemileke.
I villaggi sono costituiti da edifici di forma quadrata con tetto conico, in raffia e bambu.
Tra gli antropologi che maggiormente hanno studiato il popolo bamileke segnalo il camerunense Dieudannè Toukam, autore di un importante testo storico-antropologico.
Ecco un ottimo approfondimento su questo popolo dal blog Trip Down Memory Lane
Ecco alcuni esempi di maschere rappresentanti l'elefante e manufatti bamileke
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